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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

11 Marzo 2010
in Camera

AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 9 marzo 2010.
Audizione di rappresentanti del Fondo pensioni del personale BNL sulle problematiche relative alla gestione e all’andamento dei fondi pensione e della previdenza complementare.
L’audizione informale è stata svolta dalle 9.35 alle 10.
AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 9 marzo 2010.
Audizione di rappresentanti del gruppo FIAT sulle problematiche occupazionali concernenti gli stabilimenti dell’azienda presenti sul territorio italiano.
L’audizione informale è stata svolta dalle 10.05 alle 11.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 9 marzo 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 13.50.
Legge quadro per lo spettacolo dal vivo.
Testo unificato C. 136 e abb.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Paola PELINO (PdL), relatore, osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza alla VII Commissione sul testo unificato delle proposte di legge in titolo, recante la definizione dei principi fondamentali che sovrintendono all’azione pubblica in materia di spettacolo dal vivo; le proposte riguardano, infatti, un settore che – nell’assetto costituzionale determinato dalla riforma del Titolo V della Costituzione – risulta affidato alla potestà legislativa concorrente di Stato e regioni. Evidenzia che l’intervento legislativo è, dunque, motivato dall’esigenza di definire un quadro normativo organico delle attività che rientrano nello spettacolo dal vivo (finora oggetto di norme settoriali e parziali) e un assetto istituzionale che dia seguito alla riforma del citato Titolo V.
Fa notare che nelle sue diverse espressioni, lo spettacolo dal vivo viene qualificato come componente fondamentale del patrimonio culturale, sociale ed economico del Paese, come tale tutelato dalla Repubblica; tra le finalità principali, alle quali deve ispirarsi l’azione pubblica di sostegno e promozione dello spettacolo dal vivo, il testo fa particolare riferimento alla tutela della creatività e della libertà di espressione e alla garanzia di pari opportunità di fruizione a tutti i cittadini.
Sottolinea che il provvedimento in esame – prevalentemente recante disposizioni di carattere organizzativo dedicate alla ripartizione dei compiti dei soggetti deputati a promuovere e a sostenere lo spettacolo dal vivo – in alcune sue parti, rientranti anche nell’alveo delle competenze della XI Commissione, presenta un contenuto che appare analogo a quello di altre proposte di iniziativa parlamentare in materia di tutela professionale e previdenziale dei lavoratori dello spettacolo, attualmente in corso di discussione proprio presso la Commissione, nell’ambito della quale è stato istituito un Comitato ristretto al fine di svolgere la necessaria istruttoria legislativa. Fa presente, infatti, che il testo unificato delle proposte di legge C. 762, C. 1550, C. 2112, C. 2654, elaborato a seguito di tale lavoro preparatorio e adottato come testo base dalla Commissione nella seduta del 12 gennaio 2010 – riconoscendo a questa categoria di lavoratori talune garanzie contributive e contrattuali di cui sono attualmente sprovvisti – si intreccia inevitabilmente con il contenuto degli articoli 15, 19 e 20 del provvedimento in esame, recanti a loro volta agevolazioni in materia fiscale, nonché interventi di natura previdenziale e di collocamento al lavoro (introducendo, peraltro, misure da far rientrare nell’ambito di politiche attive definite mediante decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali).
Entrando nel merito delle diverse disposizioni, fa innanzitutto notare che l’articolo 15 reca talune agevolazione fiscali il cui spirito appare sostanzialmente riconducibile a quello presente nel comma 20, articolo 1, del richiamato testo unificato elaborato dalla XI Commissione, recante disposizioni in materia di deduzioni per i costi di ammortamento per l’acquisto, la manutenzione e la riparazione delle strumentazioni tecniche, artistiche e coreografiche, nonché delle spese relative ai mezzi di trasporto, al vitto e all’alloggio, purché funzionalmente necessarie all’esecuzione della prestazione lavorativa. Osserva poi che l’articolo 19 istituisce la figura dei procuratori degli artisti professionisti (a cui sono assimilati gli organizzatori culturali), il cui esercizio della professione è subordinato all’iscrizione in un apposito registro nazionale ed in un ruolo regionale – istituiti con apposito decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali – in parziale analogia a quanto disposto dagli articoli 3 e 4 del citato testo unificato adottato dalla XI Commissione, tesi, a loro volta, ad introdurre la figura degli agenti degli artisti di spettacolo e ad istituire il registro dei lavoratori e degli agenti dello spettacolo. Fa notare che si tratta di disposizioni che, seppur con alcune differenze, sono rivolte a disciplinare l’attività di coloro che assistono o rappresentano i lavoratori dello spettacolo nella fase della definizione delle modalità di organizzazione delle attività artistiche o delle condizioni normative e finanziarie.
