Attenzione! Pensate a 150 mila africani giovani che arrivano in Sicilia, o a Malaga, con il machete… Non africani qualsiasi, ma minorenni o appena maggiorenni, quindi forti fisicamente, che sbarcano nella nostra patria. Le loro intenzioni? Poco probabile che vogliano falciare cespugli e aiuole con quegli affari affilati. Mossi sicuramente dalla fame, state attenti! Potrebbero arrivare tra circa 75 anni, concentrazione! Sì, lo sono adesso e saranno affamati anche nel 2100, fidatevi, lo so bene. E badate! Ad arrivare non saranno mica pochi. No, vi dico. Con il machete sguainato saranno in tanti. Ma sì certo, fate il calcolo: in Africa nel 2100 saranno 3,7 miliardi, non uno di meno. Quindi immaginate! Tra poco meno di un secolo, immaginate! Ben 150 mila neri minorenni magri e arrabbiati, presi dalla fame armati di machete. Non ci vedo nulla di buono. E contro chi potrebbero utilizzare queste armi, una volta arrivati in Italia, secondo voi? E noi italiani, a quel punto della storia, noi saremo purtroppo pochi. E anzianotti. Sì, vi dico. A occhio saremo nel 2100 circa il 40% in meno e avremo un’età media di 54 anni. Loro saranno molto più giovani, più forti, capite?! Forse avremo un’arma per fermare 100mila droni o 100 missili. Certo, una bella forza, ma basterà? E come può fermare un machete, tanti machete? Pensateci, 150 mila coltelloni in mano a questi giovani, forzuti neri affamati. Signori, urge pensarci, urge immaginare queste eventualità, al futuro bisogna sapersi preparare bene!
Questo pensiero è una rilettura (ironica e paradossale) delle parole del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, pronunciate il 4 dicembre nella sede del Casd, Centro alti studi difesa, di fronte ai vertici delle forze armate insieme ai capi delle principali industrie nazionali degli armamenti e a responsabili di multinazionali della consulenza. L’incontro, il “Defence Summit”, è stato organizzato dal Sole 24 Ore insieme all’Istituto affari internazionali, sul tema “Un’Italia più sicura e difesa”.
Ma ecco le parole precise realmente pronunciate dal ministro: “Nel 2100 in Africa ci saranno 3,7 miliardi di persone, l’età media sarà di 17,5 anni, dunque giovani, forti, arrabbiati, affamati. In Italia saremo il 40% in meno e avremo un’età media di 54 anni. Forse avremo un’arma per fermare 100 mila droni o 100 missili. Ma pensate a 150 mila africani giovani che arrivano in Sicilia, o a Malaga, con il machete… Per dire come le minacce del futuro posso essere di tipo completamente diverso e come in qualche modo ci possano toccare”.
Immaginiamo il giubilo di tutte le popolazioni del continente africano e dei loro rappresentanti nel sentire questi fiabeschi racconti da parte delle nostre più alte istituzioni. “Se è vero che la Difesa ha a che fare con le capacità militari delle nazioni – aveva precisato Crosetto in una intervista al Messaggero il 28 dicembre 2022 – è altrettanto vero che comprende la capacità di stringere alleanze internazionali. Di saldare i rapporti con Usa, Africa, Asia, Medio Oriente.” Ma infatti, per come le ha saldate, le alleanze internazionali, soprattutto con l’Africa, possiamo dormire sonni tranquilli. Inoltre ha spiegato come volesse “tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell’Italia”. Nacquero all’epoca polemiche sull’uso improprio dell’arma, ma grazie alla recente rivelazione tutto è tornato a posto: non sarà il ministro ad aggirarsi minaccioso tra i pubblici uffici, armato di machete e animato dal nobile intento di sbloccare lo sviluppo italico. Nossignore. Saranno i 150mila africani (sempre giovani-forti-affamati-armati-arrabbiati) che brandiranno l’ignobile arma arrivando in Sicilia.
Immaginiamo il panico. Nel 2100. Prendi la bici, la macchina, corri. Fuggi verso la Calabria. Ma arrivato a Messina, quel dannato mare. Intanto, dietro, i suoni dei 300mila passi svelti, urla affamate, rumori metallici dei machete che presto ti raggiungeranno. Il traghetto è lento. Non può ospitare tutti. Il cuore batte. Pensi di farla a nuoto. Lo smartphone ti dice che un’ora di nuoto continuato a un ritmo regolare si riesce ad arrivare dall’altra parte. Ma serve essere allenato. Meglio di no. La rabbia. Come è potuto succedere? Nessuno ha pensato che potevano sbarcare questi 150mila pseudo-maggiorenni neri incazzati? Poi un flash, un ricordo. Aspetta! Nel lontano 21 novembre 2025 (siamo nel 2100, sono passati 75 anni) l’allora ministro degli Esteri Antonio Tajani ci aveva visto lungo. Tutti a prenderlo in giro quando diceva che il Ponte era da costruire “anche per l’evacuazione, per garantire la sicurezza in caso di un attacco da sud. Perché esiste anche il fianco sud della Nato”. È vero, il dannato attacco da sud. Aveva anche suggerito di costruire un ospedale specializzato “nelle cure agli attacchi batteriologico e chimico”. Affamati come sono non avranno perso tempo a farsi una doccia. Non aveva lasciato nulla al caso. Ma ora è tardi. Maledetta Italia che non capisce mai quali sono le vere priorità. Oddio, sono qui… Eccoli! “Dicono che Machete non muore mai signore. Hanno provato con le pistole, i coltelli, quello non muore… mai”. (Machete, 2010, diretto da Robert Rodriguez). E quello era solo uno.
Emanuele Ghiani

























