160ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Viespoli.
La seduta inizia alle ore 11,30.
IN SEDE CONSULTIVA
(2228) Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica
(Parere alla 5a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
Il senatore ROILO (PD) rileva che, dopo aver negato per mesi la necessità di interventi correttivi e la stessa esistenza della crisi, il Governo si è trovato costretto ad adottare un provvedimento, quale quello in esame, che integra invece una manovra assai impegnativa, finalizzata al riordino dei conti pubblici. In realtà l’esigenza di dare sostegno alle imprese e di tutelare i lavoratori era già emersa fin dall’autunno del 2008, allorché la crisi economica internazionale si annunciava in tutta la sua pesantezza e in una prospettiva di lungo periodo. Con il decreto-legge n. 78, il Governo invece interviene, e ne giustifica le drastiche misure con una presunta imposizione a livello europeo: ma, anche se l’Italia non è l’unico Paese ad adottare provvedimenti di stabilizzazione economico-finanziaria, il Governo Berlusconi è tuttavia il solo ad aver finora sempre negato la disastrosa situazione nella quale versano i conti pubblici; e che le circostanze abbiano rilievo devastante è testimoniato dalla drastica caduta del PIL, pari a 7 punti, e dunque assai più accentuata che in altri Paesi, come gli Stati Uniti e la Francia, dove comunque si è scelto di operare anche attraverso il finanziamento degli investimenti. Nessun dubbio l’oratore nutre in ordine alla necessità della manovra, che, oltre ad essere giustificata, è semmai in ritardo, e dunque viene correttamente assunta attraverso un provvedimento d’urgenza; né alla sua entità, che semmai è insufficiente. Discutibili gli appaiono invece i contenuti, atteso che essa, oltre a non stimolare gli investimenti, deprime i consumi, perché penalizza i redditi, finendo così con il gravare sulle imprese, e conseguentemente sull’occupazione. Il sospetto è che si tratti di una sorta di scambio con le organizzazioni datoriali, alle quali, attraverso alcune norme contenute nel disegno di legge 1167-B/bis, vengono ceduti alcuni rilevanti diritti dei lavoratori. Oltre a risultare depressiva, la manovra si prospetta inoltre iniqua, giacché finisce con il punire i redditi più bassi. Paradossale è poi l’utilizzo delle pensioni dei lavoratori per “fare cassa”: una riforma del sistema previdenziale, ove se ne riscontri la necessità, andrebbe adottata all’esito di un percorso di riflessione e di confronto serio, che coinvolga le parti sindacali e sociali, e non in modo confuso e disorganico, attraverso un provvedimento d’urgenza.
Il senatore PASSONI (PD) lamenta preliminarmente che la ripartizione delle competenze tra la Commissione Lavoro e la Commissione Affari costituzionali del Senato non consente di svolgere in questa sede una riflessione di carattere organico che includa il comparto del lavoro pubblico, analogamente a quanto avviene invece presso la Camera dei deputati. Tale circostanza, che crea nei lavori parlamentari disfunzioni e disorganicità, andrebbe al più presto superata, e sollecita una iniziativa in tal senso da parte della Presidenza.
Con specifico riferimento agli aspetti del decreto-legge n. 78, fa osservare che i rilevantissimi tagli operati nei confronti degli stanziamenti degli Enti locali finiranno con l’avere l’inevitabile conseguenza di un taglio dei servizi a disposizione dei cittadini, e dunque di un’ulteriore riduzione dei redditi. Egli nutre gravi preoccupazioni per le attuali sorti dell’economia italiana, soprattutto in considerazione della difficoltà estrema del quadro economico europeo e di quello mondiale. A fronte di ciò, il ministro Tremonti ha sempre ostentato grande sicurezza e tranquillità, salvo riconoscere la gravità della situazione nelle ultime settimane, a conferma che l’esigenza della manovra nasce evidentemente anche dal comportamento e dall’operato del Governo in questi mesi. Dinanzi al grande allarme del quadro economico, gli appare folle l’atteggiamento del Governo, che ritiene che tale gravità non consenta né riforme né interventi strutturali. Al contrario, le fasi di forte crisi vanno utilizzate proprio per operare riforme di carattere organico, al fine di governarle in modo efficace. In particolare, sarebbe a suo giudizio necessario intervenire sul fisco, atteso che l’Italia è l’unico Paese a non avere una patrimoniale sulle rendite di particolare consistenza. Senza alcun dubbio è necessario affrontare il tema delle entrate, anche attraverso una autentica lotta all’evasione fiscale, come quello delle uscite, con drastici tagli alle spese inutili; entrambe le misure non potranno però prescindere dal criterio dell’equità. Sollecita inoltre il Governo a chiarire gli aspetti del provvedimento che ridisegnano il regime pensionistico, segnalando alcune discrasie tra l’articolato e taluni passaggi della relazione tecnica.