Rileva, quindi, che l’articolo 20 prevede interventi in materia di tutele assicurative, sovrapponendosi in larga parte a quanto disposto dall’articolo 1 del testo unificato elaborato dalla XI Commissione: la proposta di cui si discute in data odierna, infatti, analogamente a quanto disposto dal provvedimento in corso di esame presso la Commissione, prevede una estensione ai lavoratori dello spettacolo di talune tutele assicurative e previdenziali, in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro nonché di contribuzione volontaria in vista della maturazione del diritto alla pensione e di ricongiungimento dei contributi versati ad ENPALS ed INPS. Rileva che il più volte citato testo unificato delle proposte di legge C. 762 e abbinate, tuttavia, prevede un’ulteriore disposizione relativa alla contribuzione d’ufficio accreditabile al lavoratore dello spettacolo ai fini della maturazione del diritto alla pensione, nonché altre norme in materia di indennità contro la disoccupazione e di maternità, di cumulo dei periodi assicurativi coincidenti, di razionalizzazione del sistema di versamento dei contributi previdenziali e dei criteri di valutazione della contribuzione, di inclusione delle giornate di prova nel calcolo delle giornate contributive, di contribuzione in caso di prestazione autonoma resa all’estero. Evidenzia, poi, che entrambe le proposte prevedono norme in tema di equiparazione tra retribuzione massima pensionabile ed imponibile, nonché disposizioni relative ai compiti della SIAE, mentre solo la proposta in esame presso la VII Commissione stabilisce ulteriori disposizioni in materia di collocamento al lavoro e prevede la definizione di uno specifico trattamento sostitutivo della retribuzione, subordinato alla cessazione dell’attività lavorativa, fino al conseguimento dell’età pensionabile anticipata prevista per la categoria, purché ricorrano determinati requisiti.
Sempre per quanto concerne le disposizioni di diretto interesse della XI Commissione, infine, osserva che il testo unificato in esame (C. 136 e abbinate) prevede, all’articolo 17, norme in materia di formazione professionale del personale tecnico artistico nell’ambito dello spettacolo dal vivo.
In conclusione, prendendo atto positivamente del provvedimento per quanto concerne i principi fondamentali e le linee generali organizzative in materia di ripartizione dei compiti tra i soggetti chiamati a promuovere le attività di spettacolo dal vivo, ritiene necessario – ai fini dell’espressione del parere di competenza – valutare l’opportunità di operare un efficace coordinamento tra la proposta trasmessa dalla VII Commissione e quella all’esame in sede referente della XI Commissione, per quanto attiene alle norme di tutela sociale e previdenziale dei lavoratori dello spettacolo, dal momento che su tali tematiche sembrano intervenire, pur con talune differenze, entrambe le proposte di legge in questione.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono richieste di intervento e che il provvedimento risulta già iscritto nel calendario dei lavori della Commissione anche per la giornata di giovedì 11 marzo, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.
SEDE REFERENTE
Martedì 9 marzo 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 14.
Misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori.
Testo unificato C. 2100 Damiano, C. 2157 Miglioli, C. 2158 Miglioli, C. 2452 Bellanova, C. 2890 Letta, C. 3102 Donadi.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 4 marzo 2010.
Silvano MOFFA, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti riferiti al testo unificato delle proposte di legge in titolo, adottato come testo base (vedi allegato).
Prima di acquisire il parere del relatore sugli emendamenti presentati, ritiene peraltro opportuno conoscere l’orientamento dei gruppi di opposizione, presenti alla seduta, in ordine alle modalità di prosecuzione dell’esame del provvedimento, atteso anche che il clima di forte tensione politica attualmente in atto potrebbe incidere sull’andamento dei lavori dell’Assemblea, con il rischio di un possibile slittamento della discussione della proposta normativa in esame rispetto a quanto sinora previsto dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Giudica, pertanto, essenziale che si valuti attentamente la strada migliore da intraprendere, al fine di preservare il lavoro sinora svolto dalla Commissione, conciliandolo, peraltro, con il più complessivo andamento dei lavori parlamentari.
Cesare DAMIANO (PD) paventa il rischio che, sul buon lavoro svolto dalla Commissione in sede referente su una materia tanto delicata, possa incidere negativamente il clima conflittuale instauratosi nelle recenti ore in Parlamento, che ha costretto i gruppi di opposizione ad adottare un atteggiamento di natura ostruzionistica, in conseguenza del quale si potrebbe determinare anche una dilatazione dei tempi d’esame del provvedimento in titolo, che al momento risulta inserito nel calendario dei lavori dell’Assemblea a partire dal prossimo 15 marzo. Al riguardo, ritiene pertanto opportuno attendere l’esito della Conferenza dei presidenti di gruppo, convocata proprio al fine di definire l’andamento dei lavori parlamentari per i prossimi giorni. Chiede, quindi, alla presidenza di valutare l’opportunità di sospendere brevemente la seduta, anche in modo da consentire al suo gruppo di valutare la soluzione migliore da adottare, al fine di preservare l’iter della proposta normativa in esame. Si domanda, infatti, se non sia il caso di procedere immediatamente alla prevista votazione degli emendamenti presentati sul testo in esame, al fine trasmettere quanto prima il provvedimento alle Commissioni per l’espressione del parere di competenza, mettendo così prontamente «al sicuro» il testo da eventuali ipotesi di rallentamento dei lavori parlamentari, che non sarebbero comunque imputabili, in tal caso, alla stessa XI Commissione.
