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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

23 Settembre 2020
in Camera

DELIBERAZIONE DI RILIEVI
Giovedì 24 settembre 2020. — Presidenza della presidente Debora SERRACCHIANI.

La seduta comincia alle 9.10.

Schema di relazione all’Assemblea sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l’esame dello schema di relazione in oggetto, rinviato nella seduta del 23 settembre 2020.

Debora SERRACCHIANI, presidente, comunica che la Commissione prosegue l’esame dello schema di relazione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund, predisposto dalla V Commissione (Bilancio) ai sensi dell’articolo 143, comma 1, del Regolamento, ai fini dell’espressione di rilievi alla medesima V Commissione, rinviato nella seduta di ieri, mercoledì 23 settembre.

Antonio VISCOMI (PD), relatore, a integrazione della relazione svolta nella seduta di ieri, desidera sottolineare la novità della procedura in atto, nella quale la Commissione è chiamata a cooperare con la Commissione Bilancio nell’elaborazione di un documento su cui l’Assemblea si baserà per cooperare, a sua volta, con il Governo nella fase di elaborazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Pertanto, è opportuno che la Commissione individui i punti sui quali intende che sia concentrata l’attenzione del Governo, strettamente attinenti agli ambiti di competenza, per accrescere il peso del contributo della Commissione medesima. A tal fine, offre alla riflessione dei colleghi alcuni spunti che ritiene meritevoli di approfondimento, riconducibili a tre grandi temi toccati anche dallo schema di relazione della V Commissione: il mercato del lavoro, il welfare e la governance del sistema. Con riferimento al primo, suggerisce di approfondire gli aspetti della relazione tra lavoro e impresa, allo scopo di indirizzare gli interventi sulle imprese che creano lavoro attraverso un’organizzazione nuova dei processi produttivi, e di indirizzare la riflessione anche sulle modalità di gestione del mercato del lavoro, concentrando le risorse sulle politiche attive, sulla formazione, sul rapporto tra la scuola e il mondo del lavoro. Per quanto riguarda il welfare, ritiene necessario, in primo luogo, riflettere sulla tenuta del sistema pensionistico, alla luce dell’accenno nello schema di relazione in esame, all’allungamento della vita lavorativa, inteso come uno degli strumenti che consentirebbero all’occupazione di contribuire positivamente alla crescita economica. Si tratta di un’argomentazione corretta dal punto di vista astratto della teoria economica, ma sulla quale, allo stato, non c’è un accordo politico. Sempre con riguardo al welfare, sarebbe anche opportuno, a suo giudizio, che la Commissione richiamasse l’attenzione della Commissione Bilancio sulla proposta di legge che istituisce l’assegno unico per il sostegno dei figli a carico, approvato in prima lettura dalla Camera lo scorso luglio. Si tratta di una proposta che, se attuata insieme al cosiddetto «Family act» del Governo, darebbe una potente spinta alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, il cui livello insufficiente è uno dei problemi del sistema economico italiano. Infine, con riguardo alla governance, ritiene opportuno che l’articolazione dei piani nazionale e regionale, delineata dalla Commissione Bilancio, sia ulteriormente declinata con l’inclusione dei corpi intermedi, che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema economico e la cui mancata considerazione potrebbe generare conflitti, che rallenterebbero l’attuazione dei progetti.

Donatella LEGNAIOLI (LEGA) sottolinea che, rispetto al recente passato, gli entusiasmi che hanno salutato la proposta del Recovery Fund da parte della Commissione europea oggi si sono notevolmente raffreddati. Infatti, si è capito che le risorse non saranno disponibili a breve, nonostante l’urgenza dei problemi da risolvere. Inoltre, i finanziamenti messi a disposizione dall’Unione europea sono il risultato di tagli ad altri programmi di spesa. Quanto alla capacità del Governo di intervenire efficacemente, sottolinea che le decisioni fin qui adottate, fatte di micro interventi e sussidi, hanno per lo più aumentato l’indebitamento delle imprese e la loro esposizione nei confronti del sistema creditizio. A suo giudizio, le priorità di spesa sono il taglio del cuneo fiscale a favore di imprese e famiglie, che immetterebbe nell’economia un’immediata liquidità, e la detassazione degli oneri a carico dei lavoratori autonomi, che avrebbe il medesimo effetto positivo sul sistema. Infine, mette in guardia il Governo dal disperdere in troppi progetti le risorse che potrebbero essere messe a disposizione dell’Italia. In questo senso, a suo giudizio, le premesse non sono confortanti.

