“L’aggressione al ministro Cecile Kyenge sul tema della cittadinanza e dello ius soli è indice di un riflesso mai superato di una parte dello schieramento politico a utilizzare l’immigrazione in termini demagogici e strumentali quando non palesemente razzisti”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica.
“Riconoscere i diritti di cittadinanza ai bambini nati e vissuti nel nostro Paese – prosegue – non è solo un atto di civiltà, ma un messaggio di fiducia e di futuro ad un Paese che attraversa un momento drammatico. L’Italia infatti non può continuare ad essere nella situazione paradossale di nascere ed investire su ragazzi destinati a diventare ‘stranieri’”
“La coalizione ‘L’Italia sono anch’io’, composta da 22 grandi associazioni della società civile, fra cui la Cgil, – ricorda Lamonica – ha raccolto oltre 100.000 firme sotto una proposta di legge di iniziativa popolare e ha chiesto alla Presidente della Camera di mettere in calendario, senza ulteriori indugi, la discussione in Parlamento”.
“Siamo vicini al ministro Kyenge – conclude – e le facciamo i migliori auguri di buon lavoro. La sua presenza al governo è uno dei tratti delle potenzialità e della ricchezza della società italiana, e le cose che ha detto sul tema dell’integrazione e dei diritti, sono tali da poter qualificare una politica e farci uscire dal clima plumbeo e xenofobo che ha caratterizzato la legislazione e gli interventi degli anni scorsi”
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