INTERROGAZIONI
Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.
La seduta comincia alle 9.
5-00718 Ascari: Iniziative per la tutela dei diritti dei lavoratori presso le aziende del settore automobilistico di Camposanto (Modena).
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che, su richiesta del rappresentante del Governo e acquisita la disponibilità dell’interrogante, lo svolgimento dell’interrogazione in titolo è rinviato ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.05.
COMITATO RISTRETTO
Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, concernenti l’ordinamento e la struttura organizzativa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
C. 479 Carla Cantone e C. 1158 Murelli.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 9.05 alle 9.10.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.15 alle 9.40.
AUDIZIONI INFORMALI
Giovedì 9 maggio 2019.
Audizione del professor Pasquale Tridico, nell’ambito dell’esame della proposta di nomina a presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) (nomina n. 22).
L’audizione informale è stata svolta dalle 9.50 alle 10.50.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 8 maggio 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali, Gianluca Vacca.
La seduta comincia alle 10.35.
Sulla pubblicità dei lavori.
Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM.
Atto n. 79.
(Seguito dell’esame ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame, rinviato nella seduta del 7 maggio 2019.
Luigi GALLO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la deputata Ascani è intervenuta per chiedere che si proceda allo svolgimento di audizioni informali. Della richiesta di audizioni informali, che è venuta anche da altri gruppi, si occuperanno gli uffici di presidenza delle due Commissioni, le cui riunioni sono previste tra oggi e domani. Comunica che, salvo diversa determinazione degli stessi uffici di presidenza, le audizioni saranno svolte la prossima settimana. Ricorda quindi che le Commissioni dovranno esprimere il parere al Governo entro il 17 maggio 2019.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.40.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 8 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.
La seduta comincia alle 9.20.
Modifiche all’articolo 5 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell’unione civile.
Nuovo testo C. 506 Morani.
(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 maggio 2019.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l’ordine del giorno reca il seguito dell’esame in sede consultiva, ai fini dell’espressione del parere alla II Commissione (Giustizia), del nuovo testo della proposta di legge n. 506 Morani, recante modifiche all’articolo 5 della legge 1odicembre 1970, n. 898, in materia di assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell’unione civile, quale risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
Ricorda che, avendo nella seduta di ieri la relatrice, onorevole Legnaioli, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all’espressione del parere.
Invita, quindi, la relatrice a illustrare la sua proposta di parere.
Donatella LEGNAIOLI (Lega), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole.
Sebastiano CUBEDDU (M5S), preannunciando il voto favorevole del gruppo Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere della relatrice, ritiene che, in caso di scioglimento del matrimonio, sia necessario, prima di tutto, salvaguardare i diritti, non solo degli ex coniugi, ma anche, se ci sono, dei figli. In tale ottica, condivide la necessità di promuovere la ricerca dell’indipendenza economica da parte dell’ex coniuge, tenendo conto, peraltro, delle sue caratteristiche personali e della situazione oggettiva.
Carlo FATUZZO (FI), preannunciando il voto favorevole del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere della relatrice, ribadisce quanto già affermato nel suo intervento nella seduta di ieri, sottolineando come, a suo giudizio, la perdita del diritto a percepire l’assegno di divorzio o, in altra fattispecie, la pensione di reversibilità in caso di nuovo matrimonio non si fondi su motivazioni oggettive, come dimostra il fatto che tale previsione non si applica alle pensioni di guerra, le quali continuano a essere percepite dai coniugi superstiti, anche in caso di nuovo matrimonio.
Carla CANTONE (PD), sottolineando la necessità di un intervento legislativo in materia, preannuncia il voto favorevole del gruppo Partito democratico sulla proposta di parere della relatrice.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.
DL 22/20019: Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest’ultimo dall’Unione europea.
C. 1789 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 maggio 2019.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l’ordine del giorno reca il seguito dell’esame in sede consultiva, ai fini dell’espressione del parere alla VI Commissione (Finanze), del disegno di legge n. 1789 Governo, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 22 del 2019, recante misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest’ultimo dall’Unione europea, approvato in prima lettura dal Senato.
Ricorda che, avendo nella seduta di ieri il relatore, onorevole Caffaratto, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all’espressione del parere.
Invita, quindi, il relatore a illustrare la sua proposta di parere.
Gualtiero CAFFARATTO (Lega), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole.
Carla CANTONE (PD), preannunciando il voto favorevole del gruppo Partito democratico sulla proposta di parere del relatore, sottolinea la necessità dell’intervento del legislatore, prima di tutto, per permettere il riscatto o la convertibilità dei fondi pensione e, in secondo luogo, per destinare le opportune risorse al riconoscimento dei titoli di studio, potenziando le competenze del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Infine, auspica che, nel futuro, le regole per la circolazione delle persone tra l’Unione europea e il Regno Unito siano improntate a una minore rigidità.
