Al via la possibilità di costituirsi una pensione integrativa anche per i lavoratori atipici. Lo annuncia Byblos, il Fondo pensione delle aziende appartenenti al macrosettore che comprende editoria, grafica, carta, cartotecnica, comunicazione, spettacolo, intrattenimento. Byblos è infatti il primo Fondo pensione di origine negoziale, che apre anche ai lavoratori intermittenti i benefici della previdenza complementare, fin qui riservati dai Fondi di tale natura ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato.
A seguito degli accordi sottoscritti dai sindacati di categoria (Fistel-Cisl, Slc-Cgil, Uilcom-Uil) e dalle rappresentanze dei datori di lavoro (Assografici, Assocarta, Aie, Anes), potranno aderire al Fondo Byblos anche lavoratori intermittenti, discontinui, “a chiamata” e atipici, ovvero figure presenti in modo diffuso e quantitativamente significativo nel mondo del cinema e della tv, dello spettacolo, dell’intrattenimento, della musica e della comunicazione.
A queste figure, assai prossime al lavoro parasubordinato, verrà così offerta l’opportunità di avviare una forma di risparmio previdenziale senza equivalenti tra i prodotti offerti dal mercato assicurativo e bancario.
Per andare incontro alle esigenze specifiche di queste figure professionali, Byblos – avvalendosi della normativa derivante dal contratto di lavoro – offre poi loro l’opportunità di aderire al Fondo anche senza il versamento del Tfr, ma usufruendo del contributo che le aziende sono tenute a versare ai lavoratori che avviano tale forma di risparmio previdenziale.
Per informare di queste novità, Byblos darà avvio a una specifica campagna di comunicazione. In particolare, sarà avviata una capillare attività attraverso Internet con un sito web dedicato e con una presenza sui principali Social Media volta ad aprire il dialogo con i lavoratori interessati.
“Gli ultimi dati pubblicati dalla Covip relativi al secondo trimestre 2014 – ha dichiarato Michele Tronconi, presidente di Assofondipensione, l’Associazione che raccoglie i Fondi negoziali – evidenziano che le dinamiche di adesione alla previdenza complementare risultano ancora insufficienti rispetto a quello che sarebbe necessario per costruire un efficace sistema pensionistico misto. In sintesi i numeri ci dicono che, dopo il boom del 2007, l’incremento degli iscritti alla previdenza complementare è stato ridotto.”
“Inoltre, le ultime misure inserite dal Governo nella Legge di Stabilità, con il Tfr in busta paga e con l’innalzamento della tassazione sui rendimenti dei Fondi pensione, sono destinate a impattare negativamente sul sistema della previdenza complementare.”
“Come Assofondipensione, riteniamo che l’informazione costituisca un valore centrale, nell’impianto della previdenza complementare. Le ‘voragini informative’, che ancora esistono a scapito dei lavoratori, impongono di valutare con urgenza l’opportunità di iniziative tese alla loro alfabetizzazione previdenziale e finanziaria. Ciò al fine di garantire l’esercizio di una libera e consapevole scelta circa l’adesione ai Fondi di previdenza complementare. L’iniziativa di Byblos – conclude Tronconi – si inserisce perfettamente in tale contesto e come tale merita il plauso dell’Associazione. Questo anche nell’auspicio che iniziative analoghe possano presto divenire numerose.”
La campagna, basata sul claim “Il risparmio è cambiato. Byblos cambia il risparmio”, (testimonial l’attore Roberto Ciufoli), viene presentata oggi a Roma (Open Colonna – Roof Garden del Palazzo delle Esposizioni, scalinata di via Milano, 9A, ore 18:30) alla presenza di esponenti sindacali e del mondo della previdenza.
Riportiamo di seguito una scheda informativa sul fondo pensione, i suoi obiettivi innovativi e i suoi risultati.
Costituito il 5 febbraio 2002, Byblos è il Fondo negoziale di pensione complementare originariamente connesso ai contratti nazionali dell’industria editoriale e della carta. All’inizio, Byblos offriva dunque la possibilità di farsi una pensione integrativa ai lavoratori dei settori dell’editoria, della grafica, della carta e della cartotecnica, nonché a quelli di una serie di aziende o settori cosiddetti affini (ad esempio, Siae, Sipra, aziende videofonografiche ecc.). In seguito, Byblos ha esteso il suo raggio d’azione anche al variegato settore della comunicazione e dello spettacolo.
