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Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

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Home - Camera - Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, pubblico e privato (Dai Resoconti Sommari)

20 Gennaio 2016
in Camera

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 21 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.10.
Sulla pubblicità dei lavori.

Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute dedicate allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l’impianto audiovisivo a circuito chiuso. 
Ne dispone, pertanto, l’attivazione.  

35 del 14 marzo 2012. 214 del 2011, contenuta nella circolare INPS n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 5-07453 Gnecchi: Revisione dell’interpretazione dell’articolo 24, comma 15-bis, del decreto-legge n.

Marialuisa GNECCHI (PD) illustra la propria interrogazione, richiamandosi al testo pubblicato.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Marialuisa GNECCHI (PD), pur ringraziando il sottosegretario, si dichiara assolutamente insoddisfatta della risposta in quanto il richiamato comma 15-bis 503 del 1992, per determinate categorie di lavoratori. 16 del 2013, nel punto in cui introduceva il requisito minimo di vent’anni di contribuzione, in luogo di quello di quindici anni previsto dal decreto legislativo n. 35 del 2012, in quanto essa è già stata corretta, a seguito delle pressioni parlamentari e dell’allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, da una successiva circolare, la n. 35 del 2012 si impedisce di fatto l’accesso al pensionamento di molti lavoratori nati nel 1952, i quali, rispetto a coloro che sono nati anche solo il 31 dicembre 2011, si sono trovati a dovere attendere il compimento dei 64 anni di età, cui si aggiunge la speranza di vita, a fronte dei 60 anni di età e 36 di contributi e 61 anni di età e 35 di contributi previsti precedentemente. Per le donne, l’effetto è stato ancora più pesante, considerando il repentino adeguamento all’età per l’accesso al pensionamento degli uomini, tanto che le lavoratrici nate nel luglio del 1952 potranno accedere al pensionamento solo nel 2019. Contesta, inoltre, l’asserita impossibilità a intervenire in via amministrativa attraverso la modifica della circolare dell’INPS n. 201 del 2011, che aprì la strada ai successivi provvedimenti di salvaguardia. Con l’interpretazione della norma fornita dalla circolare n. 35 del 2012. L’intenzione dei proponenti di tale disposizione legislativa, infatti, era quella di garantire l’applicazione di una misura transitoria che consentisse l’accesso al pensionamento anche di coloro che, nel corso della crisi, avevano perduto il lavoro senza tuttavia essere in possesso dei nuovi requisiti richiesti per il pensionamento. Tale intendimento era stato, del resto, esplicitato in uno specifico ordine del giorno approvato dall’Assemblea della Camera in sede di approvazione del decreto-legge n. 214 del 2011, non prevede in alcun modo il requisito dello svolgimento di un’attività lavorativa alla data del 28 dicembre 2011, al contrario di quanto previsto dalla circolare dell’INPS n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. dell’articolo 24 del decreto-legge n.

5-07454 Chimienti: Iniziative in materia di pubblicazione delle statistiche sull’occupazione.

Silvia CHIMIENTI (M5S) illustra la propria interrogazione, evidenziando come i dati forniti a più riprese dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali si siano rivelati sovrastimati e siano stati smentiti. Paventa, inoltre, il rischio che la recente circolare del Ministero, volta a escludere il requisito dell’iscrizione alle liste di disoccupazione presso i centri per l’impiego per l’accesso alle prestazioni sociali, falsi in modo significativo i dati, consentendo di non computare tra i disoccupati soggetti privi di occupazione e alla ricerca di lavoro.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato. 

Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara insoddisfatta della risposta del sottosegretario, sottolineando che il valore dei dati sbandierati dal Governo è contraddetto da quanto affermato da esperti del settore. Fa riferimento, ad esempio, a quanto scritto recentemente sul quotidiano on line «Lettera43» dal professor Michele Tiraboschi, secondo il quale il Governo non interpreta correttamente i dati statistici sull’occupazione 34 del 2015, osserva che, nonostante quanto affermato dal sottosegretario, si conferma l’intento del Governo di modificare le basi sulle quali si fonda il calcolo delle statistiche relative al mercato del lavoro con le nuove modalità di accesso alle prestazioni sociali, che, oltretutto, ridimensionano il ruolo dei centri per l’impiego, a vantaggio delle agenzie private. Altri ricercatori hanno messo in luce gli effetti negativi della riforma Fornero sul mercato del lavoro: si riducono gli occupati con meno di 35 anni, mentre aumentano quelli con più di cinquant’anni. Auspica, pertanto, che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, autore di numerosi interventi contro i lavoratori, cessi di fare propaganda millantando nuovi posti di lavoro inesistenti. in quanto il numero di nuovi contratti, oggetto di rilevazione, non coincide necessariamente con il numero di nuovi posti di lavoro. Pertanto, depurando il dato fornito da ultimo dall’INPS, risulterebbe che i nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono stati poco più di 100.000 nel 2015, un numero ben lontano dalle cifre dichiarate dal Governo. Venendo quindi al secondo punto della sua interrogazione, riguardante la circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n.

5-07455 Simonetti: Recupero dei contributi versati dai lavoratori frontalieri nell’ambito del secondo pilastro previdenziale svizzero.

Nicola MOLTENI (LNA), cofirmatario dell’interrogazione, la illustra richiamandosi al testo pubblicato e sottolineando la particolare delicatezza del tema affrontato, specialmente in un contesto economico difficile, quale quello degli ultimi anni.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Nicola MOLTENI (LNA) giudica importante l’impegno del Governo a favore dei sessantamila lavoratori transfrontalieri. Essi sono, infatti, una ricchezza sia per l’Italia sia per la Svizzera che si avvale della loro attività. È pertanto necessario evitare che le risorse, pari a 2,8 miliardi di euro, costituite dai contributi versati e non utilizzati siano destinate ad altre finalità, come è accaduto per il 270 milioni di euro destinati al finanziamento dell’indennità di disoccupazione dei lavoratori transfrontalieri, dei quali si ignora la destinazione. Assicura, pertanto, l’impegno del suo gruppo a vigilare sulla situazione e a continuare nell’opera di stimolo al Governo, affinché siano recuperate le posizioni di tutti i lavoratori italiani frontalieri in Svizzera e sia garantita la restituzione delle somme dovute.

