INTERROGAZIONI
Giovedì 5 marzo 2015. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Franca Biondelli.
La seduta comincia alle 9.05.
5-04452 Crivellari: Ambito di applicazione dei regimi previdenziali per i lavoratori operanti nel settore marittimo e nella piccola pesca.
La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Diego CRIVELLARI (PD), nel ringraziare la rappresentante del Governo per la sua risposta, auspica che i chiarimenti forniti contribuiscano a fare chiarezza sull’applicazione della normativa previdenziale riferita ai lavoratori impegnati nella piccola pesca, superando in questo modo le criticità illustrate nel suo atto di sindacato ispettivo, con particolare riferimento alla provincia di Rovigo. Nel confermare il proprio impegno a monitorare l’evoluzione della situazione, auspica che in concreto si individuino soluzioni che, nel rispetto della disciplina vigente, non risultino penalizzanti per i lavoratori interessati.
5-04572 Ciprini: Tutela dei diritti dei lavoratori e dei livelli occupazionali della società Trafomec.
La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Tiziana CIPRINI (M5S), nel prendere atto della risposta fornita, fa presente che gli ex dipendenti dalla società Trafomec sono intenzionati a intraprendere nuove azioni, anche eclatanti, qualora decorresse inutilmente il termine di quindici giorni richiesto dalla società Trafomec Europe ai fini dell’individuazione di soluzioni percorribili per il rispetto degli impegni assunti. Ripercorre, quindi, la vicenda oggetto dell’atto di sindacato ispettivo, evidenziando che, a suo avviso, si è prodotta la dispersione in una costellazione di società estere scarsamente trasparenti del patrimonio di competenze e di esperienze di una società che rappresentava un autentico «gioiello» nel campo dell’alta tecnologia. Nel denunciare le responsabilità delle istituzioni territoriali esprime un giudizio fortemente critico sull’attuale gestione della società, che sta danneggiando in modo evidente i lavoratori non in conseguenza di una crisi industriale, ma a seguito di un preciso intento speculativo di carattere finanziario.
5-03406 Fabbri: Requisiti pensionistici del personale dei ruoli amministrativi e tecnico informatici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
La sottosegretaria Franca BIONDELLI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Marilena FABBRI (PD)157 del 2013. Ribadisce, altresì, l’opportunità di individuare adeguati correttivi di carattere normativo in materia di età per l’accesso al pensionamento del personale dei ruoli amministrativi e tecnico informatici del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sottolineando i rischi di « , nel prendere atto della risposta fornita dalla rappresentante del Governo, rileva, su un piano generale, l’opportunità che l’Esecutivo fornisca assicurazioni circa i propri intendimenti in ordine alla disciplina pensionistica da applicare ai lavoratori dei comparti difesa e sicurezza e vigili del fuoco e soccorso pubblico, non interessati dalle disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica n.burnout» cui sono sottoposti i lavoratori di detti ruoli.
Walter RIZZETTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 9.25.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 4 marzo 2015.
Disposizioni in materia di cumulabilità dei trattamenti pensionistici di reversibilità.
C. 168 Bobba, C. 228 Fedriga, C. 1066 Rostellato e C. 2330 Tinagli.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.10 alle 14.35.
ATTI DELL’UNIONE EUROPEA
Mercoledì 4 marzo 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.35.
1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo, per quanto riguarda un aumento del prefinanziamento iniziale versato a programmi operativi sostenuti dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (COM(2015)46 final). Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n.
(Esame ai sensi dell’articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).
La Commissione inizia l’esame della proposta di regolamento.
Monica GREGORI (PD), relatrice, osserva che l’esame della proposta di regolamento all’ordine del giorno costituisce un’utile occasione per fare il punto su una delle iniziative più significative adottate dalle istituzioni europee per contrastare le ricadute, sul piano economico e sociale, della grave crisi che si è aperta nel 2008 e di cui soltanto recentemente si ravvisano i primi segnali di superamento. Nel segnalare l’esigenza di adottare politiche più incisive a livello europeo e nazionale, richiama la necessità di individuare efficaci misure volte a contrastare la disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni e a promuovere la formazione, l’istruzione e l’occupazione di qualità tra i cittadini più giovani. Ricorda, infatti, che a seguito dell’esplosione della crisi il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto rapidamente e in misura rilevantissima in quasi tutti i paesi europei. Nell’area euro il fenomeno ha registrato un andamento ancora più marcato, peraltro con differenze notevoli da Paese a Paese. Infatti, se la disoccupazione giovanile si attestava nell’Unione europea a ventotto Stati al 21,4 per cento nel 2014, con un non irrilevante miglioramento rispetto all’anno precedente, nell’area euro il dato risultava pari al 23 per cento e il miglioramento rispetto all’anno precedente era meno sensibile. Allo stesso tempo, in Spagna il tasso di disoccupazione giovanile risultava comunque superiore al 55 per cento; in Italia intorno al 40 per cento; in Francia oltre il 24 per cento, mentre in Germania il tasso era pari a poco più del 7 per cento.