Silvano MOFFA, presidente, nel condividere l’esigenza prospettata dal deputato Damiano, sospende brevemente la seduta, al fine di consentire ai gruppi di valutare con attenzione le più opportune modalità di prosecuzione dell’iter del provvedimento.
La seduta, sospesa alle 14.10, è ripresa alle 14.20.
Silvano MOFFA, presidente, fa notare che, nonostante la Conferenza dei presidenti di gruppo, appena riunitasi, non abbia apportato modifiche ai lavori dell’Assemblea per quanto concerne l’iscrizione del presente provvedimento nel calendario, permane tuttavia l’incertezza sul sereno svolgimento dei lavori parlamentari, atteso che la recente messa in atto di comportamenti ostruzionistici da parte dei gruppi di opposizione potrebbe, in ogni caso, determinare un generale slittamento dell’attuale programmazione. Ritiene, pertanto, necessario che i gruppi di opposizione, presenti alla seduta odierna, manifestino con chiarezza il proprio orientamento circa le modalità di prosecuzione dell’esame del provvedimento in titolo.
Cesare DAMIANO (PD), ringraziata la presidenza per aver concesso un margine temporale congruo in vista delle opportune valutazioni da compiere al riguardo e valutata la necessità di procedere speditamente lungo il percorso di approvazione del provvedimento in titolo, dichiara – anche a fronte delle notizie nel frattempo provenienti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo – la disponibilità del suo gruppo a procedere con il previsto esame degli emendamenti presentati.
Silvano MOFFA, presidente, nel prendere positivamente atto degli orientamenti emersi, ritiene che la Commissione possa proseguire utilmente i propri lavori; invita, quindi, il relatore ad esprimere il parere sugli emendamenti presentati.
Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, raccomanda l’approvazione dei suoi emendamenti 1.1, 2.2 e 3.1, invitando al ritiro delle restanti proposte emendative presentate.
Soffermandosi sulle motivazioni del parere testé reso, precisa anzitutto che il suo emendamento 3.1 è stato predisposto come integralmente sostituivo del comma 1 dell’articolo 3, considerato che le problematiche oggetto dell’attuale formulazione del citato comma sono già state definite dagli organismi competenti e che, in ogni caso, non appare congruo prevedere che una norma di interpretazione autentica abbia un termine di applicazione temporalmente limitato. Fa notare, inoltre, che il suo emendamento 1.1 va incontro alle esigenze poste dai gruppi di opposizione, introducendo i necessari elementi di flessibilità circa l’entità delle somme da erogare ai lavoratori in corrispondenza dei crediti di lavoro vantati nei confronti delle imprese inadempienti. Fa presente, infine, che il suo emendamento 2.2 si è reso necessario al fine di introdurre un unico termine dal quale far decorrere l’adozione del previsto decreto ministeriale.
Cesare DAMIANO (PD), nel prendere atto positivamente dello sforzo compiuto dal relatore in vista del miglioramento del provvedimento in esame, chiede chiarimenti circa l’emendamento 1.1 dello stesso relatore, domandandosi se l’atteggiamento di prudenza che, a suo avviso, è desumibile da tale proposta emendativi sia riconducibile a preoccupazioni collegate alle effettive disponibilità del Fondo di garanzia di cui al comma 1 dell’articolo 1 ovvero a questioni di natura più generale. Giudica, in ogni caso, superfluo specificare – attraverso l’espressione «in tutto o in parte» contenuta nel citato emendamento 1.1 del relatore – i limiti di disponibilità del richiamato Fondo, dal momento che essi sono già indicati nell’attuale formulazione del testo, anche considerato che ai fini dell’equa e congrua erogazione delle somme a garanzia dei lavoratori sono previsti, con una funzione di filtro, specifici accordi stipulati in sede governativa.
Nel prendere atto, poi, delle considerazioni svolte sull’emendamento 3.1 del relatore, anche in relazione al fatto che le problematiche oggetto dell’attuale formulazione del comma 1 dell’articolo 3 sono già state definite dagli organismi competenti, ritiene che tale proposta di modifica, pur migliorando l’attuale formulazione del testo, potesse avere una portata maggiore, a fronte dell’emergenza in atto in fondamentali settori produttivi. Chiede, inoltre, al relatore se del previsto ampliamento dell’efficacia temporale del trattamento di integrazione salariale potranno beneficiare anche le aziende che hanno già usufruito della CIGO e della CIGS entro i limiti massimi.