5-07457 Airaudo: Iniziative in ordine alla riforma dei modelli contrattuali.

Antonio PLACIDO (SI-SEL), cofirmatario dell’interrogazione, la illustra richiamandosi al testo pubblicato.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Antonio PLACIDO (SI-SEL) prende atto che le anticipazioni giornalistiche avevano colto nel segno, in quanto è chiaro che le ipotesi allo studio del Governo appaiono più vicine ai disegni di Confindustria che non a quelli delle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, per la prima volta dopo anni unite nel contrastare le intenzioni dei datori di lavoro di svuotare la contrattazione di primo livello rinviando a quella di secondo livello la disciplina degli aspetti relativi al welfare e alla previdenza. Si tratta, a suo avviso, dell’ennesima dimostrazione del fatto che il Governo non riveste un ruolo di terzietà, anche se il suo intervento è stato sollecitato sia dai sindacati sia da Confindustria. In queste condizioni, pertanto, giudica improbabile che la trattativa attualmente in corso possa giungere a conclusione.

5-07456 Polverini: Tutela dei lavoratori della società Sviluppo Italia Sicilia.

Francesco CATANOSO GENOESE detto Basilio Catanoso (FI-PdL), cofirmatario dell’interrogazione, la illustra, richiamandosi al testo pubblicato.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Francesco CATANOSO GENOESE detto Basilio Catanoso (FI-PdL), prendendo atto del limitato interesse del Governo nella vicenda di Sviluppo Italia Sicilia, testimoniato dal tenore della risposta del sottosegretario Cassano, osserva che le passività riscontrate nel bilancio della società hanno riguardato il solo esercizio 2014 e che la Regione siciliana ha già provveduto a predisporre un piano di riordino delle società partecipate. Si sarebbe, tuttavia, aspettato che il Governo si attivasse per la promozione di un tavolo di confronto tra le parti, che affrontasse i problemi dei lavoratori della società. Invita, pertanto, l’Esecutivo a seguire con maggiore attenzione la situazione, per coadiuvare la Regione nello sforzo di valorizzazione delle proprie risorse.

5-07458 Labriola: Tutela dei lavoratori impiegati negli stabilimenti del gruppo ILVA.

Vincenza LABRIOLA (Misto) illustra la propria interrogazione, richiamandosi al testo pubblicato.

Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.

Vincenza LABRIOLA (Misto)191 del 2015. Auspica, a tale riguardo, che l’ordine del giorno da lei presentato e accettato dal Governo nella seduta dello scorso 19 dicembre non sia disatteso e che il Governo, come richiesto dall’atto di indirizzo, provveda a istituire presso il Ministero dell’economia e delle finanze un «Fondo Sociale per la Città di Taranto» per aiutare le nuove attività imprenditoriali legate alla , ringraziando il sottosegretario, si dichiara consapevole della necessità di un ulteriore sforzo per risolvere l’intricata questione dello stabilimento ILVA di Taranto. Ricorda che sono i lavoratori e le loro famiglie a sopportare le conseguenze più pesanti di una situazione che stenta a risolversi, nonostante la recente adozione del decreto-legge n. green economy, per supportare i lavoratori dipendenti Ilva in cassa integrazione, i lavoratori dell’indotto, gli imprenditori e lavoratori del settore primario le cui attività sono state penalizzate dall’inquinamento. Sottolinea, infatti, che le difficoltà dell’ILVA si ripercuotono su tutto il territorio di Taranto, dove, in questo momento, è quanto mai necessario fare sentire ai cittadini la presenza delle Istituzioni.

La seduta termina alle 14.55.

RISOLUZIONI
Giovedì 21 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.55.

7-00747 Lombardi: Iniziative in materia di enti previdenziali privatizzati.
7-00885 Di Salvo: Iniziative in materia di enti previdenziali privatizzati. 
(Discussione congiunta e rinvio).

La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00747 Lombardi e 7-00885 Di Salvo.  

Cesare DAMIANO, presidente, avverte che oggi, come stabilito dall’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi dello scorso 14 gennaio, si avvierà la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, nonché l’eventuale svolgimento di interventi di carattere generale, mentre il parere del Governo sarà acquisito in una successiva seduta.

