23ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Jole Santelli.
La seduta inizia alle ore 9,10.
PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
La sottosegretaria SANTELLI, rispondendo all’interrogazione 3-00132, rileva preliminarmente che le indicazioni previsionali messe a disposizione da Excelsior circa gli andamenti occupazionali nel loro complesso rappresentano informazioni di grande rilevanza per orientare le politiche attive del lavoro da parte degli organi competenti e costituiscono al contempo uno strumento utile a supporto di iniziative per l’orientamento e la programmazione della formazione a livello locale. Attraverso i risultati delle indagini svolte di anno in anno è possibile, infatti, ottenere un monitoraggio della consistenza e delle caratteristiche della domanda di professioni espressa dalle imprese.
I dati disponibili dimostrano che vi è una propensione crescente ad avvalersi delle possibilità offerte dal portale Cliclavoro del Ministero del lavoro. Sono in particolare i titoli di studio superiori e le professionalità generiche ad interfacciarsi maggiormente con il portale; un movimento che si può leggere come una intensificazione delle procedure di ricerca di lavoro anche da parte di quei soggetti che in passato avevano maggiori capacità ricettive rispetto al soddisfacimento delle domanda di lavoro.
Inoltre la competente Direzione generale del Ministero sta razionalizzando i sistemi informativi realizzati a vario titolo da esso stesso e da altri enti; ciò al fine di realizzare la “banca dati delle politiche attive e passive” prevista dall’articolo 8 del recente decreto-legge n. 76 del 2013, cosiddetto decreto occupazione, che ha inteso creare un unico strumento informativo al fine di razionalizzare gli interventi di politica attiva di tutti gli organismi centrali e territoriali coinvolti, che integrerà, tra gli altri, il sistema Excelsior e quello delle comunicazioni obbligatorie. L’integrazione con il sistema delle comunicazioni obbligatorie, che raccoglie i dati inerenti i rapporti di lavoro instaurati, variati e cessati, sarà indispensabile anche per orientare la domanda di lavoro e formazione.
Conclusivamente, la Sottosegretaria fa presente che sono state già definite le caratteristiche tecniche della banca dati, mentre nelle prossime settimane si procederà – anche con specifiche sperimentazioni – ad integrare le informazioni presenti nei vari sistemi.
La senatrice GATTI (PD) si dichiara soddisfatta della risposta, che conferma la indisponibilità allo stato attuale di uno strumento integrato e l’insussistenza della interoperabilità tra le diverse base dati. Di fatto si è di fronte ad una totale carenza dei Centri dell’impiego, con ricadute assai negative sul territorio sotto il profilo della formazione professionale. Coglie pertanto l’occasione per auspicare un superamento della situazione nel senso indicato nella risposta, in modo da garantire la piena conoscenza dei fabbisogni formativi e l’individuazione delle figure professionali di cui il territorio ha bisogno.
La sottosegretaria SANTELLI risponde quindi all’interrogazione 3-00151, riguardante la situazione produttiva ed occupazionale della società ILVA SpA, con particolare riguardo al sito di Patrica (FR).
