228ª Seduta
Presidenza della Presidente
MATRISCIANO
Interviene il ministro del lavoro e delle politiche sociali Orlando.
La seduta inizia alle ore 9,35.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
La presidente MATRISCIANO avverte che, ai sensi dell’articolo 33 del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche su WebTV 1 e canale YouTube 1 del Senato, nonché la trasmissione sul canale satellitare, e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
La pubblicità della seduta odierna verrà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica, in modalità di trascrizione da registrazione magnetica.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il seguito dei lavori.
PROCEDURE INFORMATIVE
Comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulle linee programmatiche del suo Dicastero
La presidente MATRISCIANO introduce la procedura informativa e avverte che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali interverrà per la replica in una seduta successiva.
Il ministro ORLANDO svolge un’ampia relazione sugli indirizzi programmatici del proprio Dicastero.
Hanno successivamente la parola le senatrici FEDELI (PD) e CATALFO (M5S), i senatori FLORIS (FIBP-UDC), LAUS (PD), DELL’OLIO (M5S) e DI PIAZZA (M5S), la senatrice TOFFANIN (FIBP-UDC), i senatori DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az) e ROMAGNOLI (M5S) e la senatrice ALESSANDRINI (L-SP-PSd’Az).
La presidente MATRISCIANO esprime brevemente alcune considerazioni e, infine, rinvia il seguito della procedura informativa in titolo.
La seduta termina alle ore 10,55.
227ª Seduta
Presidenza della Presidente
MATRISCIANO
Intervengono il ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Rossella Accoto.
La seduta inizia alle ore 16,45.
IN SEDE REFERENTE
(1892) Deputati DELRIO ed altri. – Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale, approvato dalla Camera dei deputati
(472) NANNICINI ed altri. – Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi, fatto proprio dal Gruppo parlamentare Partito Democratico, ai sensi dell’articolo 79, comma 1, del Regolamento
(Seguito e conclusione dell’esame congiunto )
Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 20 gennaio.
La presidente MATRISCIANO riepiloga brevemente le fasi precedenti dell’iter. Rammenta quindi i contenuti del parere trasmesso dalla 1a Commissione su testo ed emendamenti e dà conto del parere su testo ed emendamenti espresso dalla 5a Commissione.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az), nel dichiarare la disponibilità del proprio Gruppo a procedere alla votazione degli emendamenti riferiti all’articolo 1 del disegno di legge n. 1892, suggerisce di rimandare le ulteriori votazioni alla prossima settimana.
La presidente MATRISCIANO sottolinea l’ampiezza del confronto che si è svolto sul provvedimento e richiama i recenti stanziamenti di risorse finalizzate alla sua attuazione, che è parte necessaria di una complessiva opera di razionalizzazione normativa. Nota inoltre che ragioni indipendenti dalla Commissione hanno già cagionato un notevole allungamento dei tempi. Ritiene pertanto preferibile procedere alla votazione di tutti gli emendamenti e al conferimento del mandato al relatore.
Sugli emendamenti riferiti all’articolo 1 del testo base ha quindi la parola il relatore LAUS (PD), che riconosce l’apporto costruttivo delle forze che si trovavano all’opposizione del precedente Governo, sia nel dibattito, sia nella predisposizione degli emendamenti, ispirati ad una reale volontà di migliorare il testo. Ribadisce tuttavia che la necessità di portare a compimento in tempi brevi il procedimento legislativo è incompatibile con l’accoglimento di proposte emendative. Auspica quindi il successivo impegno di ciascun Gruppo ai fini di una calendarizzazione in tempi brevi della discussione in Assemblea. Invita infine al ritiro di tutti gli emendamenti riferiti all’articolo 1.
Il ministro Elena BONETTI esprime parere conforme. Aggiunge quindi che è intenzione del Governo tenere conto delle indicazioni politiche delineate nel dibattito parlamentare in fase di redazione degli schemi di decreto legislativo. Osserva inoltre che il provvedimento in esame costituisce un punto di partenza di una più ampia e organica iniziativa di riforma in materia di famiglia e natalità.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az) sottoscrive e ritira gli emendamenti 01.1, 1.3, 1.4, 1.5, 1.8, 1.10 e 1.17.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC), riconosciuta la validità delle argomentazioni espresse dal relatore, esprime rammarico relativamente alla mancanza di un incremento delle risorse, che avrebbe opportunamente completato la razionalizzazione normativa in esame, finalizzato al sostegno della natalità e dell’occupazione femminile. Ritira quindi gli emendamenti 1.1, 1.2, 1.6, 1.7, 1.9. 1.11, 1.12, 1.13, 1.14 e 1.16.
