Sono due i risultati importanti delle elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria: la vittoria, in ambo i territori, del candidato di centrosinistra, e l’astenzionismo: solo 4 cittadini su 10 sono andati alle urne, ossia il 37% degli aventi diritto in Emilia e il 44% in Calabria. E per il partito del premier, questo astenzionismo si traduce in una perdita netta di 769 mila voti rispetto alle precedenti europee.
In Calabria sarà Mario Oliverio ad essere eletto presidente, avendo ricevuto oltre il 60% delle preferenze (anche se alla lista Pd va solo il 24% dei voti, con quasi il 13% che va alla lista con il nome del presidente). Per il centrodestra, che si presentava diviso, Wanda Ferro (Fi-Fdi) ha preso intorno al 23%, mentre Nico D’Ascola intorno al 9%. Intorno al 4% la percentuale di Cono Cantelmi del Movimento 5 Stelle, che quindi non entrerà in consiglio.
In Emilia Romagna Stefano Bonaccini (centrosinistra) con il 49% dei consensi ha superato Alan Fabbri (leghista candidato del centrodestra), fermo poco sopra il 30%, e sarà il prossimo presidente della regione. Va sottolineato però come Bonaccini non arrivi al 50% in una regione ‘rossa’, da sempre in mano alla sinistra, un risultato che lui definisce “buono, che non è mai stato in discussione. Abbiamo cinque anni per dimostrare di fare bene”.
F.P.


