Premesso che la questione coinvolge anche altre Amministrazioni, in primis il Ministero delle sviluppo economico, ricorda che l’ILVA SpA ha fortemente risentito della grave crisi economico–finanziaria che ha colpito il mercato di riferimento. I più rilevanti effetti della crisi hanno riguardato, oltre che lo stabilimento di Taranto, anche quello di Patrica – funzionalmente dipendente dal primo – la cui produzione, in conseguenza della notevole carenza di ordini, ha subìto un’evoluzione negativa, gravemente accentuatesi a decorrere dal 2009. In tale contesto, la Società ha dato avvio alla procedura per la concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per ristrutturazione aziendale nei confronti di un numero massimo pari a 6.507 unità lavorative. Successivamente, i vertici aziendali e le rappresentanze sindacali dei lavoratori hanno sottoscritto un accordo che ha previsto che l’Azienda richieda alla Regione Lazio l’esame congiunto finalizzato al riconoscimento della CIGS per tutti i lavoratori dello stabilimento di Patrica, in considerazione della dipendenza funzionale da quello di Taranto. Conseguentemente, lo scorso 14 maggio, presso l’Assessorato del lavoro della Regione Lazio, le Parti hanno sottoscritto un verbale di accordo, che ha previsto, tra l’altro, il ricorso alla CIGS da parte della Società per tutti i lavoratori dello stabilimento di Patrica, l’implementazione da parte della Società di un piano di risanamento delle strategie del Gruppo, la previsione di incontri periodici con le organizzazioni sindacali per l’esame della evoluzione del mercato e della situazione aziendale e l’impegno della Regione Lazio a verificare la possibilità di finanziare specifici interventi di formazione professionale con le risorse già previste a legislazione vigente, nonché attraverso quelle previste dai cosiddetti Fondi Interprofessionali. In attuazione del predetto accordo, la Società ha recentemente presentato alla Direzione generale per le politiche attive e passive del Ministero del lavoro un’istanza volta alla concessione del trattamento di CIGS per crisi aziendale per i 67 lavoratori del sito produttivo di Patrica; il relativo procedimento è allo stato ancora in fase di istruttoria.
La soluzione della crisi industriale che colpisce attualmente il sistema territoriale avente come epicentro Anagni e Frosinone non può prescindere da un profondo processo di riorganizzazione e riconversione produttiva. Le dimensioni della crisi sono tali da non consentire alla sola Regione Lazio di poter intervenire con le risorse di cui dispone. La stessa Regione, pertanto, ha chiesto il coinvolgimento delle competenti Amministrazioni centrali al fine di definire una strategia complessiva da realizzare in tempi rapidi. In questo quadro, a gennaio scorso, gli enti consultati e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un Verbale di intesafinalizzato alla definizione del programma e degli strumenti operativi per la sua attuazione quale condizione sine qua non per la definizione di un Accordo di Programma complessivo. Lo scorso 10 aprile il Comitato per il lavoro e lo sviluppo della Provincia di Frosinone ha trasmesso alle Istituzioni competenti un Programma di riconversione e reindustrializzazione dell’area di crisi che ha individuato quali azioni prioritarie la salvaguardia e il consolidamento delle imprese operanti nell’area del Sistema Locale del Lavoro Frosinone – Anagni, l’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali, nonché il sostegno al reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva della ex VDC Technologies. A maggio scorso il Comitato ha trasmesso ulteriori integrazioni al Programma ed ha richiesto la definizione e sottoscrizione dell’Accordo di Programma. Infine, lo scorso 5 giugno la Regione Lazio ha riproposto l’approvazione in Giunta regionale dell’istanza di accertamento di area di crisi industriale complessa.
Conclusivamente, la Sottosegretaria ribadisce la massima attenzione da parte del Ministero del lavoro in ordine alla situazione aziendale e assicura nel contempo la piena disponibilità ad informare gli interroganti degli ulteriori sviluppi della vicenda.
La senatrice SPILABOTTE (PD) si dichiara completamente soddisfatta della risposta, evidenziando che l’atto di sindacato ispettivo ha già conseguito un primo risultato importante, essendo stato presentato precedentemente alla firma dell’accordo.
La seduta termina alle ore 9,30.
22ª Seduta
Presidenza del Presidente
La seduta inizia alle ore 15,30.
IN SEDE CONSULTIVA
(1014) Conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo
(Parere alla 7a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
Nessuno chiedendo di intervenire in discussione generale, il relatore SERAFINI (PdL) propone di esprimere un parere favorevole.
La senatrice Rita GHEDINI (PD), pur aderendo alla proposta del relatore, coglie l’occasione per evidenziare che, in sede di Commissione di merito, il suo Gruppo ha presentato proposte di modifica con riferimento specifico agli articoli 2 e 11 del provvedimento in conversione, che auspica possano trovare accoglimento.