Roberta LOMBARDI (M5S), illustrando la risoluzione a sua prima firma, ricorda che da più di due anni il M5S si sta occupando di approfondire le motivazioni alla base delle criticità emerse nella gestione e nel controllo delle risorse destinate al finanziamento delle pensioni di circa due milioni di lavoratori. L’iniziativa ha avuto origine dalla constatazione che, alla scadenza del contratto di locazione, molti inquilini di immobili di proprietà di enti previdenziali privatizzati si sono visti richiedere l’aumento del canone, a volte anche del 300 per cento. Ciò ha, ovviamente, comportato gravi conseguenze su molti nuclei familiari che si sono trovati di fronte al dilemma se accettare una simile ingiunzione o traslocare. Il M5S, volendo capire le motivazioni di tale bisogno immediato di liquidità da parte degli enti proprietari, ha deciso di studiare i bilanci. Sono emerse numerose irregolarità e una notevole disinvoltura nella gestione patrimoniale e finanziaria dei fondi, in apparenza del tutto slegata dalla responsabilità di garantire il pagamento della pensione agli iscritti. Il M5S ha quindi presentato esposti sia alla CONSOB sia alla Banca d’Italia, che tuttavia hanno escluso di avere poteri di vigilanza sugli investimenti effettuati dalle Casse. Sono stati pertanto interpellati anche i ministeri vigilanti e la Ragioneria generale dello Stato ha rappresentato di non disporre del personale per effettuare le verifiche richieste. Dall’interlocuzione con la COVIP sono risultate invece confermate le perplessità sulle classificazioni delle voci di bilancio, spesso errate, che, in molti casi, possono celare ammanchi, nonché sulla scarsa sicurezza degli investimenti effettuati. Ricorda che anche la Corte dei conti vigila sugli enti previdenziali privatizzati, ma si tratta di un controllo tardivo e in sostanza inutile, in quanto, effettuato sui dati di bilancio. Gli approfondimenti condotti dal M5S hanno, pertanto, evidenziato il mancato funzionamento della filiera dei controlli e la conseguente necessità di intervenire. Il M5S è interessato a verificare quale sia la migliore strada da percorrere, valutando se sia opportuna una nuova pubblicizzazione delle Casse, come sembrerebbe auspicato dalla recente giurisprudenza della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato, oppure una più decisa privatizzazione. Nel primo caso, infatti, la funzione esercitata dalle Casse rientrerebbe nel primo pilastro pensionistico, quello della previdenza pubblica, con il conseguente assoggettamento a tutti i controlli previsti dalla normativa vigente. Nel caso di una totale privatizzazione, invece, la funzione previdenziale svolta dalle Casse sarebbe ricondotta al secondo pilastro e i gestori del risparmio previdenziale sarebbero assoggettati alle disposizioni previste con riferimento a tali fattispecie. Chiede pertanto al Governo di chiarire la sua posizione al riguardo. Dichiara, infine, di condividere le premesse della risoluzione presentata dalla collega Di Salvo ma non la chiara propensione verso la totale privatizzazione delle Casse. Chiede, pertanto, che la Commissione approfondisca la questione anche attraverso un ciclo di audizioni di soggetti che operano nel settore.

Titti DI SALVO (PD), illustrando la propria risoluzione, ricorda che è in corso presso la Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale una specifica indagine conoscitiva sugli investimenti delle Casse privatizzate e, pertanto, sottolinea la presenza di numerosi elementi già raccolti che possono essere acquisiti dalla Commissione Lavoro. Si dichiara d’accordo con il giudizio dato dalla collega Lombardi sul sistema delle Casse: a suo avviso, esse sono troppe, spesso troppo piccole e, per questo, alle prese con difficoltà di gestione e con l’impossibilità di conseguire economie di scala. Il sistema dei controlli è troppo frammentato e poco incisivo e spesso i 1132) che ripropone un testo già presentato la scorsa legislatura e che, a suo avviso, sarebbe utile approfondire. 104 del 1996 che, privatizzando le Casse, ha sancito la natura pubblica della funzione da esse esercitata. Non pensa, tuttavia, che la ripubblicizzazione possa essere la soluzione giusta ai problemi evidenziati, in quanto, a suo avviso, sarebbe più opportuno proseguire sulla strada della privatizzazione, semplificando e rafforzando al contempo il quadro dei controlli, legati alla natura pubblicistica della funzione svolta. A tale proposito, ricorda che il presidente Damiano ha presentato una proposta di legge in tal senso (Atto Camera n. soggetti deputati al controllo non hanno poteri sanzionatori. A suo avviso, è dunque necessario intervenire. A tale fine, ripropone quanto era già stato proposto nel corso della legislatura precedente, allo scopo di ridefinire il quadro normativo, la natura delle Casse, i controlli, anche al fine di immettere nell’economia reale le ingenti risorse raccolte dalla Casse, senza, ovviamente, mettere a repentaglio la sicurezza del risparmio previdenziale. Propone pertanto l’aggregazione delle Casse per favorire il loro equilibrio di bilancio, portando a compimento quanto previsto dagli interventi legislativi precedenti, tra i quali ricorda il decreto legislativo n.

Cesare DAMIANO, presidente, richiama l’articolo 1 della proposta di legge testé ricordata dall’onorevole Di Salvo, che si riferisce a enti senza scopo di lucro con personalità giuridica di diritto privato, che assolvono alla tutela previdenziale obbligatoria in favore dei soggetti iscritti e hanno autonomia normativa, gestionale, organizzativa e contabile nel rispetto dei princìpi stabiliti e nei limiti fissati dalle disposizioni di legge, in relazione alla natura pubblica dell’attività svolta. Ricorda che tale formulazione è stata il frutto di un inteso confronto con tutti i soggetti interessati, volto a conciliare il riconoscimento di una personalità di diritto privato con lo svolgimento di attività di natura pubblica. Accoglie, quindi, la proposta della deputata Lombardi di svolgere un ciclo di audizioni e ricorda che potrà essere utile acquisire il contributo dei componenti della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, a partire dal presidente Di Gioia, sia nell’ambito della discussione delle risoluzioni sia attraverso interlocuzioni di carattere informale.

Titti DI SALVO (PD) 1-00602, invitando a valutarne i contenuti ai fini della discussione che si svolgerà nell’ambito della Commissione. interviene brevemente per ricordare che su questi temi la Camera dei deputati, il 3 dicembre 2014, ha approvato la mozione Di Gioia ed altri n.

Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 21 gennaio 2016.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.35.  

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 20 gennaio 2016.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.30.  

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 20 gennaio 2016. – Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene la Ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia

La seduta comincia alle 14.05.
Sulla pubblicità dei lavori.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute dedicate allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso l’impianto audiovisivo a circuito chiuso. 
Ne dispone, pertanto, l’attivazione.  