Giuliano CAZZOLA (PdL), relatore, fa notare al deputato Damiano che il proprio emendamento 1.1 introduce efficaci elementi di flessibilità circa le modalità di erogazione delle somme in favore dei lavoratori, in caso di inadempienza dei datori di lavoro, tenendo in considerazione le effettive disponibilità del Fondo di cui al comma 1 dell’articolo 1, ma non precludendo in alcun modo un completo accoglimento delle domande presentate per il riconoscimento delle prevista garanzia. Inoltre, fa presente che, in base alla formulazione del suo emendamento 3.1, potranno di certo godere dell’estensione temporale dell’efficacia della CIGO anche le imprese che hanno già usufruito della CIGO e della CIGS entro i limiti massimi.
Cesare DAMIANO (PD), preso atto dei chiarimenti testé ricevuti, pur non potendosi dichiarare completamente soddisfatto dalle proposte di modifica elaborate dal relatore, ritiene che il Parlamento, in un momento di grande crisi economica, debba assumersi la responsabilità di definire un intervento che, seppur di carattere limitato, vada incontro alle esigenze dei lavoratori e delle imprese, costituendo un passo in avanti lungo la via delle riforme.
Per tale ragione, al fine di giungere all’elaborazione di un testo il più possibile condiviso, avverte che il suo gruppo ha convenuto di ritirare tutti gli emendamenti a sua prima firma e di convergere sugli emendamenti del relatore, rinviando alla fase di esame in Assemblea la discussione delle proprie proposte emendative.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto del ritiro degli emendamenti Damiano 1.2, 2.1, 2.3 e 3.2, avverte che si passerà ora alla votazione dei restanti emendamenti presentati.
La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti 1.1, 2.2 e 3.1 del relatore.
Silvano MOFFA, presidente, constata l’assenza dei presentatori degli articoli aggiuntivi Nicco 4.01 e Graziano 5.01: si intende che vi abbiano rinunciato.
Avverte, dunque, che – essendosi così concluso l’esame degli emendamenti presentati – il testo unificato delle proposte di legge in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per l’espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.

INTERROGAZIONI
Mercoledì 10 marzo 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.
La seduta comincia alle 9.10.
5-02175 Amici: Interventi su immobili di proprietà dell’INPDAP presenti nel comune di Roma.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Teresa BELLANOVA (PD), cofirmataria dell’interrogazione in titolo, pur manifestando apprezzamento per la disponibilità del rappresentante del Governo nel mantenere un costante livello di interlocuzione con il Parlamento, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta, dal momento che in essa non si individua alcuna misura tesa a fornire una concreta soluzione alla problematica descritta nell’atto di sindacato ispettivo. Ritiene inaccettabile scaricare sugli inquilini degli immobili in oggetto le responsabilità che appartengono ad altri soggetti, atteso anche che essi sono costretti a vivere in una situazione di estrema pericolosità delle strutture abitative, che è stata attestata dallo stesso Dipartimento della protezione civile. Auspica, quindi, che vengano assunte al più presto iniziative tese ad andare incontro alle legittime esigenze dei predetti inquilini.
5-02405 Bellanova: Interventi per lavoratori impiegati presso aziende in crisi del settore tessile.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Teresa BELLANOVA (PD), replicando, fa presente che il suo atto di sindacato ispettivo non puntava ad alcuna finalità propagandistica, ma soltanto a prestare un «soccorso» a quelle piccole e medie aziende del settore manifatturiero e tessile del Salento che risultano ad oggi particolarmente in difficoltà, a causa della crisi economica in atto. Si dichiara, pertanto, insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, dalle cui parole non è sembrato che trapelasse la volontà di assumere specifiche iniziative di carattere straordinario, che servirebbero per evitare il fallimento delle imprese in questione e la messa in mobilità dei numerosi lavoratori coinvolti. Fa notare, infatti, che la sua richiesta di intervento non era diretta a promuovere la cancellazione del debito che tali realtà produttive hanno nei confronti dell’INPS, bensì a concedere loro un lasso di tempo più ampio al fine di sostenere le incombenze debitorie e garantire la continuità aziendale.
5-02416 Bernini Bovicelli: Vicende occupazionali relative allo stabilimento OMSA di Faenza.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Giuliano CAZZOLA (PdL), cofirmatario dell’interrogazione in titolo, si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, anche in relazione all’esito favorevole dell’incontro tra le parti sociali e le istituzioni locali svoltosi al fine di evitare la chiusura dello stabilimento OMSA di Faenza. Nel far notare, peraltro, che la questione connessa al rischio di delocalizzazione dell’azienda rimane aperta e, dunque, richiede il massimo impegno del Governo, auspica l’individuazione di soluzioni definitive, che possano salvaguardare, attraverso il mantenimento dei livelli occupazionali, un importante polo produttivo del sistema del Made in Italy ed una risorsa insostituibile per il territorio faentino.