Presente il prescritto numero di senatori, il PRESIDENTE mette quindi ai voti la proposta di parere favorevole del relatore, che, con l’astensione dei senatori BAROZZINO (Misto-SEL), BENCINI (M5S), CATALFO (M5S) e PUGLIA (M5S), è approvata.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione dell’Unione al programma di ricerca e sviluppo di una vita attiva e autonoma avviato congiuntamente da più Stati membri (n. COM (2013) 500 definitivo)
(Seguito e conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà. Approvazione della risoluzione Doc. XVIII, n. 19)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
Nessuno chiedendo la parola in discussione generale, la senatrice SPILABOTTE (PD) illustra una proposta di risoluzione, di segno favorevole, pubblicata in allegato al resoconto della seduta.
La senatrice GATTI (PD) esprime piena condivisione nei confronti dell’atto e della bozza di risoluzione illustrata. Formula specifico apprezzamento con riferimento al legame tra il progetto e le piccole e medie imprese innovative, che costituiscono una grande realtà italiana, in particolare nel settore della domotica ed in quello delle ICT. Reputa assai importante che il Governo e gli enti locali promuovano diffusamente la conoscenza dei contenuti dell’atto e l’utilizzo delle risorse che esso rende disponibili.
Concorda il presidente SACCONI, evidenziando che le aziende italiane operanti nel settore della domotica rappresentano altrettante punte di eccellenza, i cui prodotti consentono una vita indipendente a persone con disabilità.
Il voto favorevole del Gruppo Scelta Civica è annunciato dal senatore ICHINO (SCpI), il quale coglie l’occasione per segnalare che il dodici per cento delle assunzioni in Italia riguarda soggetti over fifty.
Presente il prescritto numero di senatori, il presidente SACCONI mette quindi ai voti la proposta di risoluzione della relatrice.
Con l’astensione del senatore BAROZZINO (Misto-SEL), la Commissione approva.
IN SEDE CONSULTIVA
(1015) Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni
(Parere alla 1a Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore ICHINO (SCpI) afferma che il provvedimento d’urgenza si giustifica con condivisibili esigenze di razionalizzazione dell’organizzazione e della spesa corrente delle amministrazioni pubbliche e in particolare di superamento delle situazioni improprie di lavoro temporaneo in posizioni che dovrebbero essere coperte con personale di ruolo, nonché di prevenzione del ripetersi di comportamenti indebiti da parte dei dirigenti pubblici in materia di gestione degli organici. Ritiene tuttavia che alcune disposizioni rischino di condurre a interpretazioni o effetti pratici contraddittori rispetto agli intendimenti. Occorre dunque evitare finanche di dare l’impressione di una sanatoria di comportamenti e scelte scorrette da parte del management pubblico nella gestione del personale, e in particolare dei reclutamenti con contratto a termine, o di un aggiramento del principio costituzionale dell’accesso alla funzione pubblica mediante concorso, ovvero un depotenziamento della norma in materia di mobilità del personale, in seno al settore pubblico, da uffici in situazione di overstaffing a uffici in carenza di organico, ovvero infine di una deroga al principio programmatico della spending review e in particolare alla regola della eliminazione di qualsiasi voce di spesa corrente non strettamente e congruamente correlata con una esigenza pubblica essenziale.
In questo quadro, osserva che l’obbligo imposto dall’articolo 33 del T.U. in materia di pubblico impiego ai dirigenti pubblici, di rilevare le eccedenze di organico e provvedere senza ritardo al loro superamento mediante la procedura di mobilità ivi definita, nell’arco dei dodici anni in cui è stato in vigore ha visto inasprire per ben tre volte le sanzioni per i trasgressori, ma ha anche visto rimanere quelle sanzioni totalmente disapplicate. Alcune disposizioni contenute nel decreto in esame rischiano di depotenziare quest’obbligo, finendo coll’operare di fatto come sanatorie surrettizie per le omissioni passate da parte del management pubblico, mentre altre disposizioni – in particolare quelle sulla stabilizzazione dei titolari di contratti a termine – appaiono sostanzialmente derogarvi, consentendo che si proceda a immissioni in ruolo in situazioni nelle quali una scopertura di organico potrebbe essere invece risolta con la mobilità di personale in ruolo proveniente da uffici dove si registrano eccedenze.
