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Home - Senato - Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

27 Marzo 2014
in Senato

62ª Seduta

Presidenza del Presidente

SACCONI 

Interviene il ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti.     

La seduta inizia alle ore 8,30.

SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI  

Il presidente SACCONI comunica che, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.

Poiché non vi sono osservazioni, tali forme di pubblicità sono dunque adottate per il prosieguo dei lavori.

Il presidente SACCONI avverte, inoltre, che della procedura informativa sarà redatto il resoconto stenografico.

La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE 

Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulle linee  programmatiche del suo Dicastero 

Il ministro POLETTI rileva preliminarmente che i temi di competenza del suo Dicastero rappresentano un elemento centrale nelle linee programmatiche dell’intero Governo, le cui logiche di intervento sono con esse strettamente correlate. In questo senso si è immediatamente dato luogo ad un provvedimento di urgenza finalizzato alla semplificazione dei contratti a termine e sull’apprendistato, al fine di produrre la migliore condizione per le imprese e nell’auspicio di una ricaduta occupazionale diretta e immediata. E’ negli intendimenti del suo Ministero che nessun cittadino italiano resti a casa in attesa di qualcosa da fare e che nessuno si senta inutile a se stesso e agli altri. A tal fine la strategia messa in campo avrà carattere problematico e complessivo, in modo da legare strettamente tra loro tutte le politiche in tema di lavoro. Proprio secondo tale linee, appare logico che chi ottiene dalla collettività un sostegno nel momento della necessità, lo restituisca quando è in grado di farlo. Non si sta con ciò pensando ai cosiddetti lavori socialmente utili, bensì esattamente all’opposto: queste risposte infatti possono essere semmai affrontate all’interno del mondo dell’associazionismo e delle varie azioni di solidarietà. Nel merito, numerose iniziative sono già nell’agenda del Ministro, a cominciare dal provvedimento riguardante la riduzione degli oneri INAIL, come peraltro stabilito all’interno della legge di stabilità, e la predisposizione per la traduzione in concreto di tale azione. Grande rilievo assume inoltre lo strumento della Garanzia giovani, nel convincimento che occorra spostare l’attenzione dalle politiche passive alle politiche attive del lavoro. Mentre allo stato attuale gli investimenti riguardano assai più gli ammortizzatori sociali, occorre invece che vengano attuate azioni coerenti in favore delle politiche attive. In questo senso Youth Guarantee rappresenta uno strumento prezioso, attraverso il quale i giovani potranno accedere ad un apposito portale e presentarsi così alle agenzie dell’impiego, a carattere pubblico e privato. In questo campo il lavoro già avviato dal ministro Giovannini è stato eccellente; è tuttavia evidente che sul tema le singole regioni devono esercitare le rispettive competenze e responsabilità. In questi giorni l’azione del suo Dicastero si è particolarmente incentrata sul rapporto con le grandi imprese italiane, di cui occorre garantire la piena collaborazione. L’idea non si limita a semplici corsi di formazione, ma piuttosto a stage messi in campo da parte delle imprese italiane, con le quali si stanno sottoscrivendo accordi e che devono comprendere come questo strumento rappresenti innanzitutto per esse stesse una grossa occasione e impegnarsi in tal senso, iniziando a realizzare così una modalità che andrà successivamente standardizzata. Quanto al provvedimento d’urgenza in materia di occupazione, va ammesso che le norme in materia finora hanno sovente prodotto esiti largamente differenziati, e talora persino opposti a quelli che si proponevano, dimostrando con ciò la propria disfunzionalità. Di fatto non può ignorarsi il dato che attraverso l’apprendistato si è passati in quattro anni dal 14 al 10 per cento delle stabilizzazioni. Si è dunque di fronte a intoppi tecnici che producono disincentivi, ciò che dimostra l’esigenza di una forte semplificazione. Molto utilizzato è invece stato lo strumento del contratto a termine, a proposito del quale i vincoli, la causale e le sospensioni hanno per lo più prodotto l’effetto di garantire l’accesso nei 36 mesi anche a sei diversi soggetti. In questo caso evidentemente non è ragionevole pensare che al termine del periodo l’impresa tenda a stabilizzare dei soggetti che ha testato per pochi mesi. Assai più logico è invece ritenere possibile la stabilizzazione di una persona che ha beneficiato per intero di tale periodo, maturando così un’esperienza significativa. Motore delle semplificazione, che a suo avviso dimostrerà grande utilità, è rappresentato dal DURC online. Altri temi sono stati affidati a un disegno di legge delega, che affronta complessivamente tutte le tematiche riferibili al mondo del lavoro. In questo caso il tema fondamentale è rappresentato dalla modifica degli attuali assetti degli ammortizzatori sociali, su cui ci sarà ampia possibilità di approfondimento. Altro tema centrale è rappresentato dalla riorganizzazione degli incentivi: anche in questo campo è necessaria la definizione di strumentazioni agevolmente utilizzabili. Una problematica specifica è costituita dalle infrastrutture dell’Agenzia internazionale per il lavoro. In questo senso egli auspica una maggiore integrazione fra uffici pubblici e parti private, che garantisca la razionalizzazione e l’efficientamento e consenta di ottenere dei risultati concreti. Una semplificazione e razionalizzazione delle procedure, dunque, che dia organicità e semplicità alla costruzione del rapporto di lavoro. Un ulteriore profilo della delega concerne l’insieme della semplificazione dei contratti, con la messa in discussione di tutti gli strumenti di cui si dispone in Italia e della varietà del mercato, in cui sono presenti aziende di grandi dimensioni, imprese piccole e medie, diversità geografiche fra nord e sud tali da determinare una complessità che andrà invece gestita. Anche in questo caso si intende procedere in direzione di una semplificazione. Al Governo non sfugge altresì la necessità di un adeguato sostegno alla genitorialità.