5-02506 Berretta: Tutela occupazionale dei dipendenti della Ratio Consulta Spa.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).
Giuseppe BERRETTA (PD), nel replicare, esprime soddisfazione per la disponibilità del rappresentate del Governo all’assunzione di iniziative volte a tutelare la posizione dei lavoratori coinvolti nella vicenda aziendale in questione, facendo altresì notare che si è finalmente fornita una risposta puntuale ad uno dei numerosi atti di sindacato ispettivo da lui presentati sin dall’inizio della legislatura.
Svolgendo, quindi, talune considerazioni di carattere specifico sulla problematica in oggetto, osserva che una delle parti proprietarie della società, descritta nell’interrogazione, non è nuova a gestioni aziendali disinvolte; tali modalità gestionali, peraltro, hanno anche portato, nel caso descritto nell’atto di sindacato ispettivo in questione, alla revoca dell’appalto da parte dell’ENEL, proprio a causa di conflitti interni alla società stessa. Fa notare, inoltre, che il comportamento di tali proprietari, che sembrerebbe preludere ad una cessazione delle attività della predetta società, appare ingiustificabile e grave, anche considerando che essi hanno usufruito di tutti i benefici fiscali e previdenziali previsti dalla legge, per poi «abbandonare la nave» al primo momento di difficoltà. In conclusione, a fronte di un atteggiamento che giudica lesivo dei diritti dei lavoratori, auspica una forte presa di posizione da parte delle istituzioni, affinché sia scongiurata la chiusura della società e siano salvaguardati i livelli occupazionali.
Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 9.30.
RISOLUZIONI
Mercoledì 10 marzo 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.
La seduta comincia alle 9.30.
7-00274 Codurelli: Sulle politiche a sostegno delle donne e dell’occupazione femminile.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Lucia CODURELLI (PD), nell’illustrare la propria risoluzione, auspica che l’atto d’indirizzo in discussione possa sollecitare – rifuggendo da una logica puramente retorica – l’avvio di una seria riflessione sull’occupazione femminile, da collocare nell’ambito di una discussione più generale sulle iniziative da mettere in campo in vista del superamento dell’attuale crisi economico-finanziaria. Ritiene infatti che l’avvio di un efficace piano di interventi a sostegno delle donne possa recare un vantaggio all’intero Paese, fornendo nuovo slancio allo stesso tessuto produttivo ed economico. Giudica essenziale, al riguardo, proseguire lungo la strada tracciata dal Governo Prodi, che, attraverso la definizione di un piano di interventi da assumere in sinergia tra regioni e Ministero, aveva intrapreso idonee politiche attive in favore delle donne.
Ritiene necessario che chiunque abbia responsabilità di concreta amministrazione si adoperi attivamente al fine di risolvere questioni fondamentali legate ai servizi alla prima infanzia, al miglioramento della qualità del lavoro femminile, all’attuazione di politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, affinché le donne non siano più costrette a scegliere tra il proseguimento della carriera e il lavoro di cura nell’ambito familiare. Nel giudicare, dunque, intollerabile il ritardo che l’Italia sconta nel campo delle pari opportunità, auspica l’adozione di misure urgenti, che siano in grado di avviare una efficace politica di genere. In questo ambito, dichiara la più ampia disponibilità del suo gruppo allo svolgimento di un dibattito sereno e costruttivo sull’argomento.
Giuliano CAZZOLA (PdL) fa presente che il suo gruppo è in procinto di presentare una risoluzione concernente le medesime tematiche dell’atto di indirizzo in discussione; auspica, pertanto, che la Commissione possa prevedere lo svolgimento di un dibattito congiunto su tali risoluzioni, che si sviluppi in modo ampio ed approfondito.
Silvano MOFFA, presidente, alla luce di quanto emerso dal dibattito odierno, ritiene opportuno rinviare il seguito della discussione ad una prossima seduta, il cui svolgimento sarà concordato nelle prossime settimane, anche al fine di consentire nel frattempo ai gruppi di maggioranza di presentare l’ulteriore atto d’indirizzo preannunciato e al Governo di effettuare le necessarie valutazioni di merito.
Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.40.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 10 marzo 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto.
La seduta comincia alle 14.
5-02441 Peluffo: Su una procedura disciplinare nell’ambito del Dipartimento della protezione civile.
Il sottosegretario Laura RAVETTO risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).
Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta fornita, si dichiara insoddisfatto. Fa notare, infatti, che non vi erano la basi per avviare un procedimento disciplinare nei confronti del soggetto indicato nell’interrogazione in titolo, dal momento che questi non ha fatto altro che esprimere – al di fuori degli orari di lavoro – le proprie idee, nella veste di rappresentante sindacale, nell’ambito di trasmissioni televisive e radiofoniche alle quali era stato, peraltro, invitato proprio come esponente di un’importante organizzazione.
