A un anno dall`avvio del percorso Recidiva Zero, Cgil, Cisl e Uil rinnovano il proprio impegno per un sistema penitenziario orientato all`inclusione delle persone, in cui il lavoro assume un ruolo centrale quale strumento di dignità, reinserimento sociale e abbattimento della recidiva. L`accordo interistituzionale tra Cnel e ministero della Giustizia del giugno 2023 ha aperto una fase nuova, caratterizzata da un approccio integrato alla questione penitenziaria, incentrato sull`attivazione di strumenti strutturali e multilivello. Il documento approvato dal Cnel il 19 marzo 2024, così come il disegno di legge licenziato il 29 maggio successivo, rappresentano esiti concreti e significativi di tale percorso.
Cgil, Cisl e Uil hanno seguito da vicino l`intero iter, partecipando con continuità ai lavori del Segretariato permanente e contribuendo in modo sostanziale alla definizione del DDL recante “Disposizioni per l`inclusione socio lavorativa e l`abbattimento del recidiva delle persone sottoposte a provvedimenti limitativi o restrittivi della libertà personale emanate dall`autorità giudiziari”.
L`impianto della proposta normativa promossa dal Cnel segna un avanzamento significativo: introduce elementi fondamentali per il riconoscimento del lavoro penitenziario con la piena applicazione dei contratti collettivi nazionali di riferimento, sottoscritti dalle OO.SS comparativamente più rappresentative; rafforza il sistema di accompagnamento sociale attraverso il riconoscimento stabile del ruolo degli enti di patronato e dei Caf; promuove un modello formativo orientato alla qualificazione professionale e al reinserimento lavorativo.
Alla luce di questi risultati, Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario assicurare coerenza tra la visione delineata e le politiche attuative che verranno definite nei prossimi mesi.
Le proposte che anche il Cnel intende promuovere, in coerenza con l`impianto strategico di Recidiva Zero, non possono prescindere dal pieno rispetto e dalla concreta attuazione dell`art. 27 della Costituzione, né dagli standard europei in materia di condizioni detentive che riconoscono alle pene una funzione rieducativa, ponendo al centro la dignità della persona e la sicurezza relazionale. Pertanto, va considerata con particolare attenzione l`evoluzione recente del quadro normativo in materia penale e di sicurezza, che in alcune sue declinazioni tende a privilegiare un approccio orientato prevalentemente al rafforzamento degli strumenti repressivi.
In una fase in cui il Cnel si fa promotore di un ripensamento profondo del sistema penitenziario in chiave inclusiva, è fondamentale che ogni intervento normativo contribuisca alla costruzione di percorsi di reinserimento efficaci e duraturi, affrontando le radici sociali dell`esclusione non limitandosi al contenimento delle sue espressioni, realizzando quel ponte tra carcere e società, quale strumento per raggiungere l`ambizioso obiettivo Recidiva Zero.
Viceversa, suscitano perplessità le recenti ipotesi relative all`utilizzo di moduli abitatiti prefabbricati per affrontare il sovraffollamento. Pur concepite come soluzioni transitorie, tali misure appaiono in potenziale contrasto con l`impianto strategico di Recidiva Zero che si fonda sulla qualità del trattamento, sulla valorizzazione del percorso individuale e sulla centralità della persona detenuta nel processo di reinserimento.
È, quindi, auspicabile che anche interventi infrastrutturali siano pienamente orientati alla costruzione di un ambiente coerente con gli obiettivi costituzionali di reinserimento e del rispetto dei diritti e della dignità delle persone ristrette.
In questo contesto Cgil, Cisl e Uil confermano le proprie priorità: riconoscere pienamente il lavoro penitenziario attraverso la puntuale e concreta applicazione dei Ccnl di riferimento e l`inserimento in percorsi formativi certificati; valorizzare la contrattazione di secondo livello e l`individuazione di istituti contrattuali ad hoc (flessibilità oraria, permessi, congedi, etc.) per l`esercizio e la tutela dell`attività lavorativa dei detenuti; promuovere in modo stabile e strutturale la presenza dei servizi sociali, fiscali e previdenziali negli istituti, a garanzia di una rete reale di accompagnamento alla persona, valorizzando buone pratiche, esperienze, protocolli e accordi già esistenti in diversi Istituti; dare piena effettività alle commissioni ex Art.20 dell`Ordinamento Penitenziario; consolidare il ruolo delle cabine di regia territoriali e del Segretariato permanente, quali strumenti operativi di una governance condivisa, trasparente e valutabile; Favorire una diffusa attività formativa per sostenere nella popolazione detenuta/fine pena le competenze della cittadinanza digitale, nonché il loro reinserimento lavorativo e sociale.
Progettare e realizzare: interventi di orientamento individuale/di gruppo e laboratori formativi che facilitino l`acquisizione o il recupero delle competenze di base, trasversali e sociali; iniziative di formazione tecnico professionale per sperimentare percorsi che rispondano alle esigenze di manodopera delle imprese e percorsi professionalizzanti modulari e di qualifica; assicurare una governance della formazione tra rete interna e rete esterna, sia per valorizzare le competenze delle persone detenute, sia per concretizzare l’inserimento e il reinserimento della persona nel mercato del lavoro, favorendo l’incontro tra la domanda e l’offerta.
La riduzione della recidiva è un indice misurabile della capacità di un sistema di trasformare la sanzione penale in opportunità di cambiamento. In questa prospettiva Cgil, Cisl e Uil ritengono fondamentale lavorare affinché l`impianto complessivo del disegno di legge promosso dal Cnel, trovi un rapido e positivo riscontro in sede parlamentare e, che le istituzioni tutte, continuino a orientare la propria azione nel segno della coerenza e dell`ambizione che hanno reso possibile questo percorso condiviso.
Infine, Cgil, Cisl e Uil apprezzano e sostengono lo strumento del “Segretariato permanente per l`inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale, avente la finalità di promuovere e favorire la cooperazione interistituzionale e settorializzata per facilitare il funzionamento del sistema di governance istituzionale e la necessaria, costante e reciproca interazione con le forze sociali, economiche e del lavoro per incrementare l`occupabilità dei detenuti e ridurre drasticamente la recidiva”.
Ad ogni buon conto, in considerazione della complessità e dell`importanza del processo dal Cnel avviato, si ritengono necessari interventi mirati, capaci di garantire una maggiore comunicazione e condivisione con le parti sociali, per il loro peculiare contributo, le competenze e le specificità che queste apportano, per la loro identità e il ruolo sociale che rivestono.
In questa cornice e a un anno ormai dall`avvio di Recidiva Zero, l`impegno deve essere orientato a rispondere in maniera specifica e concreta agli obiettivi fondanti del Segretariato Permanente e volto alla concreta realizzazione di interventi in grado di promuovere l`effettivo inserimento sociale e lavorativo, due aspetti questi, inscindibili. Per questo motivo “riteniamo che i tre tavoli di lavoro istituiti (istruzione e formazione, lavoro e impresa, governance e quadro normativo), nei prossimi mesi devono essere messi nelle condizioni di intervenire fattivamente, con attività condivise e programmate, per consegnare al segretariato e al Cnel strumenti operativi in grado di declinare nella realtà i principi e le azioni richieste”.