A Byblos possono quindi aderire i lavoratori delle case editrici, delle tipografie, delle aziende private esercenti servizi televisivi (raccolte nella Frt), delle aziende aderenti all’Associazione Produttori televisivi e all’Associazione Autori e Produttori indipendenti, di quelle facenti capo al contratto Cineaudiovisivi (Anica), dei Teatri Stabili pubblici e dei Teatri gestiti dall’Eti, delle Fondazioni liriche e sinfoniche, delle Società Corse cavalli, dei Circoli sportivi, nonché di aziende specifiche quali La7, Sky Italia e Telecom Italia Media Broadcasting.
Al 31 dicembre 2013, risultavano iscritti al Fondo – l’adesione è volontaria – 34mila lavoratori, di cui 25mila uomini e 9mila donne, attivi presso 2.143 aziende (di cui 1.756 sotto i 50 dipendenti) che si dividono tra industria e servizi, cultura e intrattenimento.
Tra gli aderenti, la classe di età con maggiore concentrazione è quella tra i 40 e i 44 anni, seguita da quella 45-49, per poi passare a quelle 35-39 e 30-34. Le prime 5 Regioni per numero di iscritti sono: Lombardia, Piemonte, Lazio, Toscana e Veneto.
La struttura centrale del Fondo pensione è composta da 7 persone, a cui si aggiungono il Consiglio di amministrazione, il Collegio dei revisori dei conti e l’Assemblea dei rappresentanti dei soci.
Coerentemente alle finalità generali della previdenza complementare, l’obiettivo originario di Byblos era quello di offrire ai lavoratori dipendenti, attivi con contratti a tempo indeterminato nei settori sopracitati, la possibilità di costruirsi una pensione integrativa, ovvero uno strumento volto a fornire un’integrazione al loro reddito pensionistico. Reddito che è stato ridotto dalle normative che sono state introdotte con le successive riforme del sistema previdenziale pubblico.
Oggi Byblos si pone però un obiettivo non solo più ampio, ma innovativo. Quello dell’estensione della previdenza integrativa a tutti coloro che, nell’ambito delle categorie sopra citate, si trovano in condizioni di lavoro flessibile (anche al confine con il lavoro autonomo).
Ciò vale, ad esempio, per le maestranze legate ad un singolo progetto (tecnici impegnati a tempo determinato nelle troupes cinematografiche, ma anche figure artistiche dei settori cinematografici e televisivi), così come per lavoratori intermittenti o atipici.
Sommando ai dipendenti attivi negli originari settori industriali i circa 100mila lavoratori con rapporti di lavoro discontinui e particolari collocati nei comparti della comunicazione e dello spettacolo, la platea potenziale del Fondo si avvicina ai 300mila addetti.
Al 31 ottobre 2014 l’Attivo netto destinato alle prestazioni (Andp) in capo al Fondo ammonta a 683 milioni di euro, investiti e distribuiti nei tre comparti in cui si articola l’attività finanziaria di Byblos: Garantito, Bilanciato, Dinamico, con una concentrazione degli aderenti nel comparto Bilanciato (79,47%).
Il Comparto Garantito del Fondo Byblos è risultato nel primo semestre del 2014 il migliore tra i Fondi negoziali in termini di rendimento con il 9,3% (8,6% nello stesso periodo dell’anno precedente). Al 31 ottobre 2014 i rendimenti nei diversi comparti d’investimento sono i seguenti: Garantito 10,10%; Bilanciato 6,91%; Dinamico 6,18%.
Le risorse del Fondo sono affidate in gestione a primarie società – Duemme sgr Spa, Groupama Asset Management, State Street Global Advisor Limited, Unipol Sai Assicurazioni – scelte sulla base di una bando pubblico internazionale, periodicamente indetto.


