Il senatore NEROZZI (PD) conviene con le considerazioni svolte dai senatori Roilo e Passoni, concordando sulla particolare pesantezza della crisi economico-finanziaria in corso. Ribadisce altresì che la ripartizione delle competenze tra le Commissioni permanenti esistente al Senato, che riserva il comparto del pubblico impiego alla competenza della Commissione Affari costituzionali, ha l’effetto di impedire alla Commissione Lavoro di condurre una riflessione di carattere organico, rendendone monca e disarticolata l’analisi.
Dopo aver segnalato che i tagli alle retribuzioni finiranno con l’avere conseguenze sulla domanda interna, che andrebbe al contrario sostenuta ed incoraggiata, stigmatizza gli interventi operati ai danni degli Enti locali e delle piccole industrie, evidenziandone le conseguenze negative a carico dei lavoratori. Ritiene inoltre che il provvedimento non sia sostanziato da misure caratterizzate da equità. In particolare, nota che la tassazione gravante unicamente sui medici pubblici avrà l’effetto di aumentare la spesa sanitaria e di far espandere la sanità privata. Sarebbe stato allora preferibile fissare un tetto alle retribuzioni di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro appartenenza al comparto pubblico o privato. Evidenzia profili fortemente critici in ordine al sistema pensionistico, anche con riferimento al regime applicabile alle donne, rimarcando che ogni riflessione in ordine alla anzianità di servizio andrebbe fatta con stretto riguardo alla tipologia dell’attività. Dopo aver segnalato l’opportunità di operare la sfida della produttività con riferimento ai contratti di secondo livello, si chiede quali saranno gli esiti della riforma pensionistica prospettata nel decreto-legge sui tanti lavoratori che si trovano a metà strada tra la pensione e la cassa integrazione. Ribadisce la necessità che venga operata una accurata riflessione in ordine alla soppressione dell’ISPESL, le cui funzioni vengono, sulla base dell’articolo 7, comma 1, affidate all’INAIL, segnalando l’esigenza che non vadano perduti finanziamenti e know how di ricerca. Infine, si chiede se questo succedersi di interventi legislativi fittiziamente presentati come riforme del settore non finisca per avere un intento dilatorio rispetto alle sempre più urgenti riforme a carattere istituzionale ed organico.
Il PRESIDENTE avverte che i senatori TREU(PD), CARLINO(IdV), ZANOLETTI (PdL) e BLAZINA (PD) si sono nel frattempo iscritti a parlare in discussione generale e prenderanno la parola nella prossima seduta.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 12,35.
159ª Seduta
Presidenza del Presidente
GIULIANO
La seduta inizia alle ore 15.
