“Quando si intervista un precario, la telecamera lo riprende di spalle con la voce modificata. Non si può neanche parlare liberamente, siamo ad una situazione critica, il precariato stà sottraendo anche i diritti di cittadinanza”. Così incomincia il discorso del segretario generale della Slc Cgil Massimo Cestaro in occasione della conferenza stampa convocata per discutere della situazione dei lavoratori precari.
Il sindacalista riflette su come il lavoro precario stia sgretolando non solo i diritti del lavoro, ma anche la dignità delle persone. E ammette: “Non siamo perfetti, anche noi sbagliamo, ma nessuno può dire che non siamo attenti e vigili a questi temi”. Cestaro, infatti, sottolineando il lavoro svolto solo nell’ultimo anno dal suo sindacato, afferma: “Noi ci siamo sentiti offesi dalle parole di Renzi quando chiese dove eravamo quando si ampliava il mondo del precariato”.
Il segretario inizia così a elencare una serie di accordi che hanno segnato vittorie importanti sul fronte della stabilizzazione dei lavoratori, come l’accordo FISE-ARE relativo ai servizi postali, o quello siglato con la Rai il 4 Luglio 2013.
“Proprio in questi giorni, nel settore dell’editoria – prosegue il segretario – abbiamo concluso altri due importanti accordi: il primo riguarda l’estensione del fondo sanitario integrativo anche agli atipici; nel secondo si è convenuto che entro giugno 2015 le parti individueranno i criteri per la determinazione dei trattamenti economici minimi per le collaborazioni autonome”.
“Infine – conclude Cestaro – vi è il settore dei call center, da sempre percepiti come luoghi del ‘nuovo’ precariato e del lavoro ‘povero’. In questo settore abbiamo siglato un accordo per i lavoratori a progetto, il primo concordato con associazioni datoriali aderenti a Confindustria. L’accordo, oltre a definire criteri certi per l’accesso al lavoro e un minimo di tutele per malattie lunghe e maternità, definisce i trattamenti economici orari, collegati, in percentuale crescente nel tempo al contratto nazionale del settore delle Tlc, interessando circa 40.000 lavoratori”.
“Inoltre – ricorda ilsegretario – ci sono le convenzioni definite con i traduttori e quella con l’Associazione degli Addetti Stampa. Ecco dove eravamo”.
E.G.


























