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Home - Senato - Commissione Lavoro, previdenza sociale (I lavori della settimana)

Commissione Lavoro, previdenza sociale (I lavori della settimana)

27 Marzo 2017
in Senato


*305ª seduta: martedì 28 marzo 2017, ore 15,30
306ª seduta: mercoledì 29 marzo 2017, ore 14,30
307ª seduta: giovedì 30 marzo 2017, ore 8,45

ORDINE DEL GIORNO

PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni

IN SEDE REFERENTE

I. Seguito dell’esame del disegno di legge: 
Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati)– Relatore alla Commissione SACCONI
(Pareri della 1a, della 2a, della 5a, della 6ª, della 7ª, della 10ª, della 12ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)

(2233-B)

II. Seguito dell’esame congiunto dei disegni di legge: 
1. Cristina DE PIETRO ed altri. – Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani 
(Pareri della 1a, della 5a, della 6ª e della 12ª Commissione)

(2048)

2. Laura BIGNAMI ed altri. – Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare
(Pareri della 1a, della 5a e della 12ª Commissione)

(2128)

3. ANGIONI ed altri. – Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare
(Pareri della 1a, della 5a, della 7ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)

(2266)

– Relatore alla CommissionePAGANO

IN SEDE CONSULTIVA

I. Esame dei disegni di legge: 
1. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città (Approvato dalla Camera dei deputati)– Relatrice alla Commissione FAVERO
(Parere alla 1a Commissione)

(2754)

2. Delega al Governo per il codice dello spettacolo (Risultante dallo stralcio, deliberato dall’Assemblea il 6 ottobre 2016, dell’articolo 34 del disegno di legge n. 2287, d’iniziativa governativa) – Relatrice alla Commissione SPILABOTTE
(Parere alla 7a Commissione)

(2287-bis)

II. Esame degli atti: 
1. Schema di decreto legislativo recante modifiche e integrazioni al testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 – Relatore alla Commissione ICHINO
(Osservazioni alla 1a Commissione)

(n. 393)

2. Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante approvazione dello statuto della Fondazione Italia sociale – Relatore alla Commissione LEPRI
(Osservazioni alla 1a Commissione)

(n. 403)

III. Seguito dell’esame dell’atto: 
Schema di decreto legislativo recante modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in attuazione dell’articolo 17, comma 1, lettera r), della legge 7 agosto 2015, n. 124 – Relatore alla Commissione PAGANO
(Osservazioni alla 1a Commissione)

(n. 391)


INTERROGAZIONI ALL’ORDINE DEL GIORNO

CATALFO, PUGLIA, PAGLINI – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. –

Premesso che:

il decreto legislativo n. 150 del 2015, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, all’art. 1 disegna la “Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro”;

il comma 5 attribuisce alle Regioni e alle Province autonome il potere di esercitare le competenze loro spettanti ai sensi dei rispettivi statuti, delle relative norme di attuazione e delle norme speciali recanti deleghe e funzioni, nella materia disciplinata dallo stesso decreto;

l’art. 2, rubricato “Indirizzi generali in materia di politiche attive del lavoro”, stabilisce che con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, sono fissate: le linee di indirizzo triennali e gli obiettivi annuali in materia di politiche attive; la specifica dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da erogare omogeneamente su tutto il territorio nazionale; i tempi di convocazione delle diverse categorie di utenti, compresi i disoccupati, nonché le modalità di definizione del relativo percorso di inserimento o reinserimento lavorativo, nel rispetto dei piani operativi regionali (POR);

l’art. 3 attribuisce al Ministero le competenze in materia di verifica, controllo e monitoraggio del rispetto dei LEP, nonché atti di programmazione e riprogrammazione in relazione ai programmi comunitari;

l’art. 11, allo scopo di garantire i LEP, sancisce che il Ministero stipula con ogni Regione e Provincia autonoma una convenzione finalizzata a regolare rapporti e gestione dei servizi per il lavoro e delle politiche attive nei territori autonomi; specificatamente, al comma 1, lettera a), attribuisce le funzioni amministrative di tale materia agli uffici denominati centri per l’impiego (CPI);

l’art. 18 declina tutti i singoli servizi che i CPI territoriali sono tenuti ad offrire in materia di lavoro e politiche attive;

l’art. 33 declina le fonti di finanziamento previste per l’implementazione dei centri;

considerato che:

in data 22 dicembre 2016 è stato rinnovato l’accordo quadro tra Stato-Regioni e Province autonome (238/CSR) nell’ambito della gestione delle politiche attive su tutto il territorio nazionale, in cui si stabilisce la definizione di un piano congiunto di rafforzamento delle politiche attive del lavoro, mediante l’utilizzo di risorse contenute nei piani operativi nazionali e regionali;

a margine del rinnovo dell’accordo, il Ministero ha chiarito i contorni di tale operazione di rafforzamento, che dovrebbe concretizzarsi nell’incremento della pianta organica dei centri per l’impiego garantita dall’immissione di 1.000 lavoratori a tempo indeterminato e altri 600 operatori specializzati sul versante dell’inclusione sociale (sportelli SIA, sostegno per l’inclusione attiva),

