“Nelle politiche economiche dei governi c’è stata la mancanza di centralità del lavoro, che invece è una parte importante, se non predominante, per la vita delle persone”. Lo dice il leader della Cgil, Susanna Camusso, in un’intervista a ‘I quaderni della commissione’, la nuova rivista dell’autorità garante degli scioperi il cui primo numero sarà distribuito domani a Montecitorio in occasione della cerimonia per il conferimento del premio di laurea ‘Gino Giugni’.
“Averlo voluto ridurre, rinchiudere in un solo ambito – sottolinea Camusso – averlo negato prima e cancellato poi dal dibattito culturale, aver immaginato una società il cui motore dipende in via primaria dalla finanza e dal consumo e non dalla capacità produttiva e dal lavoro, è una delle cause, se non la causa primaria, della profonda crisi economica e sociale in cui si trova l`Italia”.
Il numero uno della Cgil spiega che nella prossima conferenza di programma, che si aprirà a Roma venerdì prossimo, “proveremo a dare al paese una diversa prospettiva su cui avviare una profonda riflessione culturale e alla quale riferire le proprie politiche economiche e sociali. Presenteremo un piano del lavoro con l`ambizione di parlare non solo agli addetti ai lavori, ma alla società nel suo insieme”. (LF)

