Gli emendamenti 1.18 e 1.15 sono dichiarati decaduti per assenza dei proponenti.
Si passa quindi all’articolo 2.
Il relatore LAUS (PD) invita al ritiro di tutti gli emendamenti riferiti a tale articolo.
Il parere del GOVERNO è conforme.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) ritira gli emendamenti 2.1, 2.4, 2.5, 2.6 e 2.7.
Gli emendamenti 2.2, 2.3, 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.12 e 2.13 sono fatti propri e ritirati dal senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az).
Il relatore LAUS (PD) invita a ritirare tutti gli emendamenti riferiti all’articolo 3.
Il ministro Elena BONETTI si esprime conformemente.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) ritira gli emendamenti 3.1, 3.2, 3.3, 3.5, 3.6 e 3.7.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az) sottoscrive e ritira la proposta emendativa 3.4.
Il relatore LAUS (PD) e il GOVERNO invitano al ritiro dell’emendamento 4.1, che, constatata l’assenza dei proponenti, viene dichiarato decaduto.
Il relatore LAUS (PD) invita a ritirare l’emendamento 5.1.
Il ministro Elena BONETTI esprime parere conforme.
L’emendamento 5.1 è fatto proprio e ritirato dal senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az).
Il relatore LAUS (PD) interviene sull’ordine del giorno G/1892/1/11, suggerendo una riformulazione idonea a valorizzarne la portata politica, considerato che una formulazione di carattere eccessivamente vincolante risulterebbe inefficace nel quadro del generale disegno di riforma fiscale. In alternativa invita al ritiro dell’ordine del giorno.
Il ministro Elena BONETTI suggerisce di riformulare il dispositivo utilizzando l’espressione “valutare l’opportunità di”.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az) sottoscrive l’ordine del giorno G/1892/1/11 e accetta di riformularlo nel senso proposto.
L’ordine del giorno G/1892/1/11 (testo 2) – pubblicato in allegato – è quindi accolto dal GOVERNO.
La presidente MATRISCIANO avverte che si passerà alla votazione del mandato al relatore.
La senatrice CATALFO (M5S) interviene per dichiarazione di voto favorevole a nome del proprio Gruppo, rilevando l’importanza del disegno di legge in materia di assegno unico nell’ambito di un ampio impegno riformatore volto al sostegno della famiglia, della genitorialità, dell’occupazione femminile, nonché alla tutela dei minori.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) ribadisce le perplessità già espresse riguardo l’aspetto finanziario e richiama l’attenzione sull’opportunità costituita dalla disponibilità dei fondi europei, particolarmente utili per interventi strategici a favore della famiglia e dell’occupazione femminile. Annuncia quindi il voto favorevole del proprio Gruppo.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo, esprimendo fiducia nei successivi interventi del Governo in materia.
Anche il senatore MAFFONI (FdI) interviene per dichiarazione di voto favorevole a nome del Gruppo.
Il ministro Elena BONETTI ringrazia la Commissione per la qualità del dibattito e degli emendamenti presentati, i quali rappresentano contributi di cui tenere conto nella fase attuale, caratterizzata dal bisogno di interventi significativi volti al sostegno alla famiglia.
Verificata la presenza del prescritto numero legale, la Commissione unanime conferisce infine mandato al relatore a riferire in Assemblea in senso favorevole sul disegno di legge n. 1892 e a proporre l’assorbimento del disegno di legge n. 472, autorizzandolo altresì ad apportare le modifiche di coordinamento formare che si rendessero necessarie e a richiedere di svolgere la relazione orale.
ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL’UNIONE EUROPEA
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea (n. COM(2020) 682 definitivo)
(Seguito dell’esame, ai sensi dell’articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del progetto di atto legislativo dell’Unione europea, e rinvio).
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 2 marzo.
La presidente MATRISCIANO (M5S), relatrice sul provvedimento in titolo, presenta uno schema di risoluzione (pubblicato in allegato), redatto tenendo conto di tutti gli spunti forniti dalla discussione generale. Fa quindi riferimento in particolare alla necessità di adeguati sistemi di controllo sull’applicazione dei salari minimi, all’opportunità di aiuti mirati a favore delle imprese a fronte dell’aumento del costo del lavoro e all’utilità di una soglia minima dei livelli salariali finalizzata a sostenere l’efficacia della contrattazione.