Niccolò INVIDIA (M5S), parlando a titolo personale, auspica che il Recovery fund non diventi un’occasione sprecata per l’Italia, ma che, piuttosto, si scelga di indirizzare le risorse su pochi progetti, che permettano di massimizzare l’impatto sul sistema economico, favorendone la ripresa. Si dichiara d’accordo con il relatore sull’opportunità che la Commissione evidenzi alcune priorità, quali, ad esempio, la promozione delle imprese innovative, che introducono nuove forme di organizzazione del lavoro, il ripensamento delle politiche attive e della formazione, il taglio del cuneo fiscale, gli investimenti sul programma Industria 4.0, l’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione e la riorganizzazione del pubblico impiego, la riduzione del gender gap. Su tali punti, assicura la massima collaborazione del suo gruppo con il relatore, ai fini della redazione dei rilievi da indirizzare alla Commissione Bilancio.

Stefano LEPRI (PD) invita i colleghi a riflettere sul contributo positivo della proposta di legge sull’assegno unico, citata dal relatore, al superamento di alcuni dei problemi del sistema economico italiano evidenziati dallo schema di relazione della Commissione Bilancio. L’introduzione dell’assegno unico e la contestuale soppressione degli assegni al nucleo familiare, infatti, ridurrebbero in modo strutturale il cuneo fiscale a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro, portando a compimento il processo di defiscalizzazione iniziato negli anni scorsi. Contestualmente, si produrrebbero ulteriori effetti positivi, riducendo le differenze tra settore pubblico e settore privato e tra lavoratori dipendenti e autonomi, si incentiverebbero la natalità e i consumi, si incoraggerebbero le donne a partecipare al mercato del lavoro, aumentando anche la domanda di servizi di protezione sociale. Collegato a tale ultimo aspetto, intende richiamare l’attenzione dei colleghi sulla necessità di valorizzare, anche ai fini dell’investimento di risorse europee, il Terzo settore, che non appare contemplato né dal Governo né dalla Commissione Bilancio, nonostante la centralità del suo ruolo. Al contrario, sarebbe utile investire nei servizi in cui non vi è convenienza di mercato, perché la promozione dell’imprenditoria sociale ha effetti moltiplicativi importanti sull’intero sistema economico.

Flora FRATE (MISTO) ritiene che le linee guida elaborate dal Governo e lo schema di relazione della Commissione Bilancio siano troppo vaghe e non portino elementi di novità rispetto al Piano Colao, presentato lo scorso giugno e contenente indicazioni per rilanciare l’economia italiana. Si sarebbe aspettata, innanzitutto, un maggior approfondimento delle modalità concrete di elaborazione, presentazione e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per superare le innegabili incertezze che riguardano, ad esempio, il ruolo del Parlamento, la possibilità che la Commissione europea valuti negativamente le proposte di progetti, il loro stato di avanzamento o la possibilità di centrare gli obiettivi. Quanto ai settori di intervento, ritiene prioritario favorire i progetti che promuovono la riorganizzazione delle imprese, per superare il modello che caratterizza il sistema italiano, che, per le dimensioni troppo limitate o per la cultura eccessivamente familistica degli imprenditori, costringe i giovani a emigrare per avere la possibilità di crescere professionalmente.

Andrea GIACCONE (LEGA), ritenendo che la genericità delle linee guida del Governo e della relazione della Commissione Bilancio siano riconducibili alla necessità di raccogliere i contenuti definitivi alla fine della complessa attività istruttoria in atto, condivide il timore espresso dal collega Invidia che le risorse messe a disposizione dall’Unione europea siano disperse in mille rivoli, anziché essere concentrate su pochi progetti di grande impatto, quale, ad esempio, un robusto taglio del cuneo fiscale per lavoratori e imprese, che avrebbe un importante effetto moltiplicatore sull’economia. Con riferimento, in particolare, allo schema di relazione proposto dalla Commissione Bilancio, ritiene opportuno, come accennato anche dal relatore, approfondire le implicazioni inerenti l’allungamento dell’età pensionabile, che impedirebbe, a suo avviso, il ricambio generazionale nel mercato del lavoro. Il Governo precedente, con l’introduzione di Quota 100, aveva tentato di favorire l’assunzione di giovani promuovendo l’uscita anticipata dei lavoratori più anziani, ma la pandemia di COVID-19, da un lato, e la lentezza con la quale la pubblica amministrazione procede al reclutamento del proprio personale, dall’altro, hanno ritardato il raggiungimento dell’obiettivo. Ritiene, inoltre, necessario selezionare con cautela i progetti che spingono verso la completa digitalizzazione, per evitare che della riorganizzazione dei processi produttivi facciano le spese i lavoratori, con la riduzione dei livelli occupazionali. Assicura, comunque, l’impegno del suo gruppo a supportare il relatore nella elaborazione di una proposta di rilievi da trasmettere alla Commissione Bilancio.