Giudicate inopportune le considerazioni oggi svolte dal Governo circa presunti problemi di rappresentatività sindacale, ribadisce, pertanto, la richiesta di immediata archiviazione della procedura disciplinare nei confronti del citato soggetto, il quale non ha alcun dovere di concordare con l’amministrazione di appartenenza – in qualità di rappresentante sindacale – i propri liberi rapporti con i mezzi di informazione.
Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento dell’interrogazione all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.10.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 10 marzo 2010. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Pasquale Viespoli.
La seduta comincia alle 14.25.
Interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.
Nuovo testo C. 2424 Antonino Foti e abbinata C. 3089 Jannone.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 24 febbraio 2010.
Silvano MOFFA, presidente, comunica che sono stati presentati diversi emendamenti al nuovo testo della proposta di legge n. 2424, adottato come testo base (vedi allegato 6).
Antonino FOTI (PdL), relatore, con riferimento all’articolo 1, esprime parere favorevole sugli emendamenti Fedriga 1.9 e 1.10, invitando al ritiro degli emendamenti Di Biagio 1.3 e Fedriga 1.4, nonché degli identici emendamenti Mazzuca 1.7 e Vignali 1.8. Fa presente che il parere è contrario sui rimanenti emendamenti riferiti all’articolo 1.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore. In relazione all’emendamento Biagio 1.3, tuttavia, precisa che, qualora il presentatore insistesse per la sua votazione, il Governo si rimetterebbe alla Commissione.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Damiano 1.1 e 1.2.
Aldo DI BIAGIO (PdL) ritira il suo emendamento 1.3.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritira il suo emendamento 1.4.
Giulio SANTAGATA (PD) invita il relatore a rivalutare il parere sul suo emendamento 1.5, atteso che esso si propone di incrementare l’importo in favore dei lavoratori presi in considerazione dal testo in esame, rendendo più efficaci le forme di tutele da esso previste.
Antonino FOTI (PdL), relatore, fa presente che il suo parere contrario sull’emendamento Santagata 1.5 è motivato esclusivamente da ragioni di ordine finanziario, che attengono alla copertura del provvedimento in esame.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, pur comprendendo la ratio dell’emendamento Santagata 1.5, ritiene di dover condividere le perplessità nutrite dal relatore sulla sostenibilità finanziaria di tale proposta emendativa.
Giulio SANTAGATA (PD) dichiara di non comprendere il motivo per il quale vi sia un parere contrario sulla sua proposta emendativa, dal momento che il provvedimento attinge a risorse – rese già disponibili – che sarebbero comunque destinate al lavoratore sotto forma di sostegno al reddito. Fa, comunque, notare che il provvedimento, se non supportato da adeguate risorse finanziarie, rischia di non produrre alcun risultato.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Santagata 1.5 e Damiano 1.6.
Silvano MOFFA, presidente, constata l’assenza dei presentatori degli identici emendamenti Mazzuca 1.7 e Vignali 1.8: si intende che vi abbiano rinunciato.
La Commissione approva l’emendamento Fedriga 1.9.
Giulio SANTAGATA (PD), intervenendo sull’emendamento Fedriga 1.10, fa notare che esso non sembra andare nella direzione auspicata dai presentatori della proposta di legge, atteso che mira a disincentivare le forme di autoimprenditorialità, introducendo elementi di rigidità in ordine alla scelta del lavoratore di tornare all’interno delle liste di mobilità.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) osserva che il suo emendamento 1.10 – lungi dal voler andare contro le finalità del provvedimento – risponde ad una logica di equità, tendendo a salvaguardare i diritti di quei lavoratori che non hanno deciso di intraprendere alcuna attività autonoma, rimanendo iscritti nelle liste di mobilità. Questi lavoratori, infatti, secondo l’attuale formulazione del testo, rischierebbero di venir superati in graduatoria da coloro che decidessero, in prima battuta, di intraprendere l’attività imprenditoriale e, successivamente, vi rinunciassero tornando ad iscriversi nelle liste di mobilità.
Teresa BELLANOVA (PD) paventa il rischio che, una volta entrata in vigore la legge in esame, il lavoratore sia messo sotto pressione e quasi indotto a intraprendere un’attività autonoma dall’impresa, in ragione del risparmio dei costi che essa potrebbe conseguire in conseguenza della mancata attivazione delle procedure di messa in mobilità. Dopo aver dichiarato di non comprendere le ragioni che hanno portato ad un parere e ad un voto contrari sull’emendamento Santagata 1.5, si interroga come si possa incentivare il lavoratore ad intraprendere un’attività autonoma sulla base del riconoscimento di una indennità, che, allo stato, appare di esigua entità. In conclusione, ritiene che il provvedimento in esame produrrà, come unico effetto, uno svuotamento del contenuto degli strumenti di sostegno al reddito.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI, pur comprendendo i validi motivi che hanno spinto a presentare la proposta emendativa in esame, ritiene opportuno svolgere su di essa maggiori approfondimenti, al fine di evitare che le misure da essa recate, sorrette da nobili ragioni di equità, si scontrino con lo spirito complessivo del provvedimento – tendente ad incentivare il lavoratore ad intraprendere forme di autoimprenditorialità – favorendo la creazione di settori statici, rigidi e non comunicanti tra loro. Prospetta pertanto l’opportunità di accantonare l’emendamento Fedriga 1.10.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), pur dichiarandosi non pregiudizialmente contrario ad un accantonamento della sua proposta emendativa, ritiene illogico passare ai successivi emendamenti, senza aver chiarito prima la questione in discussione, dalla cui soluzione dipenderà, a suo avviso, la connotazione dell’intero impianto del provvedimento.