Il decreto pone inoltre alcuni requisiti destinati a limitare notevolmente la possibilità di nuove immissioni in ruolo di lavoratori precari: in particolare, il requisito della presenza effettiva di una scopertura di organico e quello della sussistenza delle disponibilità finanziarie necessarie. L’applicazione di queste due regole induce a prevedere che le immissioni in ruolo effettive saranno in numero assai limitato rispetto alla platea attuale dei lavoratori assunti a termine o impegnati in lavori socialmente utili. A maggior ragione occorre dunque evitare il rischio che le nuove misure finiscano con l’alimentare l’idea secondo cui l’aver svolto per un certo tempo una prestazione lavorativa a termine in una amministrazione pubblica conferisca un diritto soggettivo all’immissione in ruolo, che ogni prospettiva di assorbimento dei fruitori delle misure di job creation fuori mercato si collochi nell’area pubblica, invece che nel tessuto produttivo generale, e, infine, che un diritto all’immissione in ruolo nasca dal fatto di essere stati inseriti in una graduatoria di “idonei” in un concorso celebrato anche molti anni prima. In tema di graduatorie che ipotecano il futuro delle amministrazioni e delle persone interessate, il relatore ricorda il caso-limite dei conservatori musicali, dove l’ultimo concorso si è svolto nel 1990: da allora nessuna immissione in ruolo di insegnanti è avvenuta se non per trasferimento da un conservatorio all’altro, o per chiamata dalla graduatoria degli “idonei” formata all’esito di quel concorso.
Dopoaver rilevato che il decreto appare scritto in un linguaggio iniziatico, quasi esclusivamente intessuto di riferimenti a date e numeri di norme legislative in vigore, delle quali viene modificato il contenuto con formule comprensibili per lo più soltanto da parte di un numero ristretto di addetti ai lavori, passa all’esame delle singole disposizioni di competenza, di cui segnala specificamente le incongruità e le auspicabili correzioni.
Propone conclusivamente di formulare per la Commissione di merito un parere condizionato all’introduzione di tutte le correzioni necessarie per evitare i rischi da lui evidenziati.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16.
RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO COMUNITARIO N. COM (2013) 500 definitivo SOTTOPOSTO AL PARERE MOTIVATO SULLA SUSSIDIARIETA’ (Doc. XVIII, N. 19)
La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminata ai sensi dell’articolo 144, comma 1, del Regolamento, la proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione dell’Unione al programma di ricerca e sviluppo a sostegno di una vita attiva e autonoma avviato congiuntamente da più Stati membri COM (2013) 500 definitivo);
premesso che il 2012 è stato l’anno europeo per un invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni;
rilevato che l’Unione europea ha con lungimiranza intrapreso un percorso che inevitabilmente, con l’allungamento della vita media dei cittadini degli Stati membri, ci riguarderà tutti nel medio e lungo periodo:
considerato che pertanto occorre attrezzarsi con scelte condivise e politiche adeguate di supporto al fine di tradurre le sfide demografiche in opportunità di crescita in campo sociale e sanitario, lavorativo ed economico;
ritenuta di importanza strategica la partecipazione al programma AAL, che darà un importante contributo alla strategia Europa 2020 e alle relative iniziative faro, concorrendo ad affrontare la sfida demografica e a creare nuove opportunità, in particolare per le piccole e medie imprese;
considerato che l’invecchiamento demografico rappresenta una delle maggiori sfide che dovranno affrontare tutti gli Stati membri e che un ricorso maggiore alle nuove tecnologie potrebbe contribuire a contenere i costi e ad accrescere il benessere e la partecipazione attiva degli anziani alla società, migliorando nel contempo anche la competitività dell’economia dell’Unione;
evidenziato che i progressi nell’innovazione potranno dare grande impulso alla competitività, mettendo le imprese europee nelle condizioni di essere all’avanguardia nello sviluppo di nuove tecnologie, di crescere e di assumere un ruolo di punta a livello mondiale sui nuovi mercati in crescita, nonché di migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi pubblici, così da contribuire a creare un gran numero di posti di lavoro di buona qualità;