Carlo FATUZZO (FI) preannuncia il voto favorevole del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere del relatore.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore.
La seduta termina alle 9.35.
ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 8 maggio 2019 — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.
La seduta comincia alle 9.35.
Proposta di nomina del professor Pasquale Tridico a presidente dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).
Nomina n. 22.
(Esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l’esame della proposta di nomina all’ordine del giorno.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione procederà all’esame della proposta di nomina del professor Pasquale Tridico a presidente dell’INPS, ai fini dell’espressione del parere di competenza. Ricorda che, nella giornata di domani, la Commissione svolgerà l’audizione informale del professor Tridico.
Dà quindi la parola alla deputata Pallini per lo svolgimento della relazione.
Maria PALLINI (M5S), relatrice, con riferimento alla proposta di nomina del Governo all’esame della Commissione, ricorda preliminarmente che, come si legge nel suo sito istituzionale, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) è uno tra gli enti previdenziali europei più grandi e complessi, con un bilancio che è il secondo dopo quello dello Stato. L’INPS, infatti, gestisce la quasi totalità della previdenza italiana, assicurando la maggior parte dei lavoratori autonomi e dei dipendenti del settore pubblico e privato. A tali funzioni, nel tempo ne sono state aggiunte di ulteriori, tra le quali ricordo, in particolare, la gestione della banca dati relativa al calcolo dell’ISE, utilizzato dai Comuni per concedere gli assegni per il nucleo familiare e per la maternità, e dell’ISEE, che permette di usufruire di alcune prestazioni sociali agevolate. Da ultimo, ricorda che l’INPS è responsabile della gestione del Reddito di cittadinanza, introdotto dal decreto-legge n. 4 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2019. Inoltre, per garantire il rispetto dei diritti previdenziali e assicurativi e le eque condizioni di concorrenza tra le imprese sul mercato, l’INPS ha compiti di vigilanza, che vengono svolti anche tramite le banche dati interne ed esterne.
Da un punto di vista normativo, il legislatore ha progressivamente accorpato nell’INPS gli enti previdenziali pubblici e tale processo si è concluso, sulla base dell’articolo 21, commi da 1 a 9, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, con la confluenza nell’Istituto dell’INPDAP e dell’ENPALS, in modo tale che l’INPS attualmente gestisce la previdenza sia dei lavoratori del settore pubblico sia di quelli del settore privato.
Ricorda, ancora, che all’INPS sono riconosciuti importanti compiti in materia assistenziale, erogando tale Istituto le prestazioni di inabilità e di invalidità; sottolinea, in particolare, l’importanza della gestione diretta delle attività inerenti all’accertamento e alla riscossione dei contributi.
Con riferimento all’assetto organizzativo, anche l’INPS è stato coinvolto nel processo di razionalizzazione previsto per gli enti pubblici dal decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, in base al quale sono state concentrate nella figura del Presidente le funzioni facenti capo fino a quel momento al Presidente e al Consiglio di amministrazione, conseguentemente soppresso, configurando quindi un organo monocratico al vertice dell’Istituto.
Il tema della governance dell’INPS, ma anche dell’INAIL, è stato lungamente dibattuto nel corso della XVII legislatura, dal momento che il modello monocratico non è stato ritenuto idoneo a garantire il migliore esercizio delle molteplici funzioni attribuite ai grandi istituti di previdenza. Ricorda che la XI Commissione era giunta a elaborare una proposta di testo unificato, i cui principi di fondo sono stati ripresi, nel corso dell’attuale legislatura, dalle proposte di legge C. 479 Carla Cantone e C. 1158 Murelli, attualmente all’esame del Comitato ristretto istituito dalla Commissione medesima. Per permettere al legislatore di giungere alla sintesi delle diverse posizioni senza sacrificare l’operatività degli istituti, data l’imminente scadenza della carica del presidente dell’INPS, il Governo, con l’articolo 25 del decreto-legge n. 4 del 2019, ha previsto la reintroduzione, quali organi degli istituti, del vice presidente e del consiglio di amministrazione e ha, vice presidente e del consiglio di conseguentemente, modificato i poteri del presidente, attribuendogli la rappresentanza legale dell’Istituto, il potere di convocare e presiedere il consiglio di amministrazione, nonché la facoltà di assistere alle sedute del consiglio di indirizzo e vigilanza. Inoltre, è stata prevista una disciplina transitoria, in base alla quale, in fase di prima attuazione, al momento della scadenza, della decadenza o della cessazione del mandato del Presidente dell’INPS e dell’INAIL, nelle more del perfezionamento della procedura di nomina del nuovo Presidente, del vice presidente e del consiglio di ammdel consiglio di inistrazione, per consentire il corretto dispiegarsi dell’azione amministrativa degli Istituti, con apposito decreto del Ministro del dell’economia e delle finanze, essere nominati i soggetti cui sono attribuiti i poteri, rispettivamente, del Prlavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro esidente, del vice presidente e amministrazione. In attuazione di tale ultima disposizione, cessato il mandato del professor Tito Boeri, il Ministro depossono l lavoro e delle politiche sociali ha proceduto, con proprio decreto in data 14 marzo 2019, ad attribuire al professor Pasquale Tridico i poteri del presidente e del consiglio di amministrazione dell’INPS, come individuati nell’articolo 3, commi da 3 a 5, del decreto legislativo n. 479 del 1994, novellato dal citato articolo 25 del decreto-legge n. 4 del 2019. Contestualmente, con il medesimo decreto, il Ministro ha provveduto a nominare anche il dottor Adriano Morrone vice presidente dell’Istituto.