Il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az) considera opportuno passare alla votazione dello schema di risoluzione nella prossima settimana.
Il senatore LAUS (PD), rimettendosi alla Presidenza, ritiene praticabile consentire ai Gruppi di disporre del tempo necessario a una maggiore ponderazione.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC), a nome del proprio Gruppo, chiede che lo schema di risoluzione venga posto in votazione la prossima settimana.
La senatrice CATALFO (M5S) rileva che il rinvio del seguito dell’esame deve essere compatibile con i tempi dell’esame del provvedimento a livello europeo, affinché il lavoro della Commissione risulti efficace.
La presidente MATRISCIANO, richiamato l’esame avviato dal Parlamento europeo, osserva l’importanza di votare lo schema di risoluzione non oltre la prossima settimana.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
IN SEDE CONSULTIVA
(1662) Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie
(Parere alla 2a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 2 marzo.
Il relatore LAFORGIA (Misto-LeU) propone di esprimere parere favorevole.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) chiede di porre in votazione la proposta del relatore la prossima settimana.
Nello stesso senso si esprime il senatore DE VECCHIS (L-SP-PSd’Az), richiamando la necessità degli opportuni approfondimenti nei Gruppi in considerazione dell’avvio della nuova fase politica.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 17,30.
SCHEMA DI RISOLUZIONE PROPOSTO DALLA RELATRICE SUL PROGETTO DI ATTO LEGISLATIVO DELL’UNIONE EUROPEA N. COM (2020) 682 DEFINITIVO
La Commissione 11a, esaminato il provvedimento in titolo, considerato che appare di primaria importanza, in particolar modo nel momento attuale, in cui la pandemia da Sars-COV2 ha duramente colpito l’economia europea, che negli Stati membri dell’Unione europea siano assicurati salari minimi adeguati, sufficienti ad assicurare ai lavoratori e alle loro famiglie un’esistenza libera e dignitosa (articolo 36 Costituzione), in coerenza con il punto n. 6 della Raccomandazione (UE) n. 2017/761 (Pilastro europeo dei diritti sociali);
salari minimi legali sono stabiliti in 21 Stati membri dell’Unione europea, mentre in sei Stati membri, tra cui l’Italia, la determinazione dei salari è affidata alla contrattazione collettiva;
la proposta di direttiva contiene regole volte a rendere più efficaci i sistemi adottati dai Paesi dell’UE, perseguendo l’obiettivo comune di migliorare l’adeguatezza dei salari e rendere accessibile a tutti i lavoratori la tutela di un trattamento salariale minimo, rafforzando ed estendendo la copertura della contrattazione collettiva, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità;
la fissazione di salari minimi adeguati deve essere garantita da decisioni assunte a livello degli Stati membri e all’azione delle parti sociali nella definizione degli elementi essenziali del contratto di lavoro. Al riguardo, la proposta non interferisce con la tradizione e le specificità di ciascun Paese, lasciando intatta la potestà del legislatore nazionale di scegliere se demandare la determinazione del salario minimo a norme di legge o alla contrattazione collettiva, pur nel rispetto dell’obiettivo comune di garantire un livello del salario minimo non inferiore ad indicatori adottati a livello internazionale, quali il 60 per cento del salario lordo mediano o il 50 per cento del salario lordo medio;
per quanto riguarda l’utilizzo dello strumento giuridico della direttiva, lo stesso vale a conferire copertura e legittimazione “europea” alla normativa degli Stati membri in materia, attraverso una prima armonizzazione, seppur minima;
al contrario, l’adozione di una raccomandazione europea, nella prospettiva di salvaguardare la specificità di ogni singolo Stato membro, nonché il ruolo e l’autonomia delle parti sociali, finirebbe per privare il lavoratore degli strumenti di tutela apprestati anche dall’ordinamento europeo nel caso di violazione dei suoi atti normativi;
la proposta non prende posizione sulla scelta nazionale di garantire l’adeguatezza dei salari mediante l’introduzione di un salario minimo legale ovvero mediante un rafforzamento della contrattazione collettiva e che dunque la scelta di un salario minimo legale, in aggiunta al sistema della contrattazione collettiva, rimane nell’ambito delle competenze degli Stati membri,
esprime parere favorevole con le seguenti osservazioni.