5-07419 Rizzetto: Applicabilità dello statuto dei lavoratori ai pubblici dipendenti.
Walter RIZZETTO (Misto) illustra la propria interrogazione, richiamandosi al testo pubblicato.
La ministra Maria Anna MADIA, rispondendo all’interrogazione, ribadisce che, a giudizio del Governo, la recente revisione della disciplina della flessibilità in uscita nei rapporti di lavoro del settore privato non si applica ai pubblici dipendenti. Sottolinea, infatti, che il datore di lavoro privato si avvale di risorse proprie, mentre il datore di lavoro pubblico è responsabile di risorse della collettività. Pertanto, qualora si applicasse la disciplina privatistica, nel caso in cui il licenziamento di un dipendente pubblico fosse riconosciuto illegittimo, la collettività dovrebbe soffrire un danno doppio, costituito, da un lato, dall’indennizzo monetario 165 del 2001 determina la nullità del licenziamento per contrarietà a norme imperative. 24157 del 2015, richiamata dall’interrogante, ha in ogni caso previsto la reintegra del lavoratore, in quanto la violazione delle norme sul procedimento disciplinare di cui al decreto legislativo n. dovuto al lavoratore, che configurerebbe un vero e proprio danno erariale, e, dall’altro, dalla necessità di sostituire un lavoratore assunto con pubblico concorso, allontanato illegittimamente, ricorrendo a un nuovo concorso. La mancata applicazione delle medesime regole, pertanto, non configura un atteggiamento di favore del Governo nei confronti del settore del pubblico impiego, come dimostra l’impegno dell’Esecutivo teso a rendere più efficaci le sanzioni per quanti sbagliano. Evidenzia, peraltro, che anche la sentenza della Corte di Cassazione n.

Walter RIZZETTO (Misto)24157 del 2015. Pertanto, l’ulteriore accentuazione delle differenze tra il settore pubblico e il settore privato introdurrebbe irragionevoli discriminazioni che, a suo avviso, saranno censurate dalla Corte costituzionale. , ringraziando la ministra, osserva che, a suo avviso, il danno alla collettività arrecato da un dipendente pubblico assenteista è maggiore di quello derivante dall’eventuale indennizzo dovuto in caso di licenziamento illegittimo. Inoltre, la spesa per l’indizione di un nuovo concorso, finalizzato all’assunzione della professionalità venuta meno con il licenziamento del dipendente infedele, può essere, a suo parere, evitata, facendo ricorso alle graduatorie in vigore. In ogni caso, riferendosi alle disposizioni in materia di licenziamento immediato, che saranno discusse nella riunione del Consiglio dei ministri in programma per questa sera, sottolinea, non solo, che il nostro ordinamento già prevede disposizioni sanzionatorie per punire i dipendenti pubblici assenteisti, ma anche che il principio dell’applicabilità delle regole del settore privato anche al personale pubblico contrattualizzato, è già stato sancito dalla sentenza della Corte di cassazione n.

5-07420 Miccoli ed altri: Proroga dell’efficacia delle graduatorie vigenti dei concorsi pubblici.
Marco MICCOLI (PD) illustra l’interrogazione di cui è primo firmatario, richiamandosi al testo pubblicato.
La ministra Maria Anna MADIA124 del 2015. Assicura, in ogni caso, che il Governo valuterà le indicazioni che il Parlamento vorrà dare su questi temi. , rispondendo all’interrogazione, sottolinea in primo luogo che il Governo è impegnato su molti fronti, in quanto da un lato intende tutelare il diritto dei vincitori di concorso ad essere assunti, tenendo conto della differenza esistente tra la loro condizione e quella degli idonei, mentre, per altro verso, persegue la ricollocazione del personale delle province e l’efficace utilizzo del personale in servizio attraverso la mobilità tra le pubbliche amministrazioni. Con riferimento a tale ultimo aspetto, evidenzia che il Governo ha onorato l’impegno a mantenere i livelli occupazionali dei dipendenti degli enti di area vasta, con la loro ricollocazione presso gli enti che maggiormente evidenziano carenze di personale. L’unico limite alla loro ricollocazione è rappresentato dalle professionalità infungibili, per le quali si fa ricorso alle graduatorie vigenti, la cui efficacia, pertanto, è stata prorogata al 31 dicembre 2016 facendola coincidere con la proroga delle facoltà assunzionali delle pubbliche amministrazioni. Contestualmente, le pubbliche amministrazioni, che hanno assolto al compito di riassorbire il personale proveniente dalle province, a partire dal medesimo anno 2016 potranno ricominciare a bandire concorsi per l’assunzione di nuovo personale. Sarà comunque necessario svolgere, nel corso di quest’anno, un accurato monitoraggio per verificare se sia opportuna una ulteriore proroga delle graduatorie, considerando anche la possibilità di riavviare in modo regolare procedure di reclutamento nel contesto del nuovo quadro normativo disegnato dalla legge n.
Marco MICCOLI (PD), giudicando positivamente la risposta della ministra, invita il Governo a valutare l’opportunità di prorogare ulteriormente al 31 dicembre 2017 l’efficacia delle graduatorie vigenti, proprio per permettere una migliore e più approfondita valutazione della situazione, in vista della ripresa di una regolare politica di reclutamento del personale nelle pubbliche amministrazioni.

5-07421 Ciprini: Ricambio generazionale nella pubblica amministrazione.
Tiziana CIPRINI (M5S), ricordando la necessità di un ricambio generazionale dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, più volte ribadito anche dalla ministra Madia, si sofferma sulle rivendicazioni di coloro che, avendo superato un concorso pubblico, aspettano ancora di essere assunti. Si tratta, a suo avviso, di persone prima illuse e poi danneggiate, anche in ragione della necessità di ricollocare il personale delle province. Ricorda, infine, che proposte avanzate dai rappresentati di tali soggetti, fatte proprie dal M5S in più sedi, sono sempre state respinte dal Governo.