Segnala, infine, che rimane confermata la procedura disciplinata dalla normativa vigente, che rinvia alla legge n. 14 del 1978, disponendo l’acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari sulle nomine di enti pubblici, e alla procedura di cui all’articolo 3 della legge n. 400 del 1988. In particolare, la nomina avviene con decreto del Presidente della Repubblica, emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Venendo al merito della proposta di nomina in discussione, dopo aver preliminarmente ribadito che il professor Pasquale Tridico esercita già i poteri del Presidente e del consiglio di amministrazione dell’INPS, sulla base del citato decreto ministeriale 14 marzo 2019, trasmesso insieme al curriculum allegato alla proposta di nomina, rileva che egli è professore ordinario in Politica economica, presso il Dipartimento di economia dell’Università «Roma Tre», ed è, presso il medesimo Ateneo, direttore del Centro di Ricerca di Eccellenza Jean Monnet «Labour, Welfare, and Social Rights». È stato più volte eletto, da ultimo nel 2018, Segretario generale della società scientifica europea EAPE (European Association for Evolutionary Political Economy), della cui Summer School è direttore dal 2010. La sua carriera accademica, come risulta dal curriculum, è molto ricca e articolata, comprendendo anche numerosi periodi di studio e ricerca all’estero, in particolare negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia, in Austria, in Irlanda e in Polonia.
Segnala che le aree di suo interesse risultano essere l’economia del lavoro, il mercato del lavoro, i sistemi di welfare, le disuguaglianze, la distribuzione del reddito, la politica economica dell’Unione europea, la varietà del capitalismo, l’allargamento e l’integrazione dell’Unione europea. Il curriculum, inoltre, elenca le riviste scientifiche di cui il professor Tridico è referee.
Dopo avere rilevato che il professor Tridico ha ricoperto, dal 20 giugno 2018, anche l’incarico di Consigliere economico esperto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, segnala che il curriculum fornisce, inoltre, la lista degli altri incarichi nel tempo ricoperti, dei riconoscimenti ottenuti e delle pubblicazioni scientifiche, nonché dei progetti di ricerca per i quali ha ottenuto finanziamenti.
Conclusivamente, ritiene che, alla luce del qualificato profilo del professor Tridico, vi siano le condizioni per esprimere un giudizio positivo sulla nomina proposta. Si riserva, comunque, di formulare una proposta di parere anche alla luce degli elementi che saranno acquisiti nel corso dell’audizione informale del professor Tridico, prevista per la giornata di domani.
Carlo FATUZZO (FI) sottolinea, in accordo con la relatrice, l’importanza dell’INPS, l’estrema complessità delle funzioni che nel corso del tempo sono state attribuite all’Istituto e la competenza e le responsabilità dei suoi dipendenti, consapevoli dell’importanza dei loro compiti per la società. Non ha osservazioni sul curriculum del professor Tridico, da cui, tuttavia, non traspare, come è ovvio che sia, la sua sensibilità rispetto ai compiti che sarà chiamato a esercitare. Si augura, pertanto, che egli abbia a cuore soprattutto le esigenze e le necessità dei lavoratori e dei pensionati, indirizzando a loro favore le attività dell’INPS, a differenza di quanto avvenuto con le gestioni precedenti.