osservato che l’intervento dell’Unione possiede un valore aggiunto sostanziale, perché consentirà la prosecuzione dell’attuale programma AAL, combinando risorse nazionali ed europee nell’ambito di una strategia comune, e consentirà di stimolare la collaborazione internazionale su progetti nel campo della ricerca e sviluppo e dell’innovazione, coinvolgendo in particolare le PMI, ciò che sarebbe impossibile con le strutture esistenti;
ritenuto che per tal via il comparto industriale, e in particolare le PMI, godranno di un sostegno più efficace grazie alla massa critica creata e alla coerenza dell’approccio europeo seguito per elaborare soluzioni interoperabili e che sarà inoltre possibile adattare le soluzioni del programma comune alle regolamentazioni e alle preferenze sociali a livello nazionale e regionale: un importante prerequisito per lo sfruttamento commerciale e lo sviluppo del mercato, che favorisce senz’altro la partecipazione delle PMI;
sottolineata l’importanza degli investimenti dell’UE su ricerca e innovazione nel programma quadro unico Orizzonte 2020, che mette maggiormente in rilievo le possibilità di tradurre il progresso scientifico in prodotti e servizi innovativi che offrano opportunità imprenditoriali e migliorino la vita dei cittadini e nel contempo riduce drasticamente le formalità burocratiche, semplificando norme e procedure per attirare più ricercatori di punta e una gamma più ampia di imprese innovative;
preso atto che la proposta è conforme ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità;
si esprime in senso favorevole.
21ª Seduta
Presidenza della Vice Presidente
indi del Presidente
La seduta inizia alle ore 15,35.
IN SEDE CONSULTIVA
(1014) Conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo
(Parere alla 7a Commissione. Esame e rinvio)
Introduce l’esame il relatore SERAFINI (PdL), che sottolinea che il provvedimento pone l’attenzione su una pluralità di problematiche legate alla gestione del vasto patrimonio culturale italiano, con particolare riguardo al sito archeologico di Pompei, al Museo degli Uffizi, alle fondazioni lirico-sinfoniche, nell’ottica di considerare la cultura come un valore aggiunto, in grado di creare lavoro e attrarre investimenti.
In particolare, l’articolo 1 reca disposizioni urgenti per la tutela e la conservazione del sito archeologico di Pompei (“Grande progetto Pompei”) e la costituzione della struttura di supporto al direttore generale del progetto, composta da un contingente di personale, non superiore a venti unità, proveniente da amministrazioni statali, che valuta l’analisi di fattibilità istituzionale e finanziaria del piano; il crono-programma degli interventi; la valutazione delle condizioni di fattibilità. Il piano può prevedere anche interventi di promozione e sollecitazione di attività coinvolgendo cooperative sociali e associazioni di volontariato, nonché l’utilizzo di giovani tirocinanti del progetto “Mille giovani per la cultura”. Il fondo straordinario “Mille giovani per la cultura” è stato istituito, limitatamente all’anno finanziario 2014, con una dotazione pari ad 1 milione di euro, nello stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo dal comma 5-bis dell’articolo 2, del decreto-legge n. 76 del 2013 (“decreto pacchetto lavoro giovani”). Il Fondo è destinato alla promozione di tirocini formativi e di orientamento nei settori delle attività e dei servizi per la cultura, rivolti a soggetti fino a 29 anni di età. In base al comma 13 si prevede che i giovani tirocinanti possano essere impiegati anche per azioni di promozione e di sviluppo del percorso turistico-culturale delle residenze borboniche.
All’articolo 2, comma 2,è previstaun’apposita procedura concorsuale pubblica diretta alla selezione di cinquecento giovani, che non abbiano compiuto trentacinque anni, laureati, da formare per 12 mesi, per l’attuazione di un programma straordinario volto allo sviluppo delle attività di inventariazione, catalogazione e digitalizzazione del patrimonio culturale presso gli istituti di cultura statali.
