106ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 9,20.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
La presidente SPILABOTTE annuncia che il rappresentante del Governo, a causa di un disguido, non riuscirà a raggiungere il Senato in tempo utile a consentire lo svolgimento dell’interrogazione 3-01216, unico punto all’ordine del giorno. Lo svolgimento di tale atto di sindacato ispettivo è pertanto rinviato ad altra seduta.
La seduta termina alle ore 9,25.
105ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
La seduta inizia alle ore 15.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 2-bis) Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2014 e connessi allegati
(Parere alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
Nessuno chiedendo di intervenire in discussione generale, la senatrice D’ADDA (PD) propone l’espressione di un parere favorevole, pubblicato in allegato.
Poiché nessun senatore chiede la parola per dichiarazione di voto, verificata la presenza del numero legale, la presidenteSPILABOTTE (PD) mette ai voti la proposta testé formulata dalla relatrice.
La Commissione approva.
La seduta termina alle ore 15,10.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DOCUMENTO LVII, N. 2-bis E CONNESSI ALLEGATI
La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminati, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014 e i connessi allegati, ravvisata la necessità di un monitoraggio delle iniziative riguardanti il settore del lavoro nei loro passaggi istituzionali, esprime, per quanto di competenza, parere favorevole.
104ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cassano.
La seduta inizia alle ore 15,30.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 2-bis) Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2014 e connessi allegati
(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio)
Nell’introdurre l’esame, la relatrice D’ADDA (PD) segnala preliminarmente che, a fronte dell’impegno del Governo di mantenere il disavanzo del PIL entro la soglia del 3 per cento, la Nota esplicita la volontà di non procedere oggi al pareggio di bilancio, ma di attuare un piano di rientro flessibile entro un cronoprogramma ben definito, che vedrà centrare l’obiettivo nel 2017, con un anno di scostamento rispetto a quanto previsto dal DEF 2014. Motivo della scelta sono le previsioni ufficiali di crescita per il 2014-2015, che la Nota rivede con una stima al ribasso di circa un punto percentuale rispetto ai valori contenuti nel DEF dell’aprile scorso. Vi è stata infatti una oggettiva difficoltà di valutare pienamente le difficoltà reali, a fronte di dati di rilevazione che hanno portato a sovrastimare gli indicatori di crescita. La relatrice rileva quindi che il nuovo quadro prevede una riduzione del PIL pari allo 0,3 per cento per l’anno in corso, in conformità al quadro tendenziale, un incremento per il 2015 pari allo 0,6 per cento (nel quadro tendenziale la crescita del PIL per il 2015 sarebbe, invece, pari allo 0,5 per cento), un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni pari a 3 punti per l’anno in corso, in conformità al quadro tendenziale, e pari, per il 2015, a 2,9 punti percentuali (mentre nel quadro tendenziale il valore è pari, per il medesimo anno 2015, a 2,2 punti percentuali), nonché un tasso di disoccupazione pari, per il 2014, al 12,6 per cento, in conformità al quadro tendenziale, e, per il 2015, al 12,5 per cento (mentre nel quadro tendenziale il tasso è pari, per il medesimo anno 2015, al 12,6 per cento). La Nota osserva che tale differenza per il 2015, pari a 0,7 punti percentuali di PIL, tra il tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni a legislazione vigente e quello programmatico è motivata dalla volontà di finanziare impegni di spesa nei settori ritenuti più rilevanti per la crescita economica e di ridurre la pressione fiscale per le famiglie e le imprese. Per gli anni successivi, la Nota prevede una crescita del PIL, fino a raggiungere l’1,4 per cento nel 2018, ed una progressiva riduzione del tasso di disoccupazione, fino ad un valore di 11,2 punti percentuali nello stesso anno. La Nota prospetta l’inserimento nella legge di stabilità per il 2015, per l’ipotesi di mancato raggiungimento degli obiettivi finanziari, di una clausola di salvaguardia, consistente nell’incremento delle aliquote IVA e delle altre imposte indirette.