Carla CANTONE (PD), riservandosi di dare un giudizio sulla proposta di nomina in esame alla luce degli elementi che emergeranno dall’audizione del professor Tridico, rileva la delicatezza della questione della governance dell’INPS e dell’INAIL, sulla quale, come ha ricordato la relatrice, la Commissione è attualmente impegnata con l’esame delle proposte di legge C. 479 a sua prima firma e C. 1158 Murelli. A tale proposito, rileva che, partendo da una sostanziale identità di vedute, certificata dalla omogeneità delle citate proposte di legge, si sono poi evidenziate, nel corso dei lavori del Comitato ristretto, differenze di non poco conto su come si intenda dare sostanza al necessario superamento della struttura monocratica. Ribadendo l’impegno del gruppo Partito democratico nella ricerca di una soluzione unitaria, le preme tuttavia sottolineare che la sua parte politica desidera confermare le funzioni di controllo e di indirizzo delle parti sociali esercitate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza, opponendosi alle soluzioni che vanno in direzione opposta, proposte da altri gruppi. Venendo, quindi, al merito della proposta di nomina, si dichiara d’accordo con i collega Fatuzzo sulla necessità di verificare la sensibilità del professor Tridico nei confronti dei compiti che è chiamato a svolgere e, soprattutto, nei confronti dei destinatari dell’azione dell’INPS, lavoratori e pensionati. Auspica che il professor Tridico scelga di venire incontro alle loro esigenze, ripristinando prassi che la precedente gestione aveva superato, ad esempio prevedendo l’invio periodico della certificazione cartacea che attesta la situazione di ciascun assicurato, dal momento che l’attuale procedura telematica, spesso mal funzionante, mette in serie difficoltà soprattutto gli anziani.
Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) sottolinea l’importanza dell’attuale passaggio, ovvero la nomina del nuovo Presidente dell’INPS al termine di una stagione di grandi cambiamenti, che ha visto l’Istituto acquisire numerose nuove competenze e accorpare le gestioni previdenziali di lavoratori di ulteriori settori, non sempre, a suo parere, in coerenza con le finalità per le quali l’Istituto è stato creato, ma talvolta per mere considerazioni di carattere economico-finanziario. A fronte di una tale complessità di funzioni e di una simile mole di risorse gestite, è necessario superare la struttura monocratica, che ha mostrato tutti i suoi limiti nel passato, ripristinando l’equilibrio tra organi e poteri. In tale ottica, concorda sulla necessità di mantenere le attuali attribuzioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza e di scegliere un presidente che non utilizzi la sua carica per portare avanti battaglie personali, ma che operi al servizio dell’Istituto. La scelta del candidato giusto, pertanto, non può fondarsi solo sulla valutazione del curriculum, ma anche sull’accertamento del possesso della capacità di gestione di un Istituto così grande e complesso, con piena soddisfazione delle esigenze dei cittadini.
Sebastiano CUBEDDU (M5S) sottolinea che la proposta di nomina in esame permette di dare continuità all’azione dell’INPS, ponendo fine alla attuale fase transitoria.
Davide TRIPIEDI (M5S), ritenendo che non siano in discussione il valore dell’esperienza e della professionalità del professor Tridico, assicura i colleghi di avere avuto modo di apprezzare la sua estrema sensibilità e capacità di mettersi al servizio degli altri con grande umiltà. Auspica che, da Presidente dell’INPS, voglia impegnarsi in un proficuo rapporto di collaborazione con la Commissione, superando la chiusura che aveva caratterizzato la precedente gestione dell’Istituto.
Chiara GRIBAUDO (PD), pur non rinunciando a dichiararsi ottimista sulla capacità del professor Tridico di sciogliere i numerosi nodi che caratterizzano la gestione dell’INPS, non può non rilevare il preoccupante ritardo con cui il Governo sta procedendo alla nomina del nuovo presidente dell’Istituto, considerando che esso è, di fatto, privo di guida dallo scorso mese di gennaio e che nulla si sa su chi sarà nominato alla carica di vice presidente, istituita per permettere alla Lega e al Movimento 5 Stelle di trovare un accordo. Non volendo esprimere alcuna osservazione sull’esperienza del professor Tridico, come risultante dal suo curriculum, si unisce a quanti hanno auspicato che egli dimostri di avere le necessarie capacità gestionali per governare l’Istituto, nel rispetto del principio di collegialità. Ritiene, infatti, che quello della governance dell’INPS sia un tema delicato, da affrontare con ponderazione e non con soluzioni superficiali e di pronta applicazione.
Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.10.
AUDIZIONI INFORMALI
Mercoledì 8 maggio 2019.
Audizione di Franco Carinci, già professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna,Pag. 152Raffaele De Luca Tamajo, professore emerito di diritto del lavoro presso l’Università di Napoli Federico II, Franco Focareta, docente di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna, Gabriele Lipari, avvocato, Oronzo Mazzotta, professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Pisa, Roberto Parruccini, avvocato, Giampiero Proia, professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università Roma Tre, e Carlo Zoli, professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università di Bologna, nell’ambito dell’esame delle proposte di legge C. 707 Polverini, recante norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l’introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione, e C. 788 Gribaudo, recante norme sull’accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati.
L’audizione informale è stata svolta dalle 14.15 alle 16.
ATTI DEL GOVERNO
Martedì 7 maggio 2019. — Presidenza della vicepresidente della VII Commissione, Giorgia LATINI.
La seduta comincia alle 13.10.
Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM.