L’articolo 11 detta disposizioni riguardanti le fondazioni lirico-sinfoniche, che attraversano un periodo di profonda crisi economica e finanziaria, nonché il sistema musicale nazionale di eccellenza. Gli enti operanti nel settore musicale sono stati trasformati in fondazioni di diritto privato ai sensi del decreto legislativo n. 367 del 1996 e con ciò sono state rese disponibili risorse private in aggiunta al finanziamento statale, costituito principalmente dal Fondo unico per lo spettacolo (FUS). Già con il decreto-legge n. 64, convertito in legge dalla legge n. 100 del 2010, è stato disposto un primo, urgente intervento nel settore dello spettacolo, e in particolare nel settore lirico-sinfonico, per razionalizzare le spese. In relazione al procedimento di contrattazione collettiva, il citato decreto n. 64 ha previsto che il CCNL è sottoscritto, per la parte datoriale, da una delegazione individuata dalle fondazioni lirico-sinfoniche – che si avvale dell’ARAN – e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori dipendenti dalle stesse fondazioni.
Le lettere da a) a g) del comma 1 dell’articolo 11 del provvedimento in conversione fissano i requisiti necessari per definire un piano di risanamento ed il comma 2 prevede che l’approvazione dei piani di risanamento, da attuarsi con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, deve avvenire entro trenta giorni dalla loro presentazione. Il medesimo decreto fissa le modalità di finanziamento della fondazione. Sulla base del comma 3 è nominato un commissario straordinario preposto alla valutazione dei piani presentati. Il comma 9 reca le disposizioni transitorie finalizzate al finanziamento delle fondazioni in attesa del perfezionamento dei piani di risanamento. Il comma 13 detta disposizioni relative al personale in eccedenza delle fondazioni, al quale si applica l’articolo 72, comma 11, del decreto-legge n. 112 del 2008, che consente alle pubbliche amministrazioni, in caso di compimento dell’anzianità massima di servizio effettivo di 40 anni del personale dipendente, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, di risolvere il rapporto di lavoro con un preavviso di sei mesi. Il comma 19 impone la procedura selettiva pubblica ai fini dell’instaurazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato con le fondazioni. Il contratto aziendale di lavoro deve conformarsi alle prescrizioni del contratto nazionale di lavoro. Esso deve essere sottoscritto da ciascuna fondazione con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative; si prescrive inoltre l’invio alla Corte dei conti dell’ipotesi di accordo contenente la quantificazione dei costi contrattuali. Infine, il relatore dà conto della disposizione dell’articolo 15, che quantifica le misure onerose e ne reca la relativa copertura finanziaria, riservandosi conclusivamente la formulazione di una proposta di parere all’esito del dibattito.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione dell’Unione al programma di ricerca e sviluppo di una vita attiva e autonoma avviato congiuntamente da più Stati membri (n. COM (2013) 500 definitivo)
(Esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, dell’atto comunitario sottoposto al parere motivato sulla sussidiarietà, e rinvio)
La relatrice SPILABOTTE (PD) illustra la proposta di decisione, con la quale l’Unione europea partecipa al programma comune Active and Assisted Living, finalizzato almiglioramento della qualità della vita degli anziani attraverso l’uso di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Con la strategia “Europa 2020”, l’invecchiamento attivo della popolazione è stato considerato una sfida ed un’opportunità di crescita sostenibile e inclusiva. Inoltre, con le iniziative “Un’agenda digitale europea” e “L’Unione dell’innovazione” è stato affrontato il tema dell’invecchiamento demografico e della necessità di sviluppare programmi di alfabetizzazione informatica per la popolazione adulta.