In primo luogo la Commissione ritiene che la proposta andrebbe meglio calibrata, precisando che la contrattazione collettiva cui si fa riferimento nel testo debba essere quella determinata dalla partecipazione delle organizzazioni datoriali e dei lavoratori maggiormente rappresentative, attraverso una apposita normativa per la misurazione della rappresentanza datoriale e sindacale, al fine di contrastare il cosiddetto fenomeno dei “contratti pirata”, che rischia di compromettere l’effettività della fissazione di un salario minimo. Il legislatore europeo dovrebbe quindi chiarire tale aspetto, per non determinare una lacuna normativa che finirebbe per non distinguere tra la contrattazione collettiva fatta dalle organizzazioni qualificate da una rappresentatività comparativamente maggioritaria, che è l’unica in grado di inverare il principio di adeguatezza che la direttiva promuove, e quella effettuata da organizzazioni scarsamente rappresentative; ciò anche al fine di contrastare fenomeni di dumping contrattuale, a danno della tutela dei lavoratori e della leale concorrenza tra imprese.
Proprio al fine di consentire l’affermazione del principio dell’adeguatezza di un salario minimo, andrebbe inoltre inserito il principio per cui, negli Stati in cui vige la determinazione dei salari per il tramite della contrattazione collettiva, deve essere assicurata comunque a tutti i lavoratori l’applicazione di un contratto collettivo di settore idoneo a garantire una retribuzione dignitosa, lasciando agli Stati membri la discrezionalità nella fissazione dei parametri di adeguatezza a cui la contrattazione dovrà conformarsi. Introducendo un principio siffatto in una direttiva europea si raggiungerebbe lo stesso effetto che oggi, nell’ordinamento interno, viene realizzato solo attraverso le decisioni degli organi giurisdizionali, chiamati a dare attuazione all’articolo 36 della Costituzione, e si raggiungerebbe una quota quanto più vicina al 100 per cento di lavoratori a cui viene garantito un salario minimo. Peraltro, occorre evidenziare che la garanzia di una retribuzione dignitosa e adeguata per tutti i lavoratori favorirebbe senz’altro la realizzazione di un mercato del lavoro più inclusivo, più equo e paritario, abbattendo le disuguaglianze, anche in termini di gender pay gap.
Alla luce di quanto sopra esposto, in relazione all’implementazione a livello nazionale della disciplina relativa al salario minimo, appare auspicabile:
- a) garantire l’effettiva applicazione della disciplina attraverso il rafforzamento dei controlli e delle ispezioni sul campo effettuate dai soggetti istituzionali deputati ai compiti di vigilanza circa l’applicazione dei salari minimi legali;
- b) al fine di sostenere gli aumenti del costo del lavoro, considerata l’emergenza generata dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese, introdurre nei programmi europei l’adozione di strumenti di sostegno per le imprese. Tale aspetto è auspicabile anche per agevolare gli Stati membri nel recepimento delle prescrizioni contenute nella proposta di direttiva;
- c) al fine di dare attuazione al principio di adeguatezza – come peraltro indicato nel considerando 21 della presente proposta di direttiva e come specificato dall’articolo 36 della Costituzione italiana – favorire l’introduzione di una soglia minima inderogabile. Da ciò deriverebbe peraltro un rafforzamento dei contratti collettivi, in quanto la soglia opererebbe solo sulle clausole relative ai “minimi” – ove inferiori alla soglia individuata – lasciando al contratto collettivo la regolazione delle altre voci retributive. L’introduzione di una “soglia-test” di dignità ed adeguatezza, rappresenterebbe dunque una vera e propria spinta verso l’alto del minimo salariale.