Atto n. 79.
(Seguito esame, ai sensi dell’articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).
Le Commissioni proseguono l’esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica in oggetto, rinviato nella seduta del 30 aprile 2019.
Giorgia LATINI, presidente, avverte che le Commissioni riunite VII e XI proseguono l’esame dello schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM, rinviato nella seduta dello scorso 30 aprile.
Ricorda che in tale seduta le relatrici, deputata Carbonaro per la VII Commissione e deputata De Lorenzo per la XI Commissione, hanno svolto le relazioni sul provvedimento.
Chiede, quindi, se vi siano colleghi che intendono intervenire.
Anna ASCANI (PD) chiede chiarimenti sulle modalità con le quali le Commissioni riunite procederanno alle eventuali audizioni sul provvedimento, che erano state richieste da alcuni gruppi e che il presidente Gallo aveva ipotizzato informalmente che si potessero svolgere congiuntamente con la 7a Commissione permanente del Senato, alla quale il provvedimento è assegnato in sede consultiva, la quale tuttavia, a quanto le risulta, sta già procedendo con l’attività conoscitiva di sua competenza.
Giorgia LATINI, presidente, fa presente che, poiché la 7a Commissione permanente del Senato ha già avviato lo svolgimento delle audizioni informali nell’ambito dell’esame del provvedimento in titolo, come correttamente riferito dalla deputata Ascani, le Commissioni riunite VII e XI potranno valutare di procedere alle audizioni richieste nel corso della prossima settimana.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.15.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 7 maggio 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI.
La seduta comincia alle 13.30.
Modifiche all’articolo 5 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell’unione civile.
C. 506 Morani.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in oggetto.
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che l’ordine del giorno reca l’esame in sede consultiva, ai fini dell’espressione del parere alla II Commissione (Giustizia), del nuovo testo della proposta di legge n. 506 Morani, recante modifiche all’articolo 5 della legge 1o dicembre 1970, n. 898, in materia di assegno spettante a seguito di scioglimento del matrimonio o dell’unione civile, quale risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
Invita la relatrice, onorevole Legnaioli, a svolgere la relazione introduttiva.
Donatella LEGNAIOLI (Lega), relatrice, rileva preliminarmente che il provvedimento introduce modifiche alla disciplina in materia di assegno di divorzio e interviene su un tema in cui la Corte di Cassazione, nel 2017, ha modificato dopo molti anni la propria precedente, consolidata giurisprudenza, sulla base della quale il presupposto per concedere l’assegno di mantenimento era costituito dall’inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente a conservare un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio, senza che fosse necessario provare uno stato di bisogno dell’avente diritto. Tra i criteri utilizzati dal giudice per la determinazione dell’ammontare dell’assegno, ricorda, in particolare, le condizioni dei coniugi, sotto il profilo sociale e di salute, di età e di sistema di vita, dipendenti dal matrimonio, il contesto sociale e ambientale, dal punto di vista della loro influenza sulle capacità economiche e di guadagno di entrambi i coniugi; il contributo fornito da ognuno dei coniugi alla conduzione della famiglia; il reddito di ciascuno dei coniugi.
Con la sentenza n. 11504 del 2017, la Corte di Cassazione ha ritenuto superato il parametro del diritto al mantenimento del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, introducendo quello del raggiungimento dell’indipendenza economica del coniuge richiedente, i cui indici di valutazione sono, principalmente, il possesso di redditi di qualsiasi specie e di cespiti patrimoniali mobiliari e immobiliari, le capacità e possibilità effettive di lavoro personale, la stabile disponibilità di una casa di abitazione. L’orientamento della Cassazione, stemperato tuttavia in sentenze successive con l’attribuzione all’assegno di divorzio di una funzione assistenziale e, in pari misura, compensativa e perequativa, non è stato uniformemente applicato dal giudice di merito ed è, quindi, in questo quadro che si inserisce la proposta di legge C. 506, che riproduce il contenuto di una proposta di legge approvata dalla Commissione Giustizia nel 2017, all’esito di un’approfondita indagine conoscitiva.
Venendo, quindi, al merito del provvedimento, composto di due articoli, rileva che l’articolo 1, modificando la legge n. 898 del 1970, prevede, sopprimendo il riferimento al possesso di mezzi adeguati o all’impossibilità di procurarseli per ragioni obiettive da parte del richiedente, la possibilità per il giudice di disporre, con la sentenza di divorzio, l’attribuzione a favore del coniuge di un assegno che tenga conto di precise circostanze da utilizzare quali parametri per la determinazione del suo ammontare. Tra questi, la norma, attingendo a specifici criteri di valutazione già utilizzati in sede giurisprudenziale, introduce l’impegno di cura di figli comuni minori o disabili o non economicamente indipendenti; la ridotta capacità reddituale dovuta a ragioni oggettive, anche in considerazione della mancanza di un’adeguata formazione professionale o di esperienza lavorativa, quale conseguenza dell’adempimento di doveri coniugali. La norma prevede, inoltre, la temporaneità dell’assegno, nel caso in cui la ridotta capacità di produrre reddito da parte del coniuge richiedente sia momentanea, nonché la non sussistenza del diritto all’assegno medesimo in caso di nuovo matrimonio, nuova unione civile o stabile convivenza del richiedente. Il diritto all’assegno non rivive a seguito della cessazione del nuovo vincolo o del nuovo rapporto di convivenza.