Passando quindi alle misure finanziarie di più stretto interesse nel settore del lavoro, la relatrice osserva che la Nota inserisce nel quadro di finanza pubblica il rifinanziamento del cosiddetto bonus IRPEF in favore dei lavoratori con reddito inferiore a 25.000 euro lordi. Il rifinanziamento è prospettato nella misura di 7 miliardi di euro annui.
Alle tematiche inerenti al mercato del lavoro e al settore dell’istruzione e della formazione sono dedicati, nell’ambito del capitolo V.2 della Nota, due paragrafi, in cui si ricordano le iniziative normative adottate – come le modifiche alla disciplina dei contratti a termine e dell’apprendistato, la riforma degli ammortizzatori sociali in deroga, gli incentivi per le assunzioni di giovani a tempo indeterminato ad incremento di organico e per le nuove assunzioni di profili altamente qualificati, l’introduzione di un apprendistato sperimentale sul posto di lavoro per gli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie, il finanziamento delle ore di apprendimento sul posto di lavoro negli ultimi tre anni di frequenza delle scuole tecniche e professionali – e le iniziative in itinere, come il disegno di legge delega lavoro (Atto Senato n. 1428), attualmente all’esame dell’Assemblea del Senato. In merito alla riforma del mercato del lavoro, secondo la Nota, la rete di ammortizzatori sociali verrà rafforzata e resa più inclusiva e le imprese potranno gestire in maniera più efficiente l’attività produttiva, reagendo con maggiore prontezza alle evoluzioni cicliche e alle discontinuità strutturali; ne discenderanno un incremento degli investimenti, anche dall’estero, e una riduzione della segmentazione delle forze di lavoro, particolarmente marcata a livello generazionale.
Riguardo alla spesa pensionistica, il Documento osserva che le misure adottate nel corso degli anni compensano in larga parte la cosiddetta gobba pensionistica che si prospettava per i prossimi decenni. In particolare, secondo il Documento, il rapporto fra spesa pensionistica e PIL tenderà ad essere stabile fino al 2018 e, successivamente, a ridursi fino al 2030, in presenza di un andamento di crescita più favorevole, nonché in virtù del processo di elevamento dei requisiti per la pensione e del progressivo passaggio al metodo di calcolo contributivo. Il valore percentuale dovrebbe attestarsi, verso la fine di tale periodo, intorno al 15,0 per cento, per tornare successivamente a crescere, a causa dell’ampliamento delle tendenze negative delle dinamiche demografiche ed in ragione degli effetti derivanti dal precedente posticipo del collocamento in quiescenza sull’importo delle pensioni. Il rapporto dovrebbe raggiungere un valore massimo pari a circa il 15,5 per cento intorno al 2044, per poi decrescere nel successivo periodo. Sicuramente queste misure avranno un impatto a medio termine, e non a breve periodo, e di ciò occorrerà tenere conto.
Tanto considerato, la relatrice si riserva di formulare la propria proposta di parere all’esito del dibattito.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/13/CE concernente l’attuazione dell’accordo concluso dall’Associazione armatori della Comunità europea (ECSA) e dalla Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) sulla convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e modifica della direttiva 1999/63/CE (n. 104)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 1 della legge 4 giugno 2010, n. 96. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole con raccomandazione)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 4 settembre.
La presidente SPILABOTTE osserva che, avendo la Conferenza Stato Regioni espresso il proprio parere, la Commissione è ora in condizione di concludere l’esame dell’Atto. Ricorda quindi che nella precedente seduta il relatore Ichino aveva già formulato la propria proposta di parere, favorevole con raccomandazione, pubblicata in allegato al resoconto della seduta del 4 settembre.
Il senatore PUGLIA (M5S) annuncia pieno consenso alla proposta di parere del relatore, condividendo pienamente la raccomandazione ivi inserita, riguardante l’inserimento di una disposizione che commini una adeguata sanzione amministrativa nel caso che il minore sia adibito a lavoro pericoloso per la sua salute o sicurezza, finalizzata a riparare ad un mancato coordinamento rispetto alla legislazione in tema di lavoro nero.
Presente il prescritto numero di senatori, la Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore, con il voto contrario dei senatori BERTACCO (FI-PdL XVII), SERAFINI (FI-PdL XVII) e MUNERATO (LN-Aut).
La seduta termina alle ore 15,55.