La Cgil giudica inaccettabili nuovi interventi sul pubblico impiego e sulla sanità, come ipotizzato dalla spending review. “Tagli lineari alla sanità sarebbero insopportabili – ha detto il leader Susanna Camusso – Già ora non ce la si fa a garantire le prestazioni essenziali” e sul lavoro pubblico “già molte manovre sono intervenute”.
“I lavoratori del pubblico impiego si mobiliteranno martedì – ha detto Camusso, a margine della presentazione di un libro sulla spiritualità del lavoro – per ottenere un incontro col governo e per dare un esplicito segnale sul fatto che la spending review non possa intervenire ancora sull’occupazione e le condizioni dei lavoratori pubblici”. “Siamo passati – ha aggiunto – dall’idea che poteva essere interessante di intervenire sulle modalità di acquisto dei beni e servizi della Pubblica Amministrazione al solito schema che trova le risorse colpendo i lavoratori pubblici. E’ inaccettabile intervenire sul lavoro pubblico. Non c’è nessun segno di equità in questo”. Sui tagli prospettati al servizio sanitario Camusso ha detto che “una cosa è intervenire sugli acquisti mentre diventa insopportabile che la spending review si traduca in tagli lineari alle risorse sanitarie”. Molti tagli, sono stati già fatti e già così ci sono “situazioni in cui non ce la si fa a garantire le prestazioni essenziali”.
I sindacati saranno in piazza il 27 giugno in corrispondenza del voto alla Camera sulla riforma del mercato del lavoro. La riforma “non risolve il problema della precarietà – ha detto il numero uno della Cgil – e non da un contributo al problema degli ammortizzatori sociali. E’ una pura bandierina ideologica”.