La ministra Maria Anna MADIA114 del 2014, eliminando questa doppia autorizzazione, ha introdotto il principio in base al quale chi vince il concorso acquisisce il diritto ad essere assunto. Il passo successivo del Governo sarà quello di procedere alla verifica dei fabbisogni, superando il principio della pianta organica, e di adottare una procedura unica di selezione, evitando in tal modo l’eccessivo e irragionevole ricorso ad una pluralità di concorsi. Sottolinea inoltre il ruolo che può essere svolto nel sistema da procedure di mobilità finalmente efficaci. Riferendosi, infine, alle graduatorie la cui vigenza è stata prorogata al 31 dicembre 2016, sotto 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. , ribadisce preliminarmente l’obiettivo del ricambio generazionale dei dipendenti pubblici, sottolineando la necessità di studiare attentamente le modalità con cui procedere, avendo come fine ultimo il miglioramento della pubblica amministrazione e dei servizi resi ai cittadini. L’esperienza ha, infatti, mostrato l’inefficacia delle modalità di reclutamento del personale che sono state seguite in passato, fondate sulle piante organiche e non sui reali fabbisogni degli enti. Il sistema previgente basato sul principio della doppia autorizzazione, a bandire il concorso e ad assumere, ha, infatti, dato luogo a graduatorie lunghissime, con inesauribili liste di idonei. Il decreto-legge n.linea che qualsiasi ulteriore iniziativa del Governo potrà essere valutata solo a seguito della verifica dell’applicazione della normativa in materia di mobilità e di ricollocazione del personale delle province.

Tiziana CIPRINI (M5S), preannunciando che il prossimo 11 febbraio si terrà una manifestazione degli idonei delle graduatorie di concorso, sottolinea che l’età media dei dipendenti pubblici, prossima ai 50 anni, è destinata ad aumentare per il continuo incremento dell’età per accedere al pensionamento e ricorda che nella pubblica amministrazione gli ultrasessantenni sono molto più di quanti hanno meno di 35 anni. A suo avviso, inoltre, l’invecchiamento del personale delle pubbliche amministrazioni rischia di pregiudicare inevitabilmente la qualità dei servizi offerti ai cittadini. A ciò è necessario aggiungere le conseguenze delle politiche vessatorie adottate dal Governo nei confronti dei pubblici dipendenti, ai quali, da sei anni, si nega il rinnovo del contratto. Ricorda, a tale ultimo proposito, che è in corso una class action per ottenere dal Governo la restituzione dei mancati adeguamenti stipendiali, stigmatizzando lo stanziamento di soli 300 milioni di euro annui per i rinnovi contrattuali, che equivalgono ad un aumento stipendiale di circa 5 euro al mese. Infine, auspica che le decisioni che il Consiglio dei ministri si appresta ad assumere nella seduta di questa sera in materia di licenziamento dei dipendenti pubblici non siano punitive come quelle del Jobs Act nei confronti dei lavoratori del settore privato.

5-07422 Simonetti: Iniziative per la revisione dell’istituto della mobilità volontaria.
Roberto SIMONETTI (LNA) illustra la propria interrogazione, richiamandosi al testo pubblicato.

La ministra Maria Anna MADIA, ribadendo quanto testé affermato sulla necessità di superare, per il reclutamento del personale pubblico, il principio della pianta organica per privilegiare quello dei fabbisogni osserva che la mobilità svolge un ruolo fondamentale nella gestione del personale della pubblica amministrazione, in quanto valorizza la possibilità di ricollocare i dipendenti in servizio sulla base delle effettive esigenze delle amministrazioni e dei servizi da assicurare alla cittadinanza. 

114 del 2014, prevede che, in via sperimentale e fino all’introduzione di nuove procedure per la determinazione dei fabbisogni 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. Ricorda che il Governo ha previsto la mobilità dei dipendenti delle province destinandoli in via prioritaria agli uffici giudiziari e alle cancellerie dei tribunali, in forte sofferenza di personale e, per questo, impossibilitati a erogare servizi soddisfacenti ai cittadini. I dipendenti delle province ancora da ricollocare saranno assorbiti dalle amministrazioni in situazione di carenza di personale. Con riferimento alla mobilità, segnala che l’articolo 4 del decreto-legge n.  standard di personale delle amministrazioni pubbliche, per il trasferimento tra le sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici nazionali non sia richiesto l’assenso dell’amministrazione di appartenenza, a condizione che l’amministrazione di destinazione abbia una percentuale di posti vacanti superiore all’amministrazione di appartenenza. Il Governo potrà quindi valutare la possibilità di estendere analoghe previsioni anche ad altre situazioni, anche con riferimento agli enti territoriali.

Roberto SIMONETTI (LNA) si dichiara soddisfatto della risposta della rappresentante del Governo, che ha manifestato una disponibilità sui temi segnalati nella sua interrogazione.

5-07423 Airaudo: Licenziamenti dei pubblici dipendenti per motivi disciplinari.
Antonio PLACIDO (SI-SEL), illustrando l’interrogazione di cui è firmatario, giudica vessatorie e propagandistiche le iniziative che, stando alle anti182 del 2015, che ha inteso limitare le libertà sindacali dei lavoratori del settore della tutela dei beni culturali. 146 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. cipazioni, il Governo si appresta ad adottare in materia di licenziamento immediato dei pubblici dipendenti assenteisti. Ricorda, infatti, che il nostro ordinamento già prevede norme per colpire comportamenti gravemente scorretti, con procedure che garantiscono agli interessati la possibilità di difendersi. D’altronde, a suo avviso, si tratta dell’ennesima manifestazione dell’atteggiamento vessatorio del Governo nei confronti dei dipendenti pubblici, già dimostrato con il prolungato blocco della contrattazione e, da ultimo, con il decreto-legge n.

La ministra Maria Anna MADIA giudica etica e di buon senso l’iniziativa che il Governo si appresta ad adottare nel Consiglio dei ministri convocato questa sera. Si tratta, infatti, di difendere la maggioranza dei dipendenti pubblici che fanno il proprio dovere e lo hanno fatto anche in un contesto economico particolarmente critico. Il provvedimento che sarà adottato, a suo avviso, non costituisce una limitazione dei diritti dei lavoratori, ma la sanzione di una truffa alla pubblica amministrazione debitamente documentata. Precisa che, in presenza di prove inoppugnabili di un comportamento truffaldino, il licenziamento non sarà frutto di una scelta discrezionale e dovrà essere preceduto da una sospensione cautelare da attivare entro quarantotto ore. Il licenziamento interverrà al termine di un procedimento che non potrà durare più di un mese. Fa presente, infine, che il comportamento disonesto di un pubblico dipendente, arrecando anche un danno di immagine all’amministrazione di appartenenza, risulterà perseguibile anche dalla Corte dei conti.