Silvano MOFFA, presidente, nel far notare che il provvedimento in esame contiene misure di carattere innovativo, che intervengono in un settore specifico particolarmente delicato e complesso, ritiene opportuno, anche alla luce delle questioni emerse dal dibattito, svolgere un adeguato approfondimento delle tematiche in oggetto, in modo da individuare possibili soluzioni di compromesso che siano in grado di contemperare l’esigenza di tutelare i diritti acquisiti dai lavoratori rimasti iscritti nelle liste di mobilità con quella di una maggiore flessibilità – in ingresso ed in uscita – che attiene alla scelta di intraprendere o meno un’attività autonoma.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), pur convenendo sull’opportunità di un maggiore approfondimento della proposta emendativa in discussione, ritiene che, prima di passare ai successivi punti dell’articolato, si debba comunque avere una visione più chiara sull’impostazione generale del provvedimento.
Giulio SANTAGATA (PD) ribadisce la propria contrarietà rispetto all’emendamento in discussione, che ritiene disincentivi il lavoratore ad intraprendere attività autonome. Chiede, inoltre, al Governo di fornire una più precisa quantificazione delle risorse effettivamente disponibili in vista del finanziamento del provvedimento in esame, al fine di comprendere se esse siano di carattere aggiuntivo o rientrino nell’ambito di quelle già stanziate dall’attuale Esecutivo.
Ivano MIGLIOLI (PD) osserva che il comportamento dei gruppi di opposizione sul provvedimento in esame è sempre stato improntato ad uno spirito di leale collaborazione, in vista del riconoscimento ai lavoratori di una ulteriore opportunità di uscita dalla crisi economica in atto. Tuttavia, constata con rammarico che i buoni intendimenti dei gruppi di minoranza debbono fare i conti, oggi, con un testo normativo inadeguato, che non prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive e che dispone, peraltro, l’erogazione in favore dei lavoratori di una indennità dall’entità quasi risibile.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) ribadisce che il suo emendamento 1.10 non mette assolutamente in discussione le finalità del provvedimento in esame, il cui contenuto, peraltro, appare di portata più ampia, non limitandosi alle misure attualmente in discussione (legate all’anticipazione del trattamento di integrazione salariale), ma estendendosi ad altre forme efficaci di intervento, che prevedono un sistema di prestiti a vantaggio del lavoratore.
Antonino FOTI (PdL), relatore, alla luce di quanto sinora emerso dal dibattito, ribadisce l’opportunità di accantonare l’emendamento Fedriga 1.10.
Silvano MOFFA, presidente, propone di accantonare l’emendamento Fedriga 1.10.
La Commissione delibera di accantonare l’emendamento Fedriga 1.10.
Antonino FOTI (PdL), relatore, con riferimento all’articolo 2, esprime parere favorevole sull’emendamento Fedriga 2.3 e parere contrario sull’emendamento Damiano 2.1, invitando al ritiro delle restanti proposte emendative riferite al citato articolo 2.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore, cogliendo peraltro l’occasione per precisare – quanto alla questione più generale delle risorse finanziarie, posta con le sollecitazioni provenienti da diversi deputati – che il Governo si riserva di fornire ulteriori chiarimenti nel seguito dell’esame.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) prospetta l’esigenza che, anche in attesa dei preannunciati chiarimenti del Governo sui profili di natura finanziaria, la Commissione deliberi di accantonare i suoi emendamenti 2.3, 2.4 e 2.5.
Giulio SANTAGATA (PD) ritiene opportuno accantonare tutti gli emendamenti riferiti all’articolo 2, ivi inclusi i suoi articoli aggiuntivi 2.01 e 2.02, in attesa di conoscere del Governo la reale dimensione degli oneri finanziari recati dal provvedimento.
Gaetano PORCINO (PD), associandosi alle considerazioni testé svolte dal deputato Santagata, osserva che, allo stato, il testo in esame non sembra contenere adeguati incentivi tesi a favorire l’avvio di forme di autoimprenditorialità. Chiede, pertanto, di svolgere ulteriori approfondimenti in ordine alla sua copertura finanziaria.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ribadisce che nel prosieguo dell’esame fornirà più precise informazioni circa gli oneri recati dal provvedimento e le complessive risorse finanziarie destinate allo scopo.