IN SEDE CONSULTIVA
(2228) Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica
(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio)
Il relatore CASTRO (PdL) illustra gli aspetti del decreto-legge di competenza della Commissione, soffermandosi innanzitutto sull’articolo 7, che prevede la soppressione degli enti pubblici IPOST, IPSEMA e ISPESL, con l’attribuzione delle funzioni dell’IPOST all’INPS e degli altri due Istituti all’INAIL. La confluenza organizzativa e di competenze dell’ISPESL nell’INAIL consentirà, accanto a significativi recuperi di efficienza e al conseguimento dell’ottimizzazione e della razionalizzazione delle attività, la realizzazione di una sorta di polo integrato della sicurezza sul lavoro. I commi da 7 a 14 recano alcune modifiche alla disciplina dell’organizzazione degli enti pubblici previdenziali, concentrando nei CIV l’attività di sorveglianza strategica e creando un presidente chief officer, al fine di consentire una maggiore efficienza di gestione. Il comma 11 dispone poi che, a decorrere dal 1° luglio 2010, gli eventuali gettoni di presenza per i membri dei suddetti comitati amministratori delle gestioni, fondi e casse dell’INPS non possano superare l’importo di 30 euro a seduta. Il comma 12 sopprime, sempre a decorrere dal 1° luglio 2010, tutti gli emolumenti legati alla partecipazione alle riunioni di organi collegiali di livello centrale (ad eccezione delle fattispecie di cui al comma 11). Tutte queste disposizioni, oltre a consentire una riduzione delle spese, rispondono ad una logica di complessiva razionalizzazione del settore. Il comma 15 sopprime l’Istituto per gli affari sociali, le cui funzioni vengono assegnate all’ISFOL; analoga soppressione è disposta dal comma 16 per l’ENAPPSMSAD, di cui vengono trasferite le funzioni all’ENPALS, e dal comma 25 per le Commissioni mediche di verifica operanti nell’àmbito del Ministero dell’economia e delle finanze, ad eccezione di quelle dei capoluoghi di regione e delle Province autonome.
Dopo aver dato conto delle valutazioni riguardanti le disposizioni contenute, all’articolo 8, nei commi da 6 a 8, 9, 12 e 15, il relatore passa all’articolo 10, il cui comma 1 perimetra severamente l’invalidità civile, elevando la soglia per la concessione dell’assegno e rafforzando il sistema dei controlli, onde scongiurare frodi ed abusi.
In merito all’articolo 12, segnala, in primo luogo, che i commi da 1 a 6 modificano la disciplina relativa ai termini di decorrenza dei trattamenti pensionistici. In base ai commi 1 e 2, il termine di decorrenza della pensione di vecchiaia e della pensione di anzianità, ivi compresi i trattamenti liquidati interamente con il sistema contributivo, è pari, per i lavoratori dipendenti, a dodici mesi dalla data di maturazione dei requisiti per il relativo trattamento; per gli iscritti alle gestioni INPS relative ai lavoratori autonomi o alla Gestione separata INPS, diciotto mesi dalla data di maturazione dei requisiti. I nuovi termini si applicano con riferimento ai soggetti che maturino il diritto al relativo trattamento pensionistico dopo il 31 dicembre 2010.
Il comma 3 modifica la disciplina relativa ai termini di decorrenza dei trattamenti pensionistici derivanti da totalizzazione, facendo rinvio ai termini posti per i trattamenti liquidati dalle gestioni INPS relative ai lavoratori autonomi. I commi da 4 a 6 recano invece norme transitorie di esclusione dalla nuova disciplina sui termini in oggetto, la quale viene altresì esclusa, a regime, per il caso in cui venga, a causa del raggiungimento di un determinato limite di età, venga meno il titolo abilitante allo svolgimento della specifica attività lavorativa.
I successivi commi da 7 a 9 dispongono una corresponsione in forma rateale di alcune quote dei trattamenti di fine servizio o di fine rapporto, comunque denominati, dei dipendenti pubblici.
Il comma 10 estende a tutti i pubblici dipendenti – sia pure in base al criterio del pro rata temporis – il regime del trattamento di fine rapporto di cui all’art. 2120 del codice civile, in sostituzione delle altre discipline relative ai trattamenti di fine servizio, comunque denominati. Tale sostituzione è operata con riferimento alla quota di anzianità contributiva maturata a decorrere dal 1° gennaio 2011; peraltro, i dipendenti pubblici assunti dopo il 31 dicembre 2000 rientrano già nel regime del trattamento di fine rapporto di cui all’art. 2120 del codice civile.
Il comma 11 pone poi una norma di interpretazione autentica riguardo al principio di assoggettamento all’assicurazione previdenziale relativa all’attività (di lavoro autonomo) prevalente.
I commi da 1 a 5 del successivo articolo 13 prevedono l’istituzione presso l’INPS del Casellario dell’assistenza, ai fini della raccolta, della conservazione e della gestione dei dati relativi ai soggetti aventi titolo alle prestazioni di natura assistenziale. Il comma 6 concerne le prestazioni previdenziali e assistenziali collegate al reddito. In primo luogo, si pone il principio che, per esse, il reddito di riferimento è quello conseguito nell’anno solare precedente; in secondo luogo, si prevede che per i redditi derivanti da trattamenti pensionistici rilevi l’importo conseguito nel medesimo anno solare, anziché nel precedente.
