“La Cgil è pronta a firmare l’accordo sull’apprendistato proposto dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, se verrà confermato che si tratta di un contratto che porta a un lavoro stabile, preceduto da una formazione effettiva”. Lo spiega, in un’intervista al Corriere della Sera, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sottolineando comunque che “lo Statuto dei Lavoratori non si tocca”.
Alla vigilia di uno sciopero generale che il sindacato di Corso Italia si appresta a fare da solo, Camusso chiarisce che la Cgil non è “nell’angolo”, ma che “con Cisl e Uil in questo momento manca un’analisi comune della situazione economica e del mondo del lavoro”.
E la situazione è “grave e il Paese è alla deriva”, osserva Camusso, per colpa “di un governo per niente attento alla crescita e alle ragioni dell’equità sociale”. Se è vero che gli ammortizzatori per ora hanno funzionato, non possono però “diventare la soluzione definitiva”. Peraltro, “la disoccupazione è sotto la media europea solo in apparenza perché in nessun altro Paese ci sono intere zone dove quella giovanile e femminile è pari al 50%”.
La ricetta che domani sosterrà in piazza la Cgil passa per la lotta al precariato passando per la “riduzione delle modalità di assunzione e facendo costare di più le forme di lavoro flessibile”. Ma il sindacato chiede anche che “le nuove risorse della lotta all’evasione vadano ai dipendenti che le tasse le hanno pagate e che ci sia una maggiore tassazione delle rendite finanziarie e un minor prelievo sul lavoro e gli investimenti”.
Quanto al referendum alla ex Bertone, Camusso ribadisce che “le Rsu e i lavoratori hanno fatto bene a dire di sì, anche se crede sia «arrivato il momento di riflettere se sia il referendum il modo migliore per risolvere queste questioni”. Ora comunque, per Camusso, “nell’intesa dovrebbero essere corretti i passaggi su diritto di sciopero e tutela della malattia, perché non c’è bisogno di clausole come quelle per avere la produzione garantita”. (LF)
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