La Commisione Occupazione e affari sociali del Parlamento di Strasburgo ha respinto l’intesa sull’orario di lavoro raggiunta nel giugno scorso dai 27 membri della Unione europea e trasferita nella direttiva sull’orario attualmente all’esame parlamentare. l’intesa portava di fatto l’orario settimanale a 60-65 ore attraverso norme come quella dell’opt out, già esistente in Gran Bretagna, ossia la possibilità da parte del lavoratore di accettare l’eventuale richiesta dell’azienda di prolungamento dell’orario. La decisione della Commissione è stata presa con 35 voti favorevoli, 13 contrari e 2 astenuti. La Commissione si è anche pronunciata contro l’esclusione dei turni di guardia dal calcolo delle ore lavorate, come si era stabilito in giugno. Per gli europarlamentari i turni di guardia sono da considerarsi parte dell’orario di lavoro. Il pronunciamento della Commissione dovrà essere confermato dal voto in seconda lettura dell’assemblea, fissato per il 16 dicembre. I sindacati europei hanno annunciato una manifestazione a Strasburgo il giorno prima del voto. Da qui al voto è comunque previsto un negoziato con il Consiglio dei ministri dell’Unione per avvicinare le posizioni.(lm)
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