“La corruzione dilaga nella pubblica amministrazione perché vi sono troppi enti, troppi dirigenti, il doppio di quelli che servirebbero, la metà dei quali portati dalla politica”. Così Giovanni Faverin, segretario Cisl per la Funzione pubblica,commentando l’ennesimo allarme lanciato dalla Corte dei Conti.
Secondo il sindacalista, intervistato su Radio 1, “c’è stata, volutamente, da parte di una certa pubblica amministrazione, l’incapacità di essere rigorosi, di bloccare qualche politico che ha utilizzato i bilanci come un bancomat per il proprio consenso e per la propria campagna elettorale”.
“La corruzione dilaga nella pubblica amministrazione – sostiene – perché c’è troppo poca trasparenza e soltanto da poco con le norme anti-corruzione e per la trasparenza, si è iniziato ad avere un rendiconto non solo di stipendi di dipendenti e dirigenti, ma anche a entrare nelle attività che ogni amministrazione fa come fosse uno specchio”. “Finora – ha detto – molti enti, soprattutto le società partecipate, sono state l’occasione per spostare dai bilanci pubblici interessi personali, privati, purtroppo anche di qualche dipendente pubblico, soprattutto per tutti coloro in grado di condizionare l’esito di un appalto”. (LF)