Nel corso del Semestre di Presidenza europea, il Governo italiano prevede di intervenire in particolare attraverso un approfondito confronto riguardante la tematica dell’occupazione giovanile. In Italia dovrebbe svolgersi il prossimo vertice sul tema del lavoro e tal fine il Governo sta cercando di affrontare la problematica del riequilibrio delle politiche sociali rispetto a quelle meramente finanziarie e la necessità di un ribilanciamento a favore delle prime. Youth Guarantee costituisce in materia un fatto emblematico.

Al contempo, il Governo non intende ignorare il tema dei cosiddetti esodati, offrendo però, anche in questo caso, risposte di tipo strutturale, una volta superata la fase emergenziale. Riguardo alla cassa integrazione in deroga l’intenzione del Governo è in direzione di un esaurimento, fermo restando che nell’anno in corso sussistono “code” del 2013, per le quali è necessario individuare la copertura degli oneri necessari. Anche questo tema andrà risolto, ma attraverso una fase di transizione che consenta di evitare ulteriori drammi sociali. Una delicata situazione riguarda poi l’INPS e la governance dell’Istituto, attualmente, come è noto commissariato, ma per il quale è indispensabile individuare una soluzione definitiva.

Il presidente SACCONI ringrazia il Ministro per la sua esauriente esposizione e dichiara aperto il dibattito.

La senatrice PARENTE (PD) rileva che il punto di forza del discorso del Ministro è rappresentato proprio dalla complessità del disegno da lui esposto e dalle misure di cui l’Italia ha bisogno. In questo quadro, ritiene indispensabile tenere insieme le azioni relative alle politiche attive e passive, ma si chiede quale possa allo stato rappresentare la strumentazione più adeguata, domandando se l’Agenzia nazionale avrà a propria disposizione l’erogazione di ammortizzatori sociali. Esprime quindi preoccupazione con riferimento ad una politica in grado di avere analogo impatto in tutte le regioni e auspica che il Ministro torni in Commissione proprio nel momento in cui verranno con esse stipulate le singole convenzioni, nell’auspicio che in tutte le regioni italiane vengano garantite condizioni omogenee.

La senatrice CATALFO (M5S) sottolinea che, secondo gli ultimi dati, la disoccupazione in Italia ha raggiunto la percentuale del 12 per cento, con 5 milioni di inoccupati, per la più parte donne, e si chiede quali azioni l’Italia intenda portare avanti in occasione del Semestre di Presidenza UE, sottolineando che il problema non è soltanto italiano, ma anche europeo. In proposito, si richiama a quanto emerso ieri nel corso di un incontro con la Commissione Employment del  Parlamento europeo e alle dichiarazioni in tale sede della sua presidente Berès. Al riguardo, si domanda quali azioni il Governo intenda intraprendere in ambito nazionale al fine di contrastare la disoccupazione nel suo complesso e non unicamente quella giovanile, nonché il precariato, e se intenda promuovere strategie per investimenti sociali ed economici. In realtà in Italia è stata finora realizzata unicamente la flessibilità dei contratti, senza alcun adeguato sostegno al reddito. Molta parte dell’incontro con la Commissione Employment svoltosi ieri ha proprio avuto ad oggetto il forte livello di disoccupazione in Europa, la cui cifra è persino largamente superiore a quella denunciata, atteso che molti soggetti, per effetto di un naturale scoraggiamento, oramai omettono persino di registrarsi. Quanto all’apprendistato, pur ammettendo l’esistenza di difficoltà burocratiche, sottolinea che l’eliminazione di un piano formativo non rappresenta una soluzione efficace e che è essenziale una certificazione delle competenze del lavoratore. Lo stesso piano Youth Guarantee viene attuato da ciascuna regione secondo un modello proprio, senza alcuna omogeneità sul piano nazionale. Occorrerà inoltre che il Governo risolva in modo efficace i problemi derivanti dall’esistenza di un sistema di agenzie per il lavoro misto, pubblico e privato, la cui frammentazione si traduce in un danno per i lavoratori, i quali non sanno a quale ente rivolgersi. Conclude sottolineando l’importanza del sostegno al reddito e ribadendo la necessità di garantire un reddito di cittadinanza, che rappresenta la proposta centrale del suo movimento.