Gli obiettivi generali del programma intendono da una parte ampliare la disponibilità di prodotti e servizi basati sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per un invecchiamento attivo; dall’altra, stimolare gli investimenti privati e migliorare le condizioni di sfruttamento industriale delle tecnologie delle telecomunicazioni. Il programma si concentra in particolare sulle piccole e medie imprese e le organizzazioni di utenti che in genere non partecipano alle attività di ricerca e innovazione dell’UE. Al fine di semplificarne la partecipazione dal punto di vista amministrativo e giuridico, il contributo finanziario dell’Unione viene erogato conformemente alle norme dei rispettivi programmi di finanziamento nazionali e concesso insieme al corrispondente sostegno pubblico nazionale. La proposta fornisce garanzie adeguate per assicurare il rispetto da parte della struttura specifica di esecuzione dei principi di parità di trattamento e di trasparenza nell’erogazione del sostegno finanziario a terzi, nonché per la tutela degli interessi finanziari dell’Unione. La dotazione finanziaria dell’UE per tale progetto è pari a 175.000.000 di euro per il periodo 2014-2023 a valere sul programma DG CONNECT.
La base giuridica della proposta di programma è l’articolo 185 del TFUE, in base al quale l’Unione può prevedere la partecipazione a programmi di ricerca e sviluppo avviati da più Stati membri. Essa appare conforme ai principi di proporzionalità, poiché gli Stati membri saranno responsabili dell’elaborazione del programma comune e di tutti i suoi aspetti operativi, e di sussidiarietà, in quanto gli obiettivi della proposta non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri da soli.
Conclusivamente, la relatrice illustra gli articoli e gli allegati di cui la proposta si compone, sottolineando, in particolare, che, ai sensi dell’articolo 10, la Commissione può adottare misure e controlli al fine di evitare frodi ed attività illecite nella gestione dei fondi stanziati. In base all’articolo 12, entro il 31 dicembre 2017 la Commissione inoltre effettua una valutazione intermedia del programma.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE REFERENTE
(772) GRANAIOLA ed altri. – Interpretazione autentica della disciplina relativa al trasferimento del personale docente dal Ministero della pubblica istruzione ai ruoli dell’INPS, di cui alla ordinanza ministeriale n. 217 del 1998
(Esame e rinvio)
La relatrice GATTI (PD) precisa preliminarmente che il disegno di legge intende dare soluzione ad una grave problematica riguardante 799 docenti transitati nel 1998 dal Ministero della pubblica istruzione nei ruoli dell’INPS ai sensi del contratto collettivo nazionale decentrato sottoscritto l’11 marzo 1998 ed in base all’ordinanza del Ministro della pubblica istruzione n. 217 del 1998, che ha definito i criteri della procedura di mobilità interdipartimentale. Tale ordinanza, al comma 2 dell’articolo 6, afferma che il docente è collocato nei ruoli dell’INPS alla VII qualifica funzionale, conservando l’anzianità maturata e il trattamento economico in godimento all’atto del trasferimento, se più favorevole, oltre ai trattamenti accessori previsti per il personale dello stesso INPS. Al momento del transito all’INPS, ai docenti fu attribuito un assegno ad personam, che ricomprendeva la differenza stipendiale tra lo stipendio tabellare del singolo docente e lo stipendio tabellare INPS di un neo-assunto in vigore al 1º settembre 1998. Successivamente però l’INPS ha provveduto al riassorbimento di tale assegno, in ragione di una supposta illegittimità della differenziazione di trattamento economico che esso avrebbe integrato. Tale riassorbimento ha di conseguenza interessato anche la quota parte imputabile alla retribuzione individuale di anzianità (RIA). Poiché l’assegno ad personam corrisposto agli interessati era comprensivo anche del valore economico dell’anzianità maturata, il riassorbimento del suddetto assegno ha inevitabilmente riguardato anche la quota parte imputabile all’anzianità di servizio. Ciò ha determinato pertanto la perdita dell’anzianità maturata nell’ente di provenienza. I numerosi ricorsi in via giudiziaria, avvenuti in questi anni con svariate opposte sentenze dei giudici di merito, non hanno ancora