Il segretario nazionale della Cgil e candidato alla guida della Cgil, Vincenzo Colla, non gliele manda a dire alla Camusso. Questa mattina in un’intervista a Repubblica è chiaro e coinciso. “Camusso rischia di rompere l’unità della Cgil, di modificare la nostra costituzione materiale e formale. E io non ne capisco la ragione”.
Lunedì scorso la segretaria generale, attualmente in carica, ha indicato con tanto di messaggio video su facebbook, Maurizio Landini come suo successore, ma Colla non ci sta perché “spetta all’assemblea generale che sarà eletta al congresso scegliere il prossimo segretario generale”.
L’attuale segretario dell’Emilia Romagna ribadisce “In quel modo si è determinata una modifica della nostra costituzione materiale e formale. Una rottura delle nostre regole del gioco, uno scavalcamento degli organismi dirigenti e del mandato conferito, proprio mentre si critica la disintermediazione, il leaderismo, e mentre è già in corso il congresso”. Colla non sopporta le “nuove” modalità della Camusso. Moderne si direbbe sulla scia di tutti quei leader o “capi politici” che sfruttano i social per arrivare alle persone, in questo caso però, secondo Colla, violando le regole della Cgil.
Colla chiarisce anche che le critiche che gli vengono mosse sulla sua vicinanza al Pd: “La cinghia di trasmissione non esiste più”. La partita rimane dunque aperta fino al 22 e il 23 gennaio prossimi a Bari, sarà il congresso che deciderà chi sarà il prossimo segretario che guiderà la Cgil ai tempi del governo giallo-verde.