Sulla base dell’articolo 2, infine, i nuovi presupposti e criteri per il riconoscimento dell’assegno di divorzio si applicano anche ai procedimenti per lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio in corso.
Carlo FATUZZO (FI) sottolinea la necessità di eliminare dall’ordinamento la previsione della decadenza dal diritto alla percezione della pensione di reversibilità nel caso di nuovo matrimonio tra due vedovi. Pur consapevole della scarsa attinenza di tale argomento al contenuto del provvedimento in esame, propone alla relatrice di introdurre un’osservazione in merito nella proposta di parere che si accinge a sottoporre alla Commissione e preannuncia la presentazione di uno specifico emendamento in tal senso nel corso dell’esame in Assemblea.
Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro intendendo intervenire, rinvia il seguito dell’esame alla seduta già convocata per la giornata di domani, nella quale si procederà all’espressione del parere.
DL 22/2019: Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest’ultimo dall’Unione europea.
C. 1789 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in oggetto.
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che l’ordine del giorno reca l’esame in sede consultiva, ai fini dell’espressione del parere alla VI Commissione (Finanze), del disegno di legge n. 1789 Governo, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 22 del 2019, recante misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest’ultimo dall’Unione europea, approvato in prima lettura dal Senato.
Invita il relatore, onorevole Caffaratto, a svolgere la relazione introduttiva.
Gualtiero CAFFARATTO (Lega), relatore, rileva che il provvedimento, che consta di trentuno articoli suddivisi in tre Capi, è volto al rafforzamento della stabilità finanziaria e alla tutela degli investitori, alla luce di un insieme di sollecitazioni cui l’Italia è chiamata a rispondere nell’evoluzione del contesto internazionale, influenzato dalle decisioni che il Regno Unito adotterà per dare seguito al referendum che ha sancito l’uscita del Paese dall’Unione europea. Dato il tenore del decreto-legge, pertanto, avverte preliminarmente che le competenze dalla XI Commissione risultano investite solo marginalmente, con l’eccezione delle disposizioni recate dagli articoli 16 e 19.
Iniziando, quindi, dal Capo I, osserva che l’articolo 1 introduce nel decreto-legge n. 21 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 56 del 2012, la previsione di poteri speciali inerenti le reti di telecomunicazione elettronica a banda larga con tecnologia 5G, in conseguenza dell’evoluzione tecnologica intercorsa, con particolare riferimento a tale tecnologia e ai connessi rischi di un uso improprio dei dati con implicazioni sulla sicurezza nazionale.
Al Capo II, volto a garantire la stabilità finanziaria, segnala che la Sezione I introduce misure in caso di recesso del Regno Unito in assenza di accordo, il cui ambito di applicazione e il cui oggetto sono esplicitati dall’articolo 2. In particolare, l’articolo 3 disciplina, per una fase transitoria, la prestazione di specifici servizi e attività bancarie e finanziarie in Italia da parte di banche, imprese di investimento e istituti di moneta elettronica del Regno Unito dopo il recesso del Regno Unito dall’Unione europea in assenza di un accordo, fino al termine del diciottesimo mese successivo. L’articolo 4 disciplina la cessazione dell’operatività da parte di specifici soggetti del Regno Unito operanti in Italia, mentre il successivo articolo 5 individua i soggetti aventi sede in Italia per i quali, nel rispetto delle disposizioni previste nel Regno Unito, viene consentita la prosecuzione dell’attività nel periodo transitorio. L’articolo 6 disciplina l’attività dei gestori di sedi di negoziazioni in Italia e nel Regno Unito nel corso del periodo transitorio e l’articolo 7 introduce norme in materia di risoluzione stragiudiziale delle controversie per le banche, le imprese di investimento, gli istituti di pagamento e gli istituti di moneta elettronica nei confronti della clientela. Segnala che l’articolo 8 reca disposizioni per garantire la tutela dei depositanti e degli investitori, mentre gli articoli 9 e 10 sono volti a disciplinare, rispettivamente, l’operatività delle imprese di assicurazione e quella degli intermediari assicurativi o riassicurativi del Regno Unito in Italia dopo la data di recesso. Viceversa, l’articolo 11 regola la prosecuzione dell’attività delle imprese italiane di assicurazione o riassicurazione operanti nel territorio del Regno Unito.