Gianfranco LIBRANDI (IV), condividendo le affermazioni del relatore, ritiene necessario assicurare agli imprenditori un clima di serenità politica, che consenta loro di assumere decisioni coraggiose. Con riferimento alle osservazioni della collega Legnaioli, che ha denunciato il taglio di risorse destinate ad altri progetti europei, esorta l’opposizione a riconsiderare la sua contrarietà al MES, aprendosi alla possibilità di utilizzare tali finanziamenti. Rivolto alla collega Frate, ricorda che la sua parte politica ha presentato diverse proposte volte a incoraggiare i giovani a rimanere in Italia e le imprese a coinvolgere i propri dipendenti: la condivisione degli utili e la settimana lavorativa di quattro giorni, a parità di salario, con la destinazione delle ore in esubero alla formazione e alla riqualificazione. È il momento storico giusto per l’adozione di decisioni coraggiose e innovative, che superino le attuali rigidità del mercato del lavoro. Gli imprenditori sono pronti a fare la loro parte se la cornice nella quale si potranno muovere sarà rassicurante. Il compito della Commissione, pertanto, è, a suo avviso, quello di individuare le priorità e proporre soluzioni.

Carla CANTONE (PD), dopo aver ringraziato il relatore e i colleghi per gli interessanti spunti di riflessione emersi dal dibattito, esprime la sua insoddisfazione per l’atteggiamento elusivo assunto dalla Ministra Catalfo sul tema delle pensioni, nel corso dell’audizione informale del 22 settembre. Ribadisce la sua contrarietà a qualsiasi intervento restrittivo, che sembra sia richiesto dall’Unione europea, ritenendo, al contrario, necessario introdurre elementi strutturali di flessibilità, che favorirebbero il ricambio generazionale. Venendo, quindi, al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ritiene fondamentale partire dalle imprese, perché il loro successo è strettamente legato al benessere dei lavoratori e, su questo, è necessario che la Commissione richiami l’attenzione della Ministra Catalfo, coinvolgendo anche la X Commissione nell’individuazione di progetti che possano garantire il raggiungimento dell’obiettivo. Esorta, quindi, gli alleati a superare la loro contrarietà al MES, per consentire l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Unione europea per l’attuazione del piano di interventi nel settore sanitario che il Ministro Speranza si accinge a presentare. Infine, richiama l’attenzione sulla necessità che la Commissione si attivi per verificare quali siano gli ostacoli che, ancora oggi, stanno impedendo a molte imprese l’accesso alla cassa integrazione con causale COVID-19.

Debora SERRACCHIANI, presidente, ringrazia i colleghi per lo spirito costruttivo dei loro interventi, i cui spunti saranno certamente tenuti presenti dal relatore nella redazione della proposta di deliberazione di rilievi. Quella adottata dalla Camera è una procedura che permette di incidere concretamente sul processo di definizione del PNRR e, dunque, è importante non sprecare l’occasione. Pertanto, auspica che la Commissione presenti proposte ambiziose, innovative e incisive, visto che, a differenza del passato, l’Italia può contare su risorse certe. Gli ambiti di intervento, come messo in luce dai colleghi, sono la riorganizzazione del mercato del lavoro, sul cui processo di transizione ha inciso profondamente l’emergenza sanitaria, lo stimolo alla crescita della produttività, anche attraverso un’organizzazione diversa delle modalità della prestazione lavorativa, anche nella pubblica amministrazione, il superamento delle distinzioni tra lavoro pubblico e lavoro privato e tra lavoro dipendente e lavoro autonomo, la promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro, gli investimenti nelle politiche attive, la formazione.

Antonio VISCOMI (PD), relatore, ringraziando i colleghi per la collaborazione offerta, assicura che cercherà di presentare una proposta il più possibile condivisa, ricca di proposte innovative e ambiziose, di respiro ampio e dagli obiettivi concreti.

Debora SERRACCHIANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 10.15.

AUDIZIONI INFORMALI
Martedì 22 settembre 2020.

Audizione informale della Ministra per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund.

L’audizione informale è stata svolta dalle 10.05 alle 11.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 22 settembre 2020.

Audizioni nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 1823 Serracchiani, recante modifica all’articolo 18 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, in materia di obbligo contributivo dei liberi professionisti appartenenti a categorie dotate di una propria cassa di previdenza.
Audizione della professoressa Laura Calafà, ordinaria di diritto del lavoro presso l’Università degli studi di Verona, e dell’avvocato Enrico Fuin.

L’audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.25.

redazione

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