Antonio PLACIDO (SI-SEL) stigmatizza l’adozione di metri di valutazione diversi a seconda delle truffe commesse, ritenendo che sia ben altro il metro utilizzato nel caso di Banca Etruria. Ribadisce che il settore del lavoro è da tempo oggetto di iniziative punitive del Governo, volte a limitare i diritti e le tutele e a rendere più agevoli i licenziamenti, osservando che i truffatori, se solo si volesse farlo, sarebbero perseguibili già sulla base della legislazione vigente.

La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 20 gennaio 2016. – Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.40.
DL 210/2015: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
 
C. 3513 Governo.
 
(Parere alle Commissioni riunite I e V). 
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con condizione e osservazioni).

La Commissione prosegue l’esame del provvedimento rinviato nella seduta del 19 gennaio 2016.  

Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che l’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione ha convenuto che l’espressione del parere di competenza alle Commissioni riunite I e V abbia luogo nella seduta odierna. Dà quindi la parola alla relatrice per l’illustrazione della propria proposta di parere.

Antonella INCERTI (PD), relatrice, illustrando la sua proposta di parere, si sofferma, in particolare, sulla condizione che richiama l’esigenza di provvedere, anche alla luce delle limitazioni al turn over recentemente disposte dalla legge di stabilità 2016, a prorogare fino al 31 dicembre 2017 l’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, che l’articolo 4, co125 del 2013, limita al 31 dicembre 2016. 101 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. mma 4, del decreto-legge n.

La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA
Martedì 19 gennaio 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.05.
DL 210/2015: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 3513 Governo.
 
(Parere alle Commissioni riunite I e V). 
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.  

Cesare DAMIANO, presidente, avverte preliminarmente che l’espressione del parere di competenza alle Commissioni riunite I e V, sulla base di quanto convenuto nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 14 gennaio scorso, avrà luogo nella seduta di domani 20 gennaio 2016.

Antonella INCERTI (PD), relatrice, preso atto dell’ampiezza del contenuto del provvedimento, che, in ragione della propria natura, incide su svariati ambiti materiali, avverte preliminarmente che nella propria relazione si soffermerà sulle parti più direttamente riconducibili alle competenze della Commissione. Nello specifico, rileva, in primo luogo, che l’articolo 1, ai commi da 1 a 3, reca disposizioni che, come indicato nella relazione illustrativa, sono volte a consentire l’utilizzo nell’anno 2016 di risorse finanziarie previste per assunzioni riferite ad anni precedenti, non utilizzate nei tempi previsti. In particolare, il comma 1, alle lettere a) e b), dispone la proroga al 31 dicembre 2016 del termine per procedere alle assunzioni del personale a tempo indeterminato relative ad amministrazioni dello Stato, enti pubblici non economici, comprese le agenzie, ed enti di ricerca, rispettivamente con riferimento alle somme autorizzate per il 2008 e il 2009 e per gli anni 2010, 2011, 2012 e 2013. La successiva lettera c) proroga ulteriormente al 31 dicembre 2016 il termine per l’utilizzo temporaneo di segretari comunali, da parte del Dipartimento della funzione pubblica. Come si legge nella relazione illustrativa, la proroga è motivata dalla necessità di fare fronte alle numerose nuove competenze assegnate al Dipartimento e dalla volontà di utilizzare la professionalità di tali soggetti, attualmente senza incarico, iscritti nel relativo Albo. Non si sofferma sul successivo comma 2, che proroga al 31 dicembre 2016 le autorizzazioni all’assunzione a tempo indeterminato relative al comparto sicurezza-difesa e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco per l’anno 2013, in deroga alle percentuali del turn over indicate dalla legislazione vigente. Il comma 3, alla lettera a), proroga al 31 dicembre 2016 il termine per procedere alle assunzioni e, se previste, per concedere le relative autorizzazioni, di personale a tempo indeterminato, relative alle cessazioni dal servizio verificatesi nell’anno 2013 e nell’anno 2014, riferite ad amministrazioni dello Stato, enti pubblici non economici, comprese le agenzie, ed enti di ricerca, Corpi di polizia, Corpo nazionale dei vigili del fuoco e università, autorizzate per gli esercizi finanziari 2014 e 2015. Si tratta della seconda proroga per il budget 2014 e della prima proroga per il 2015. La lettera b) 190 del 2014, e, infine, di consentire alle città metropolitane e alle province di garantire il livello dei servizi. Ad avviso del Governo, l’ulteriore proroga in esame, che porta a superare il limite di trentasei mesi per i rapporti a tempo determinato, non configurerebbe la violazione della disciplina europea né di quella nazionale, in quanto non è preordinata all’utilizzo in modo surrettizio di personale con rapporto di lavoro flessibile per esigenze permanenti ma, piuttosto, a fare fronte all’eccezionale circostanza del superamento degli enti di area vasta che, nelle more della piena attuazione della riforma, continuano a funzionare, sia pure drasticamente ridimensionati. La proroga si applica anche alle province che non abbiano rispettato il patto di stabilità interno per il 2014. Infine, segnala che il comma 10, mediante la disapplicazione della sanzione concernente il divieto di assunzione per il mancato rispetto del patto di stabilità interno per l’anno 2015 e per il mancato rispetto dell’indicatore dei tempi medi di pagamento, consente alla Regione Calabria di procedere, a valere sulle risorse proprie, alla prosecuzione dei rapporti a tempo determinato già in essere con i comuni della regione a valere su finanziamenti regionali. 101, aveva maturato tre anni di anzianità con contratto di lavoro a tempo determinato. La relazione illustrativa precisa che la proroga è motivata dalla necessità di non interrompere il percorso di valorizzazione professionale di questo personale, di non creare disparità di trattamento, con il rischio di un possibile contenzioso anche in sede europea, con i restanti precari «storici» delle amministrazioni pubbliche, i cui rapporti di lavoro sono già stati prorogati ai sensi dell’articolo 1, comma 426, della legge n. 125, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 124 del 2015. Non si sofferma sul comma 5, che riguarda il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in posizione di comando o fuori ruolo presso organi costituzionali, uffici di diretta collaborazione e presidenza del Consiglio dei ministri. Fa presente che i successivi commi 6 e 7 riguardano le modalità di avanzamento professionale del personale dirigenziale della Polizia di Stato, mentre il comma 8 proroga il regime transitorio concernente il collocamento in aspettativa per riduzione quadri per i gradi di colonnello e generale dell’Arma dei Carabinieri dei ruoli speciale e tecnico-logistico. Il comma 9 proroga i contratti di lavoro a tempo determinato del personale non dirigenziale dipendente dalle città metropolitane e dalle province che, alla data di entrata in vigore della legge 30 ottobre 2013, n. proroga alla medesima data le autorizzazioni all’assunzione a tempo indeterminato di personale nel comparto sicurezza-difesa e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, autorizzate per il 2014. Segnala, poi, che il comma 4 reca la proroga al 31 dicembre 2016 della sospensione della normativa in materia di reclutamento dei dirigenti di prima fascia mediante concorso pubblico, superata dalla riforma della dirigenza prevista dalla legge delega n. 
Con riferimento alla materia del pubblico impiego, anche alla luce delle limitazioni al   turn over recentemente disposte dalla legge di stabilità 2016, segnala l’opportunità di prorogare fino al 31 dicembre 2017 l’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle 125 del 2013, limita al 31 dicembre 2016. 101 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n. assunzioni, che l’articolo 4, comma 4, del decreto-legge n. 