ORDINE DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE
1892
G/1892/1/11 (testo 2)
Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 1892, recante delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale,
premesso che:
il disegno di legge, al fine di favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, in particolare femminile, delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi volti a riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale, beneficio economico attribuito progressivamente a tutti i nuclei familiari con figli a carico;
tra i principi e criteri direttivi indirizzati al Governo, il disegno di legge prevede che l’accesso all’assegno sia assicurato per ogni figlio a carico con criteri di universalità e progressività e che il suo ammontare sia modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, come individuata attraverso l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) o sue componenti, tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito nel nucleo familiare;
l’istituzione dell’assegno unico postula un graduale superamento o soppressione delle analoghe misure attualmente in vigore, quali in particolare l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l’assegno di natalità, il premio alla nascita, le detrazioni fiscali per figli a carico e l’assegno per il nucleo familiare;
secondo una simulazione Istat, l’introduzione dell’assegno unico e la conseguente soppressione delle richiamate misure determinerebbe un incremento di reddito per la gran parte delle famiglie con figli (il 68 per cento) potenzialmente beneficiarie dell’assegno unico, mentre per quasi il 30 per cento il saldo tra l’introduzione della nuova misura e l’abolizione delle preesistenti misure risulterebbe negativo;
occorre a tutti i costi evitare che per alcune famiglie l’assegno unico si traduca in una riduzione delle misure di sostegno;
invita il Governo a valutare l’opportunità di:
apportare tutte le modifiche necessarie al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, recante il regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), al fine di evitare che l’uso del medesimo indicatore possa ripercuotersi negativamente sulle famiglie con figli e far sì che l’introduzione dell’assegno unico determini una riduzione delle misure di sostegno erogate in loro favore;
apportare tutte le modifiche necessarie al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, al fine di garantire la revisione dei criteri di calcolo dell’ISEE in modo da tenere conto in modo adeguato dei carichi familiari relativi a figli minori o maggiorenni non autosufficienti economicamente, disabili, anziani e altri familiari a carico.
Riunione n. 64
MARTEDÌ 9 MARZO 2021
Presidenza del Vice Presidente
SERAFINI
indi della Presidente
MATRISCIANO
Orario: dalle ore 10,30 alle ore 13,25
(Sospensione dalle ore 11,35 alle ore 12,15)
AUDIZIONI INFORMALI IN VIDEOCONFERENZA SUL DOC. XXVII, N. 18 (PROPOSTA DI “PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA”)
3ª Seduta
Presidenza del Presidente della I Commissione della Camera
BRESCIA
Interviene il ministro per la pubblica amministrazione Brunetta.
La seduta inizia alle ore 14,35.
SULLA PUBBLICITA’ DEI LAVORI
Il presidente BRESCIA avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso la resocontazione stenografica, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Informa inoltre che, come specificato anche nelle convocazioni, alla luce di quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento della Camera nella riunione del 4 novembre 2020, i deputati possono partecipare all’odierna seduta in videoconferenza. Parimenti, anche i senatori possono partecipare alla seduta in videoconferenza.
PROCEDURE INFORMATIVE
Comunicazioni del Ministro per la pubblica amministrazione sulle linee programmatiche
Il presidente BRESCIA, anche a nome della Presidente della XI Commissione della Camera, Debora Serracchiani, nonché del Presidente della 1ª Commissione del Senato, Dario Parrini, e della Presidente della 11ª Commissione del Senato, Susy Matrisciano, unitamente a tutti i colleghi senatori e deputati presenti o collegati da remoto, ringrazia quindi il Ministro per la presenza e gli dà la parola per lo svolgimento della sua relazione.
Il ministro BRUNETTA svolge una relazione sui temi oggetto delle comunicazioni.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Tiziana CIPRINI (M5S), VISCOMI (PD), Jessica COSTANZO (Misto), da remoto, e D’ETTORE (FI), i senatori GRASSI (L-SP-PSd’Az) e LAFORGIA (Misto-LeU), nonché i deputati D’ALESSANDRO (IV), da remoto, e RIZZETTO (FDI).
Il ministro BRUNETTA risponde ai quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.
Intervengono, quindi, per porre ulteriori quesiti e formulare ulteriori osservazioni, i senatori LAUS (PD), BRESSA (Aut (SVP-PATT, UV)) e TONINELLI (M5S), i deputati Donatella LEGNAIOLI (Lega) e MUSELLA (FI), la senatrice CATALFO (M5S), i deputati Roberta ALAIMO (M5S), da remoto, CECCANTI (PD), da remoto, PETTARIN (FI), BERARDINI (Misto-CD-IE) e Vittoria BALDINO (M5S), la senatrice MANTOVANI (M5S) e, infine, il deputato GIARRIZZO (M5S).
Il ministro BRUNETTA risponde agli ulteriori quesiti posti e rende ulteriori precisazioni.
Il presidente BRESCIA ringrazia il Ministro e dichiara concluse le comunicazioni.
La seduta termina alle 16,35.