L’articolo 30 reca una nuova disciplina sulla riscossione dei crediti da parte dell’INPS, decorrente dal 1° gennaio 2011. La nuova normativa si fonda sullo strumento dell’avviso di addebito, notificato al debitore e avente valore di titolo esecutivo. Tale strumento concerne il recupero di tutte le somme dovute all’INPS, ivi comprese quelle risultanti da accertamenti da parte degli uffici dell’Istituto.
I commi da 1 a 3 dell’articolo 38 recano alcune norme in materia di controllo sulle prestazioni sociali agevolate, erogate in base alla presentazione di una dichiarazione sostitutiva unica. Il comma 12 dello stesso articolo modifica, in via transitoria, la disciplina sui termini di decadenza per l’iscrizione in ruoli resi esecutivi dei crediti degli enti pubblici previdenziali, disponendo che essi non trovino applicazione, limitatamente al periodo 1° gennaio 2010-31 dicembre 2012, per i contributi non versati e gli accertamenti notificati successivamente al 1° gennaio 2004.
L’articolo 53 concerne il regime fiscale e contributivo agevolato, per il 2011, relativo agli emolumenti retributivi previsti dai contratti collettivi territoriali o aziendali e correlati a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa. Tali regimi agevolati riguardano esclusivamente i lavoratori dipendenti del settore privato.
Sulla base di queste considerazioni, il relatore si riserva di presentare successivamente una bozza di parere sul provvedimento.
Il senatore NEROZZI (PD) segnala che la soppressione dell’ISPESL e l’attribuzione delle sue funzioni all’INAIL rischierebbe, data la diversa natura giuridica dei due enti, di determinare la perdita di importanti contributi di ricerca stanziati a favore dell’ISPESL da parte dell’Unione europea, e conseguentemente di numerosi posti di lavoro.
Il relatore CASTRO (PdL) riconosce la fondatezza della problematica testé sollevata, affermando che nel decreto che darà attuazione alla disposizione dovrà essere salvaguardata l’autonomia amministrativa di alcuni comparti dell’INAIL.
Il senatore ROILO (PD), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede che l’espressione del parere sul disegno di legge abbia luogo nella prossima settimana, attesa la necessità di effettuare i necessari approfondimenti della materia e considerato che il differimento risulta comunque compatibile con i tempi di esame del provvedimento da parte della Commissione di merito.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
ESAME DI ATTI PREPARATORI DELLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ala libera circolazione dei lavoratori dell’Unione (n. COM (2010) 204 definitivo)
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento e rinvio)
Riprende l’esame, sospeso nella seduta del 31 maggio scorso.
La senatrice GHEDINI (PD) chiede di rinviare il dibattito alla seduta della Commissione già convocata per domani.
La Commissione conviene.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE REFERENTE
(1009) Massimo GARAVAGLIA. – Norme in materia di bilancio dei sindacati e delle loro associazioni nonché in materia di trattenute sindacali
(1060) GIULIANO ed altri. – Norme per la redazione e la pubblicazione del rendiconto annuale di esercizio dei sindacati e delle loro associazioni
(1180) TREU ed altri. – Norme per la redazione e la pubblicazione del rendiconto annuale di esercizio dei sindacati e delle loro associazioni
(1685) PORETTI ed altri. – Disposizioni per l’attuazione dell’articolo 39 della Costituzione in materia di democrazia interna dei sindacati e norme in materia di finanziamenti pubblici e privati destinati ai medesimi soggetti. Delega al Governo per l’emanazione di un testo unico delle leggi concernenti l’organizzazione eil finanziamento dei sindacati
– e petizione n. 237 ad essi attinente
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Riprende l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 26 maggio scorso.
Il senatore CASTRO (PdL) interviene brevemente rilevando che il disegno di legge n. 1060, assunto come testo base, è riconducibile ad una impostazione pro-labour; segnala quindi al relatore l’opportunità di rivederne le prescrizioni in modo da garantire la massima coerenza tra tale vocazione ed il concreto perseguimento degli intendimenti che si intende soddisfare.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,30.