Il senatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) coglie positivamente il collegamento effettuato del Ministro tra la necessità di politiche del lavoro attive e passive, salutando con favore il fatto che finalmente si vada anche in direzione di interventi attivi, con una inversione di tendenza rispetto alle azioni perseguite negli ultimi tempi. Evidenzia comunque che il problema dell’occupazione non riguarda unicamente chi ricerca, ma anche chi dà lavoro; in questo senso auspica una legislazione che tenga conto delle forti difficoltà nelle quali in Italia versano le piccole e medie imprese e la necessità di una semplificazione della disciplina in materia. Creare occupazione richiede flessibilizzazione e deburocratizzazione del sistema. Anche il passo compiuto in direzione della occupazione giovanile, pur molto importante, non è tuttavia risolutivo. Il contratto di apprendistato non rappresenta infatti l’unico problema al riguardo; accanto ad esso vanno anche considerati quei contratti di apprendistato stagionale che, specialmente in alcune regioni d’Italia, rappresentano uno strumento prezioso e ricorrente. In questo senso i voucher costituiscono uno strumento molto importante, tale da contrastare efficacemente il lavoro in nero. La dignità del lavoratore sta nel lavoro e la legge dunque non deve impedire l’accesso al lavoro a chi lo cerca. Grande importanza hanno altresì i servizi all’impiego. In questo quadro grande rilievo ha l’EURES, ma occorre riflettere se, prima di creare questa rete europea, non sia necessaria una via previdenziale a livello italiano, per impedire che i giovani emigrino in altri Paesi dell’Unione dotati di maggiori garanzie. Auspica infine che l’iter parlamentare dei provvedimenti oggi illustrati non offra l’occasione per retrocessioni rispetto allo slancio manifestato sui temi al Ministro. Senz’altro il DURC online rappresenta uno strumento di notevole forza, ma la detassazione IRPEF andrebbe più efficacemente considerata, anche con riferimento al lavoratore autonomo.

Il senatore PAGANO (NCD) esprime apprezzamento nei confronti dell’analisi svolta dal Ministro e delle politiche annunciate dal Governo. Come politico del Mezzogiorno conosce da vicino la drammatica necessità di garantire a tutti un lavoro e sa bene come molti disoccupati debbano altresì sostenere il peso di una propria famiglia. Auspica perciò che il Governo possa dare efficaci risposte a queste delicate ed urgenti tematiche. Chiede inoltre che il Ministro esprima la propria posizione sul tema delle pensioni, sul quale larga parte della stampa ha riportato nella giornata di ieri dichiarazioni riguardanti possibili prepensionamenti di dipendenti statali.

Il senatore BAROZZINO (Misto-SEL) esprime delusione e sconcerto per i provvedimenti finora adottati, a cominciare dal recente decreto-legge sul lavoro, che ha ulteriormente precarizzato la situazione dei lavoratori, offrendo unicamente un canale al datore di lavoro. Nulla, nell’esposizione del Ministro, riguarda poi quanti hanno subito la forte precarizzazione del rapporto che si è verificata in Italia negli ultimi anni. E’ d’altro canto evidente che nei confronti titolare dell’azienda il lavoratore si trova sempre in una situazione di minorità e di sperequazione, temendo di perdere il proprio posto. Gli pare inoltre difficile individuare quale sia la garanzia rappresentata dalla cosiddettaYouth Guarantee, che non gli sembra contenere alcuna diversità rispetto ai cosiddetti stage finora offerti ai giovani, retribuiti, nella migliore delle ipotesi, con poche centinaia di euro e senza alcuna garanzia per il futuro. Non è un caso che su 100 contratti di apprendistato o stage formativo, la stabilizzazione riguardi appena il 10 per cento. Se davvero si vuole creare occupazione si deve semmai investire in tecnologia e innovazione, cominciando in Italia a difendere almeno il lavoro che c’è. Conclusivamente ribadisce l’importanza del reddito minimo garantito, che è una delle linee portanti del suo Gruppo politico di appartenenza.

In considerazione dell’imminente inizio del lavori dell’Assemblea, il presidente SACCONI ritiene opportuno aggiornare il seguito del dibattito, a maggior ragione non avendo ancora esaurito l’elenco degli iscritti a parlare. Nel frattempo auspica che, nel corso della sua replica, il Ministro possa altresì esprimersi in ordine all’opportunità di ricondurre, in occasione della revisione del Titolo V della Costituzione, la materia del lavoro alla competenza statale e di affrontare il problema del decreto in materia di arbitrato. Conclusivamente ringrazia ancora il Ministro per la propria disponibilità e toglie la seduta.

La seduta termina alle ore 9,30.

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