Con riferimento all’articolo 4, che reca proroghe di termini in materie di competenza dei Ministeri dell’interno e della difesa, segnala, in primo luogo, che il comma 3 proroga dal 31 dicembre 2015 al 31 dicembre 2016 il termine per l’entrata in vigore della disciplina recata dall’articolo 17, commi 4-  bis e 4-ter445 del 2000, limitatamente agli stati, alle qualità personali e ai fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici e privati italiani. Tuttavia, il comma 4- 35, che reca disposizioni per la semplificazione degli adempimenti amministrativi in caso di assunzione di lavoratori di Stati non appartenenti all’Unione europea e in materia di documentazione amministrativa per gli immigrati. Più in particolare, ai sensi della nuova disciplina, la cui entrata in vigore è rinviata, i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea, regolarmente soggiornanti in Italia, possano utilizzare le dichiarazioni sostitutive previste dagli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n., del decreto-legge 9 febbraio 2012, n.quinquies 81 del 2008 acquistano efficacia decorsi sei mesi dalla pubblicazione del decreto del Ministro della difesa che istituisce l’albo imprese specializzate nelle attività di bonifica da ordigni esplosivi residuati bellici. Tale decreto è stato pubblicato nella 81 del 2008 in materia di sicurezza sul lavoro per la bonifica degli ordigni bellici. In particolare, sulla base del citato comma 3, le modifiche al decreto legislativo n. 177 del 2012, recante modifiche al decreto legislativo n. 5 del 2012 rinvia ad un successivo decreto ministeriale l’individuazione delle modalità di acquisizione d’ufficio di una serie di dati personali, tra cui ricorda, in particolare, le certificazioni concernenti l’iscrizione nelle liste di collocamento del lavoratore licenziato, dimesso o invalido, nonché le misure idonee a garantire la celerità nell’acquisizione della documentazione. La relazione illustrativa evidenzia, quindi, che la proroga si rende necessaria al fine di completare il percorso di adozione del decreto e dei collegamenti tra uffici e banche dati. Segnala che il comma 6 del medesimo articolo 4 proroga di ulteriori sei mesi il termine previsto dall’articolo 1, comma 3, della legge n. del citato articolo 17 del decreto-legge n. Gazzetta Ufficiale 146 del 26 giugno 2015 e, pertanto, le nuove disposizioni sono entrate in vigore il 27 dicembre 2015. Tuttavia, a causa del protrarsi delle procedure per l’istituzione del Comitato tecnico consultivo interministeriale, non si è ancora conclusa l’istruttoria delle domande di iscrizione all’albo sinora pervenute e, pertanto, ad oggi, nessuna impresa risulta iscritta all’albo. La proroga in esame, pertanto, è volta a consentire il corretto svolgimento del procedimento di is n.71 del 2015, che ha recepito la direttiva 2012/35/UE, che modifica la direttiva 2008/106/CE, in materia di requisiti minimi di formazione della gente di mare, prevede nuove modalità sia per il rilascio sia per il rinnovo dei certificati. Per quanto riguarda l’articolo 7, che reca proroghe di termini in materia di infrastrutture e trasporti, segnala che il comma 6 differisce al 31 luglio 2016 il termine per crizione all’albo e della verifica dei requisiti di idoneità a operare nel settore della bonifica degli ordigni bellici, per evitare, come si legge nella relazione illustrativa, di paralizzare lo svolgimento delle attività di bonifica, volte a garantire la pubblica incolumità, oltre che la salute e la sicurezza dei lavoratori impiegati nei cantieri edili. Passa quindi all’articolo 6, che reca proroghe di termini in materie di competenza del Ministero della salute e segnala che il comma 1 dispone la proroga di dieci mesi del termine per provvedere al rinnovo dei certificati di addestramento rilasciati da oltre cinque anni ai lavoratori marittimi. Come si legge nella relazione illustrativa, si tratta della proroga del regime transitorio, in quanto le norme vigenti non prevedono un termine di scadenza dei certificati, mentre la nuova disciplina, introdotta dal decreto legislativo n. l’adozione del regolamento, previsto dall’articolo 15, comma 3-quinquies, 14, per l’individuazione degli organismi legittimati alla formazione per gli addetti al salvamento acquatico, al rilascio delle relative abilitazioni nonché alla fissazione di requisiti minimi validi su tutto il territorio nazionale. Come si legge nella relazione illustrativa, la proroga si rende necessaria a causa della natura perentoria del termine per consentire il completamento dell’ 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. del decreto-legge 29 dicembre 2011, n.iter 122 del 2010, alla determinazione dei compensi corrisposti dalle pubbliche amministrazioni ai componenti degli organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo. Ricorda che tale limite è determinato negli importi risultanti alla data del 30 aprile 2010, ridotti del 10 per cento. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. istruttorio già in avanzata fase di definizione. Con riferimento all’articolo 10, che reca proroghe di termini in materia economica e finanziaria, segnala che il comma 4 reca la proroga al 31 dicembre 2016 del termine per l’esercizio dell’attività dei consulenti finanziari in materia di investimenti che al 31 dicembre 2007 prestavano già tale attività, senza detenere somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza dei clienti, in attesa della riforma del settore. Ricorda che in materia è intervenuta, da ultimo, la legge di stabilità 2016 che, ai commi da 36 a 48 dell’articolo 1, ha riformato il sistema di vigilanza sui promotori finanziari e sui consulenti finanziari, di fatto recependo i contenuti di una proposta di legge d’iniziativa parlamentare, già approvata dal Senato. Segnala anche il comma 5, che proroga al 31 dicembre 2016 il limite, introdotto dall’articolo 6, comma 3, del decreto-legge n. 

