Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della cassa previdenziale dei geometri, in stato di agitazione da tre mesi. Le categorie di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal Fialp, Confsal e Usb lamentano che l’impegno e la responsabilità dei dipendenti sono state ripagate con “penalizzazioni su orario, flessibilità, contratto integrativo e indennità”. Pertanto, annunciano battaglia: “Crescerà la mobilitazione”.
Oggi alle 12 è prevista un’assemblea dei lavoratori “considerato che non si riscontrano mutamenti di atteggiamento nei rapporti con le organizzazioni sindacali”, dicono. “Il senso di responsabilità che ha guidato sindacati e dipendenti durante questa vertenza – proseguono – non ha né rallentato né penalizzato i servizi e l’assistenza che quotidianamente viene fornita agli iscritti”.
L’ente negli ultimi anni è finito sotto la lente d’ingrandimento degli organismi di controllo anche a fronte della flessione degli iscritti, arrivati, riferiscono i sindacati, secondo la stima indicata nello stesso bilancio preventivo elaborato dall’amministrazione in carica, a circa 75mila. La protesta sindacale ha l’obiettivo di salvaguardare i geometri iscritti e i lavoratori della cassa, rafforzando un sistema di relazioni industriali che permetta un efficientamento dei servizi resi.
“Obiettivo difficilmente raggiungibile – aggiungono – dato che da inizio anno non vengono riconosciuti istituti contrattuali a seguito della mancata sottoscrizione del contratto integrativo, a cui si replica sempre e comunque con risposte elusive. La mobilitazione non si interromperà fino a quando la forza della ragione e la logica delle cose non torneranno a essere poste all’ordine del giorno, fino a interpellare anche la direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative, la commissione bicamerale di vigilanza sugli enti previdenziali, il ministero dell’Economia e la Corte dei conti”.
E.G.


























