“I dati Inps dell’Osservatorio del precariato mostrano una forte crescita delle assunzioni nel corso del 2017, in aumento del 20,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. E’ quanto sottolinea il dipartimento politiche del mercato del lavoro della Cisl in una nota. “A trainare tale crescita sono i contratti a tempo determinato (+27,3%) e l’apprendistato (+26,9%) mentre le assunzioni a tempo indeterminato sono diminuite del 3,5%, contrazione interamente imputabile alle assunzioni a part time. A loro volta, tra le assunzioni a tempo determinato è notevole l’incremento dei contratti di somministrazione (+20,1%) e soprattutto quello dei contratti di lavoro a chiamata (133,2%).
“Si tratta di dati –commenta la Cisl- che se da una parte danno conto della persistenza e vivacità della fase di ripresa occupazionale, dall’altra mostrano come il lavoro stabile, da quando non è stato più in vigore l’esonero contributivo pieno, faccia molta fatica ad affermarsi, in una situazione di costo del lavoro oggettivamente elevato, di ripresa ancora da consolidare nonché di affermazione di modalità nuove di lavorare legate ai cambiamenti tecnologici e in particolare all’economia delle piattaforme, senza dimenticare che il boom di somministrazione e lavoro a chiamata è in parte sostitutivo del voucher abrogato nei mesi scorsi. E’ dunque positivo –conclude la nota- l’inserimento in legge di bilancio del nuovo incentivo volto all’assunzione di giovani, incentivo potenziato se si tratterà di giovani in alternanza e se si tratterà di assunzioni di lavoratori di tutte le età nel Mezzogiorno, ma l’incentivo potrebbe non essere sufficiente ad invertire una tendenza che ha motivazioni più ampie”.
NP