4) del bilancio e alle connesse parti del disegno di legge di stabilità 2016. Analoga proroga dovrebbe prevedersi con riferimento a quanto previsto dalla lettera 92, che escludono, per il periodo 2013-2015, la corresponsione del contributo dovuto nei casi di interruzione di rapporto di lavoro a tempo indeterminato ai sensi del comma 31 del medesimo articolo 2, per i licenziamenti effettuati in conseguenza di cambi di appalto, ai quali siano succedute assunzioni presso altri datori di lavoro in attuazione di clausole sociali previste nella contrattazione collettiva che garantiscano la continuità occupazionale. Si tratta di una questione già segnalata con una specifica osservazione contenuta nella relazione approvata dalla Commissione con riferimento allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. Con riferimento alla materia del lavoro, segnala l’opportunità di estendere al triennio 2016-2018 l’applicazione delle disposizioni dell’articolo 2, comma 34, della legge 28 giugno 2012, n.   b148 del 2015, con riferimento ai lavoratori stagionali dei settori produttivi del turismo e degli stabilimenti termali, attualmente applicabili ai soli eventi di disoccupazione verificatisi tra il 1 22, nel campo delle attività stagionali, al fine di assicurare una graduale transizione nell’applicazione della nuova prestazione. In questo quadro, dovrebbero essere considerate, in particolare, le previsioni contenute nelle circolari applicative della nuova disciplina e le modalità di calcolo stabilite in via transitoria dall’articolo 43, comma 4, del decreto legislativo n. 92 del 2012 che esclude altresì per il triennio 2013-2015 la corresponsione del contributo nel caso di interruzione di rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel settore delle costruzioni edili, per completamento delle attività e chiusura del cantiere. Parimenti, in questa sede, dovrebbe valutarsi, a suo avviso, l’opportunità di verificare se si renda necessario un intervento sulla disciplina transitoria prevista per il riconoscimento della NASpI, di cui al decreto legislativo 4 marzo 2015, n. ) del richiamato comma 34 dell’articolo 2 della legge n.o maggio 2015 e il 31 dicembre 2015.

Cesare DAMIANO, presidente, ricordato che il decreto-legge annuale di proroga di termini spesso viene considerato come l’occasione per un «assalto alla diligenza», esorta, al contrario, i colleghi a cogliere l’opportunità per individuare precisi obiettivi per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, soprattutto con riferimento a tematiche di cui la Commissione si è più volte occupata.

Walter RIZZETTO (Misto) condivide l’opportunità di una proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici vigenti, tema sul quale la Commissione si è più volte impegnata e di cui si è discusso, da ultimo, in occasione dell’approvazione della legge di stabilità per il 2016, senza purtroppo giungere ad alcun risultato. Rileva tuttavia che la relatrice, rispetto agli altri punti da lei indicati, è apparsa meno assertiva, quasi che la questione sia meno urgente delle altre evidenziate. Chiede pertanto chiarimenti ai colleghi della maggioranza sul loro orientamento su tale questione, al fine di verificare la possibilità di una iniziativa unitaria.

Cesare DAMIANO, presidente, pur osservando che la risposta alla questione posta dal deputato Rizzetto compete ai capigruppo, rileva che la relatrice ha posto all’attenzione della Commissione una serie di questioni, da approfondire in vista della redazione di una proposta di parere. Si tratta, pertanto, di verificare, anche informalmente, il grado di consenso che si può registrare su ciascuna di tali questioni, al fine di un loro specifico richiamo nel parere che verrà votato dalla Commissione.

Marialuisa GNECCHI (PD), consapevole della opportunità di prorogare la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici vigenti, rileva che il proprio gruppo ha indirizzato alla ministra per la semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, una specifica interrogazione, cui darà risposta lei stessa o un suo delegato nella seduta di domani. Alla luce, infatti, delle difficoltà incontrate nel corso dell’esame della legge di stabilità e dei limiti alle possibilità di modificare il decreto-legge in esame, è interesse del suo gruppo raccogliere tutte le informazioni possibili al fine di verificare quali siano le reali possibilità di soluzione del problema.

Cesare DAMIANO, presidente, rimarcato che il problema è all’attenzione della Commissione e che è necessario individuarne la soluzione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta convocata per domani, mercoledì 20 gennaio 2016.
La seduta termina alle 14.30.

 

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