si chiede di sapere:

se, nelle more del rafforzamento del personale dei centri per l’impiego, come previsto dal comunicato del 10 novembre 2016 presente sul sito del Ministero, intitolato “Regioni e Stato in procinto di rinnovare accordo per i Centri Pubblici per l’Impiego”, siano previste assunzioni a tempo indeterminato tramite concorso pubblico, con quote di riserva garantite ai soggetti che hanno in essere contratti di lavoro a tempo determinato con le Regioni o Province autonome ed operanti nei CPI o che abbiano operato in passato con contratti a tempo indeterminato presso enti accreditati per l’erogazione delle politiche attive del lavoro in convenzione con gli enti territoriali;

se nel progetto di rafforzamento sia incluso anche il personale delle Regioni a statuto speciale, avuto riguardo alla particolare situazione normativa della Regione Siciliana, dove risulta, ai sensi dell’art. 13 della legge regionale n. 8 del 2016, l’identificazione di un elenco unico ad esaurimento dei lavoratori provenienti dai servizi formativi (sportelli multifunzionali) in enti accreditati in regime di convenzione, istituiti dall’art. 12 della legge regionale n. 24 del 2000 ed operativi all’interno dei CPI territoriali siciliani fino al 30 settembre 2013.


(3-03522)


ICHINO, ANGIONI, BERGER, D’ADDA, DALLA ZUANNA, FAVERO, LEPRI, MANASSERO, MARAN, PEZZOPANE, SANTINI, SCALIA, SPILABOTTE, SUSTA – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. – 

Considerato che:

i centri per l’impiego costituiscono l’infrastruttura amministrativa fondamentale per il successo della riforma del lavoro, della quale è stata recentemente completata l’emanazione delle nuove norme attuative della legge 10 dicembre 2014 n. 183;

anche nella prospettiva di una stretta e generalizzata cooperazione tra servizi pubblici e privati al mercato del lavoro, i centri per l’impiego dovranno comunque svolgere almeno una funzione indispensabile di one stop shop, ovvero di punto di smistamento e “cerniera” tra utenti e operatori dei servizi, nonché di informazione e controllo sui comportamenti degli stessi soggetti;

oggi tale infrastruttura è abbandonata a se stessa: con l’eliminazione dei consigli e giunte provinciali, da cui fino a ieri dipendeva, essa non ha più alcuna direzione;

le risorse finanziarie disponibili bastano a stento per sostenere il costo del personale, ma non per la manutenzione ordinaria degli immobili e neppure per i materiali di uso quotidiano: carta, personal computer, fotocopiatrici;

in molti casi, nonostante le enormi difficoltà, gli addetti fanno l’impossibile, con grande dedizione per accogliere il grande flusso delle persone disoccupate e dei giovani che chiedono di partecipare al programma “Garanzia Giovani”, ma quando manca tutto il resto la dedizione non basta;

dal 1999 in poi numerose provincie hanno costituito società per azioni interamente controllate, cui sono stati affidati prevalentemente compiti di fornitura di personale qualificato operante presso i centri per l’impiego o altrove in funzione di progetti per lo più finanziati con contributi dal fondo sociale europeo (sempre comunque al di fuori di qualsiasi monitoraggio dell’efficacia dei servizi svolti e dei progetti in questione); in alcune di queste provincie le società sono state ora poste in liquidazione;

la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, che dovrà coordinare il sistema dei servizi per l’impiego, sarà operativa presumibilmente soltanto a 2016 inoltrato,

si chiede di sapere:

quali siano gli orientamenti operativi del Ministero sul terreno della riorganizzazione e del rilancio funzionale dei centri per l’impiego, con particolare riferimento all’utilizzo di personale dipendente delle società controllate dalle provincie e operanti nello stesso campo;

se e quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare immediatamente per:

evitare che, quando l’agenzia comincerà a operare, essa trovi i propri terminali sul territorio paralizzati per difetto di guida e di risorse;

favorire una seria revisione della spesa in questo campo, al fine del recupero delle risorse dipendenti dalle controllate provinciali, effettivamente produttive di risultati apprezzabili, nonché della eliminazione dei costi ingiustificati e drastica riqualificazione della spesa pubblica in questo campo;

favorire la mobilità dei dipendenti delle controllate provinciali, per i quali non sia possibile od opportuna una prosecuzione del rapporto in funzione del servizio attualmente svolto, verso imprese operanti nella zona che possano valorizzare meglio le loro capacità, preferibilmente nel settore stesso dei servizi al mercato del lavoro;

quali criteri verranno adottati per il necessario coordinamento tra iniziativa ministeriale e iniziativa delle Regioni o Provincie autonome di Trento e Bolzano interessate alla gestione diretta dei nuovi servizi al mercato del lavoro;

come infine il Ministro in indirizzo intenda operare, mediante il sistema delle convenzioni con le Regioni e Provincie stesse, affinché sia garantita l’uniformità dei servizi offerti ai cittadini nel mercato del lavoro.


(3-03591, già 2-00317)

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