Il Primo ministro britannico David Cameron ha presentato i quattro obiettivi che intende rinegoziare con gli altri Stati membri dell’Ue, non escludendo di “riconsiderare” l’appartenenza del Regno Unito all’Ue se non otterrà quello che vuole. In un atteso discorso a Chatham House, Cameron si è detto “fiducioso” di trovare un accordo con l’Ue ma ha avvertito che il Regno Unito dovrà “ripensare” la sua appartenenza all’Unione, nel caso in cui le sue richieste di riforma non saranno soddisfatte.
Cameron ha elencato più nei dettagli le quattro questioni che intende rinegoziare con l’Ue, già note nelle sue linee principali: vuole che l’Ue non faccia discriminazioni fra gli Stati non membri dell’Eurozona, che metta più accento sulla competitività del mercato unico, che conceda al Regno Unito la possibilità di affrancarsi da ogni ulteriore politica di integrazione e limitare il welfare per i migranti provenienti dai Paesi dell’Ue in Gran Bretagna.
“Sono del tutto fiducioso che otterremo un accordo con l’Unione europea che convenga al Regno Unito”, ha assicurato. “L’Unione europea è solita risolvere dei problemi insolubili e potrà anche risolvere questo”, ha aggiunto. Tuttavia, se non otterrà ciò che vuole, David Cameron ha ribadito che non intende “escludere niente”. “E’ forse la decisione più importante che il popolo britannico dovrà prendere nel corso della nostra vita”, ha avvertito il leader di Londra, per sottolineare la posta in gioco al referendum che dovrebbe tenersi entro il 2017.
David Cameron si è impegnato a indire un referendum sull’appartenenza del suo Paese all’Unione europea nel suo discorso detto di Bloomberg nel gennaio 2013.
Alcuni degli obiettivi delle rinegoziazioni del primo ministro britannico David Cameron sono “altamente problematici”, ha detto laportavoce per la Commissione europea, Margaritis Schinas, rispondendo alle domande inviate da Cameron via lettera a Bruxelles.
“Vediamo alcuni elementi che sembrano realizzabili come trovare i modi di incrementare il ruolo dei parlamenti nazionali, alcuni che sono difficili come le relazioni fra i membri e i non membri della zona euro e alcuni molto problematici perché intaccano le libertà fondamentali del nostro mercato interno”, ha spiegato.
“La discriminazione diretta fra cittadini europei rientra chiaramente in questa categoria”, ha proseguito, riferendosi agli aiuti sociali a cui il Regno Unito vuole limitare l’accesso per i migranti europei.
David Cameron ha inviato una lettera elle istituzioni europee precisando le sue condizioni per fare campagna perché il suo Paese resti nell’Ue sulla cui questione è previsto un referendum entro fine 2017.
“I negoziati adesso possono cominciare”, ha lanciato da parte sua il presidente del Consiglio europeo sul suo account di Twitter, annunciando che avvierà “la settimana prossima delle consultazioni bilaterali” con gli Stati membri.