posto fine alle disparità di trattamento retributivo. In altre procedure di mobilità intercompartimentale (AGEA, IPOST) il riassorbimento dell’assegno ad personam non ha mai interessato la RIA. E’ evidente dunque la disparità di trattamento economico tra i lavoratori, sia all’interno dell’INPS, sia in ambito interaziendale. Da ciò la necessità che il legislatore pronunci una parola certa, onde evitare l’impegno oneroso di una soluzione legale. In questo senso, il disegno di legge, composto di un unico articolo, reca un’interpretazione autentica della disciplina, precisando che la differenza tra lo stipendio tabellare attribuito dal CCNL scuola 1994-1997, in godimento presso il comparto scuola, comprensivo sia dello stipendio base che dello stipendio classe, e lo stipendio tabellare attribuito dal CCNL proprio della corrispondente qualifica presso l’INPS, è riconosciuta con decorrenza dal 1º settembre 1998 al personale in servizio o cessato dal servizio a titolo di retribuzione individuale di anzianità e non è oggetto di riassorbimento. Infine, la relatrice ricorda che sullo stesso tema la senatrice Granaiola ha presentato l’interrogazione n. 3-00312, che è ancora in attesa di risposta. Il disegno di legge potrà risolvere la situazione ove il Governo non via dia già soluzione in via amministrativa. In ogni caso, la relatrice si dichiara disponibile ad eventuali modifiche al testo in esame.
Si apre il dibattito.
Il senatore ICHINO (SCpI) aderisce completamente alle considerazioni svolte dalla relatrice, sottolineando come la fattispecie in esame integri un caso di mobilità virtuosa tra amministrazioni diverse, di cui oggi c’è particolare bisogno. In questa circostanza si è registrato il paradosso che lavoratori che hanno aderito ad una sollecitazione dello Stato, manifestando consenso ad una proposta di mobilità, hanno subito un danno. Riparare a questo incidente è dunque un atto di giustizia nei loro confronti, oltre ad avere una specifica utilità politica, attesa la necessità di realizzare flussi di mobilità anche tra altri comparti dell’amministrazione e in misura più robusta di quanto sia avvenuto nel caso in esame.
Anche la senatrice Rita GHEDINI (PD) conviene pienamente con tali considerazioni, ricordando come il problema, determinato da un mero disguido interpretativo, sia oramai annoso e che per effetto di esso lavoratori che volontariamente hanno acceduto alla richiesta di mobilità si sono trovati ad essere penalizzati. In più, spesso la penalizzazione è intervenuta nel momento in cui essi avevano già avuto accesso alla pensione, determinandosi così ai loro danni sia la decurtazione del trattamento pensionistico che l’obbligo alla restituzione di somme “indebitamente” percepite. Infine si è determinata una palese violazione del principio di uguaglianza con riferimento ai diversi esiti giudiziari ottenuti da quanti hanno ritenuto di presentare ricorso. Auspica pertanto una rapida conclusione dell’iter del disegno di legge, sottolineando che già una posizione espressa dal Governo in sede di risposta all’atto di sindacato ispettivo nel senso sollecitato dal disegno di legge costituirebbe un’importante rassicurazione.
Anche la senatrice MUSSOLINI (PdL) rileva che il provvedimento interviene su una problematica delicatissima e si sofferma sul grave danno subito dai docenti in questione, penalizzati sia sotto il profilo della decurtazione del trattamento pensionistico che dell’obbligo di restituzione di somme già percepite. Si tratta di un episodio grave che non avrebbe mai dovuto accadere.
Concorda con i precedenti interventi la senatrice CATALFO (M5S) che sottolinea l’iniquità della situazione nella quale si sono venuti a trovare i lavoratori in questione.
Il presidente SACCONI registra un sostanziale unanime consenso nei confronti dell’iniziativa legislativa, ribadendo che la questione ben potrebbe essere risolta in via interpretativa. Dopo aver evidenziato che l’assenza del rappresentante del Governo dall’odierna seduta impedisce qualsiasi interlocuzione tra la Commissione e l’Esecutivo, prospetta anche la possibilità di una richiesta di riassegnazione del disegno di legge alla sede deliberante, in conformità con quanto previsto dal Regolamento del Senato.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 16,25.