Giulio SANTAGATA (PD), intervenendo per una precisazione circa l’ultimo intervento del rappresentante del Governo, fa notare che la sua richiesta di chiarimenti non riguarda solo la quantificazione degli oneri finanziari, ma anche le modalità con cui si intende impiegare tali risorse.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI osserva che il Governo, sin dall’inizio dell’esame della proposta di legge in titolo, si è reso disponibile a confrontarsi con tutti gli schieramenti politici, non soltanto in ordine agli aspetti legati alla copertura finanziaria del provvedimento, ma anche sul merito delle singole questioni da esso poste. Dichiara, pertanto, di non avere alcuna intenzione di far venir meno tale spirito di collaborazione, continuando a dialogare serenamente con tutti i gruppi rappresentati in Commissione.
Silvano MOFFA, presidente, considerata la disponibilità testé manifestata dal rappresentante del Governo, propone di accantonare tutti gli emendamenti riferiti all’articolo 2.
La Commissione delibera di accantonare gli emendamenti riferiti all’articolo 2.
Antonino FOTI (PdL), relatore, con riferimento all’articolo 3, esprime parere contrario sull’emendamento Damiano 3.1 e parere favorevole sull’emendamento Fedriga 3.2.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 3.1
Giulio SANTAGATA (PD) chiede ai presentatori delucidazioni circa la ratio dell’emendamento Fedriga 3.2.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) fa presente che il suo emendamento mira ad evitare che dall’applicazione del provvedimento in esame possa derivare uno squilibrio rispetto al vigente quadro normativo che disciplina il regime fiscale dei «contribuenti minimi» e, di conseguenza, l’instaurarsi di un regime di concorrenza sleale tra imprese.
La Commissione approva l’emendamento Fedriga 3.2.
Antonino FOTI (PdL), relatore, con riferimento all’articolo 4, esprime parere contrario sull’emendamento Damiano 4.1
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI chiede di valutare l’opportunità di accantonare l’emendamento Damiano 4.1, al fine di approfondire ulteriormente i delicati aspetti connessi all’applicazione delle disposizioni di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
Antonino FOTI (PdL), relatore, dichiara di convenire sull’opportunità di accantonare l’emendamento Damiano 4.1.
Silvano MOFFA, presidente, propone di accantonare l’emendamento Damiano 4.1.
La Commissione delibera di accantonare l’emendamento Damiano 4.1.
Antonino FOTI (PdL), relatore, con riferimento all’articolo 5, invita al ritiro degli identici emendamenti Damiano 5.1 e Fallica 5.2, esprimendo altresì parere contrario sull’emendamento Damiano 5.3.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.
Giulio SANTAGATA (PD) ritiene che la finalità di incentivare il lavoratore ad avviare forme di autoimprenditorialità non possa giustificare deroghe alle disposizioni in materia di tutela ambientale.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Damiano 5.1 e Fallica 5.2 e l’emendamento Damiano 5.3.
Antonino FOTI (PdL), relatore, passando all’articolo 6, esprime parere contrario sull’emendamento Damiano 6.1 e parere favorevole sull’emendamento Damiano 6.2.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere contrario sull’emendamento Damiano 6.1, invitando al ritiro dell’emendamento Damiano 6.2.
La Commissione respinge l’emendamento Damiano 6.1.
Giulio SANTAGATA (PD) chiede di poter accantonare l’emendamento Damiano 6.2, considerato anche il diverso orientamento assunto dal relatore e dal rappresentante del Governo su tale proposta emendativa.
Silvano MOFFA, presidente, nel giudicare ragionevole la richiesta formulata dal deputato Santagata, propone di accantonare l’emendamento Damiano 6.2.
La Commissione delibera di accantonare l’emendamento Damiano 6.2.
Antonino FOTI (PdL), relatore, con riferimento all’articolo 7, esprime parere contrario sull’emendamento Damiano 7.1 e parere favorevole sugli emendamenti Cazzola 7.2 e Poli 7.3.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l’emendamento Damiano 7.1 e approva gli emendamenti Cazzola 7.2 e Poli 7.3.
Silvano MOFFA, presidente, fa presente che la Commissione dovrebbe ora tornare ad esaminare gli emendamenti in precedenza accantonati.
Il sottosegretario Pasquale VIESPOLI ritiene che il Governo necessiti di un, sia pur ristretto, margine temporale per fornire i chiarimenti richiesti nel corso della seduta odierna, in assenza dei quali taluni gruppi hanno chiesto di non procedere alla votazione degli emendamenti accantonati.
Silvano MOFFA, presidente, giudica opportuno differire alla prossima settimana l’esame degli emendamenti in precedenza accantonati, anche in attesa di acquisire le necessarie informazioni da parte del Governo.
La Commissione conviene.
Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.10.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 10 marzo 2010.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.

 

 

 

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