Si sofferma, quindi, sull’articolo 12, che interviene sulla disciplina dei limiti di investimento dei fondi pensione, ai fini della quale assimila, per tutto il corso del periodo transitorio, i fondi di investimento del Regno Unito ai fondi europei, essendo volta, in particolare, a mantenere l’assoggettamento dei primi alla disciplina europea. Infine, l’articolo 13 dispone il mantenimento della legislazione vigente in materia fiscale durante il periodo transitorio previsto dall’accordo di recesso.
Rileva che, alla Sezione II, l’articolo 14 prevede che, in caso di recesso senza accordo del Regno Unito dall’Unione europea, i cittadini del Regno Unito e i loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro dell’Unione europea che si trovano in Italia, a determinate condizioni, conseguono o un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o un permesso di soggiorno «per residenza». Decorso il periodo transitorio, dal 1o gennaio 2021 tali soggetti sono considerati, ai fini del soggiorno in territorio italiano, quali cittadini di Stato non membro dell’Unione europea. L’articolo 15 introduce una disciplina transitoria per la concessione della cittadinanza italiana ai cittadini del Regno Unito.
Si sofferma, quindi, sull’articolo 16, che introduce disposizioni per il potenziamento dei servizi consolari prestati ai cittadini italiani. In particolare, segnalo, al comma 1, lettera b), l’integrazione delle risorse previste a legislazione vigente per assegni e indennità a favore del personale dell’Amministrazione degli affari esteri in servizio all’estero e, al comma 2, l’aumento di cinquanta unità del contingente massimo di personale a contratto che le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari di prima categoria e gli istituti italiani di cultura possono assumere, per le proprie esigenze di servizio, previa autorizzazione dell’Amministrazione centrale. Il comma 3-bis, modificando l’articolo 159 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, prevede che al personale a contratto, in aggiunta alle spese di viaggio, sia corrisposto il rimborso delle spese di vitto e di alloggio sostenute, ferma restando l’applicazione dei limiti previsti dalle disposizioni vigenti per i viaggi di servizio del personale di ruolo.
Segnala, altresì, che l’articolo 17 reca una disciplina transitoria in materia di prestazioni di sicurezza sociale e sanitarie per l’ipotesi in cui il recesso del Regno Unito dall’Unione europea avvenga in assenza di un accordo, prevedendo l’applicazione ai cittadini del Regno Unito, fino al 31 dicembre 2020, a condizione di reciprocità con i cittadini italiani, delle norme europee in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Segnala, in particolare, che i commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, al fine di fronteggiare l’incremento delle attività demandate agli uffici periferici del Ministero della salute in materia di controlli sulle importazioni, autorizzano l’assunzione a tempo indeterminato, da parte del Ministero della salute, nel triennio 2019-2021 e successivamente al recesso del Regno Unito, di un contingente di massimo di 67 unità di personale, appartenenti al profilo professionale di funzionario tecnico della prevenzione (Area III, posizione economica F1), con conseguente rideterminazione della dotazione organica. Alle assunzioni in esame si può procedere in deroga sia ai vigenti limiti in materia, sia all’obbligo di preventivo esperimento delle procedure di mobilità volontaria.
Osserva ancora che l’articolo 17-bis fa salvi, a condizione di reciprocità, oltre che i diritti e i doveri degli studenti e dei ricercatori del Regno Unito già presenti in Italia alla data del recesso o comunque che lo saranno entro l’anno accademico 2019-2020, anche le qualifiche professionali riconosciute o per le quali è stato avviato il processo di riconoscimento, secondo le procedure dell’Unione europea, alla data del recesso, restando fermo il rispetto degli obblighi internazionali vigenti.
Segnala, infine, che gli articoli 17-ter e 17-quater dispongono, rispettivamente, in materia di diritti di imbarco passeggeri e di distribuzione del traffico aereo da e per il Regno Unito, con riferimento, in particolare, all’aeroporto di Milano Linate.
Osserva che la Sezione III reca disposizioni riguardanti la partecipazione italiana a istituzioni finanziarie e gruppi intergovernativi internazionali. Infatti, l’articolo 18 autorizza la partecipazione dell’Italia all’aumento di capitale della Banca europea per gli investimenti, in sostituzione di quello sottoscritto dal Regno Unito.
Passa, quindi, all’articolo 19, che al comma 1, per le attività connesse all’assunzione da parte dell’Italia della presidenza del G20 nel 2021 e per potenziare le attività a supporto dei negoziati europei e internazionali, autorizza il Ministero dell’economia e delle finanze, nel triennio 2019-2021, in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali nel rispetto dei limiti della dotazione organica, ad assumere a tempo indeterminato fino a trenta unità di personale di alta professionalità da inquadrare nel profilo di area terza, mediante lo svolgimento di concorsi pubblici unici, per esami o per titoli ed esami, in relazione a figure professionali omogenee, con modalità semplificate da definire con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, anche in deroga alla disciplina vigente e senza il previo svolgimento delle procedure previste in materia di mobilità volontaria, come previsto dall’articolo 1, commi 300 e 360, della legge n. 145 del 2018. Per le medesime finalità, inoltre, la norma dispone l’incremento di 800.000 euro per ciascuno degli anni del triennio 2019-2021 della dotazione finanziaria destinata alla corresponsione dell’indennità accessoria di diretta collaborazione, destinata al personale non dirigenziale o a quello con rapporto di impiego non privato. Il comma 1-bis, con una disposizione di interpretazione autentica del comma 350 dell’articolo 1 della legge n. 145 del 2018, che disciplina la revisione degli assetti organizzativi e periferici del Ministero dell’economia e delle finanze ai fini di una razionalizzazione organizzativa e amministrativa, stabilisce che la riduzione del numero complessivo degli uffici del medesimo Ministero, prevista dalla lettera c), è riferita esclusivamente agli uffici dirigenziali presso le articolazioni periferiche. Il comma 1-ter dispone, infine, che, con decorrenza a far data dal 1o gennaio 2019, sia garantita l’uniformità del trattamento economico del personale in servizio presso il Ministero, nelle more dell’adozione dei provvedimenti volti a dare attuazione al citato comma 350 dell’articolo 1 della legge 145 del 2018. I commi 2 e 3, in relazione alla presidenza italiana del G20, introducono disposizioni finanziarie per la stipula di contratti di consulenza, di lavoro a tempo determinato o di lavoro flessibile da parte del Ministero dell’economia e delle finanze e della Delegazione per la presidenza italiana del G20. Il comma 4, infine, reca disposizioni di natura contabile riguardanti i conti speciali CEE.
Dopo avere rilevato che gli articoli da 19-bis a 19-quinquies introducono disposizioni in materia bancaria e contabile nonché sulle attività della Cassa Depositi e Prestiti, segnala, in conclusione, che il Capo III, agli articoli da 20 a 23, introduce disposizioni per consentire la prosecuzione delle misure di smaltimento dei crediti in sofferenza presenti nei bilanci bancari, tramite la concessione di garanzie dello Stato nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione, che abbiano come sottostante crediti in sofferenza (Garanzia cartolarizzazione crediti in sofferenza – GACS), a tal fine utilizzando i meccanismi già disciplinati dal Capo II del decreto-legge n. 18 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 49 del 2016, cui sono apportate alcune modifiche. L’articolo 24, infine, reca l’entrata in vigore del decreto-legge.
Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame alla seduta già prevista per domani, nella quale si procederà all’espressione del parere.
La seduta termina alle 13.55.
COMITATO RISTRETTO
Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, concernenti l’ordinamento e la struttura organizzativa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
C. 479 Carla Cantone e C. 1158 Murelli.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.55 alle 14.05.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 7 maggio 2019. — Presidenza della vicepresidente della XIII Commissione Susanna CENNI, indi del presidente Filippo GALLINELLA.
La seduta comincia alle 11.10.
Sulla pubblicità dei lavori.
Susanna CENNI (PD), presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura.
Audizione di rappresentanti di Milan Center for food law and policy; Osservatorio Placido Rizzotto; Terra ! Onlus; Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie; Oxfam Italia; Goel-Gruppo Cooperativo; SOS Rosarno e Associazione No Cap.
Giovanni VENEGONI, senior researcher del Milan Center For Food Law And Policy; Jean René BILONGO, responsabile dell’Osservatorio Placido Rizzotto, Fabio CICONTE, direttore di Terra ! Onlus, Davide PATI, Membro della Presidenza nazionale Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Giorgia CECCARELLI, Agricolture and food security policy advisor di Oxfam Italia, Gerhard BANTEL, vicepresidente di Goel-Gruppo Cooperativo, Giuseppe PUGLIESE, Socio fondatore e componente del Consiglio Direttivo Sos Rosarno, Angelo Raffaele CONSOLI, responsabile dell’ufficio esteri dell’Associazione No Cap svolgono una relazione sui temi oggetto dell’audizione.
Intervengono, quindi, formulando osservazioni e ponendo quesiti, i deputati Marzio LIUNI(Lega), Davide TRIPIEDI (M5S), Antonio VISCOMI (PD), Susanna CENNI (PD), Paolo PARENTELA(M5S) e Antonella INCERTI (PD).
Jean René BILONGO, responsabile dell’Osservatorio Placido Rizzotto, risponde ai quesiti formulati.
Filippo GALLINELLA (M5S) presidente, ringrazia gli auditi per i loro interventi. Dichiara quindi conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 13.05.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.