Rileva che la crisi economica ha posto, dunque, l’Europa di fronte a un problema che non ha soltanto dimensioni economiche ma anche chiari riflessi sociali e culturali: una quota troppo elevata di giovani nel nostro continente non nutre speranze nella possibilità di realizzarsi e di emanciparsi economicamente. Si tratta di un segnale grave che, a suo avviso, mina fortemente le prospettive di ripresa dell’economia europea. Questo è il motivo per cui le istituzioni europee, anche su sollecitazione dei Paesi, fra cui l’Italia, più colpiti, ha deciso di attivare risorse consistenti a favore di interventi volti a promuovere l’occupazione e la formazione giovanile. Fa notare che tali risorse, che ammontano complessivamente a 6,4 miliardi di euro, sono state individuate a valere sul Fondo sociale europeo per la realizzazione della Garanzia per i giovani (Youth guarantee); altri 3 miliardi di euro sono stati assegnati a misure volte specificamente a promuovere l’occupazione giovanile (Youth employment initiative). Fa presente che la Garanzia per i giovani è specificamente rivolta a giovani disoccupati e NEET negli Stati membri il cui tasso di disoccupazione giovanile si colloca al di sopra del 25 per cento, ivi compreso, pertanto, il nostro Paese. Osserva che la gravità della situazione ha indotto le istituzioni europee a concentrare nei primi due anni del periodo di programmazione (vale a dire il 2014 e il 2015) la possibilità di impegnare larga parte delle risorse stanziate. In particolare, evidenzia che nel nostro paese il programma Garanzia per i giovani si è tradotto nell’adozione di un piano nazionale con uno stanziamento complessivo di oltre 1.500 milioni di euro, di cui 567 dall’iniziativa per l’occupazione giovanile, altrettanti a valere del fondo sociale europeo e 379 di cofinanziamento nazionale. Fa presente che le risorse complessivamente disponibili sono state poi ripartite tra le diverse regioni sulla base della percentuale dei disoccupati al di sotto del 25 anni; la quota più significativa è stata assegnata alla Campania (13,6 per cento) e, a seguire, alla Sicilia, alla Lombardia e al Lazio. Osserva che il percorso di attuazione ha poi previsto la stipula di apposite convenzioni tra il Ministero del lavoro e le diverse amministrazioni regionali: le risorse sono infatti gestite in larga parte direttamente dalle regioni. Fa presente che nella documentazione appositamente predisposta dagli uffici si dà conto della distribuzione tra le diverse finalità delle risorse assegnate, osservando in ogni caso che l’andamento complessivo non appare confortante. L’orizzontalità nell’applicazione dell’intervento pubblico in materia di ripresa occupazionale è elemento fondamentale sottolineato più volte dagli organismi internazionali ed europei. Questo significa che i driver della crescita possono essere efficaci solo se, da un lato, tutte le autorità pubbliche coinvolte li applicano in maniera omogenea e, dall’altro, vi è la necessità di elaborare interventi legislativi multidisciplinare sulla ricerca, sull’innovazione, sull’impresa e sulla certezza e rapidità del diritto. In ambito di job placement occorrerebbe rafforzare il coinvolgimento delle università, delle scuole primarie e secondarie, con particolare 1304 del 2013), aumenta dall’1 al 30 per cento la quota di prefinanziamento iniziale per il 2015. Allo stesso tempo, si prevede tuttavia a carico degli Stati membri l’obbligo di rimborsare i prefinanziamenti supplementari qualora le richieste di pagamento intermedie, presentate nel 12 mesi successivi all’entrata in vigore del regolamento, non ammontino almeno al 50 per cento del prefinanziamento stesso. In sostanza, si incentiva, attraverso la quota di prefinanziamento, l’impegno rapido delle risorse a disposizione sanzionando i Paesi che non si dimostrano sufficientemente efficienti al riguardo. Questo è un tema cruciale per l’Italia. Rileva che nel caso dell’Italia, infatti, la quota di prefinanziamento passerebbe da poco più di 5 milioni ad oltre 150 milioni di euro. Si tratta, quindi, di una modifica assai significativa e di un’occasione importante che non può essere sprecata per promuovere l’occupazione o la formazione di giovani. Ciononostante, proprio i ritardi e le difficoltà che hanno contrassegnato nel nostro Paese l’attuazione della normativa sino ad ora adottata inducono a temere che si possa ripetere quanto già accaduto in numerose precedenti circostanze. Esemplare al riguardo è il caso delle risorse relative alle politiche di coesione nonostante che il nuovo ciclo di programmazione sia da tempo iniziato, il nostro paese deve ancora misurarsi con l’esigenza di affrettare l’impegno e il pagamento delle risorse relative alla programmazione precedente (2007-2013) per evitare il rischio di perdere un ammontare di risorse assai rilevante. Rileva che il recente accordo di partenariato stipulato tra il Governo italiano e la Commissione europea per la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 ha riconosciuto le priorità nazionali superando le varie criticità riscontrate nella programmazione precedente. Conseguentemente è possibile augurarsi un’attenzione specifica da parte delle istituzioni dell’Unione europea riguardo il tema specifico in oggetto. Nel caso della proposta di regolamento in esame, gli aspetti problematici che si possono ravvisare attengono in primo luogo alla tempistica di entrata in vigore del regolamento stesso il cui esame presso il Parlamento europeo non è ancora pervenuto ad una fase avanzata. Ciò induce a ritenere che ben difficilmente l’incremento della quota di prefinanziamento possa trovare attuazione prima della seconda metà dell’anno per cui anche l’effetto leva sperato difficilmente potrà verificarsi. Più in particolare, per quanto riguarda l’Italia, le carenze riscontrate (a partire dalla mancanza di strutture di coordinamento che ha pregiudicato la piena operatività del piano nazionale in molte regioni e il sostanziale blocco dei partenariati con le parti sociali, ma anche la disomogeneità dei vari piani regionali), potrebbero impedire, di fatto, la fruizione del vantaggio costituito dall’aumento della quota di prefinanziamento. Rileva che il risultato che si potrebbe produrre è che non essendo in condizione di conseguire almeno il 50 per cento di pagamenti intermedi nei 12 mesi conseguenti all’entrata in vigore del regolamento, il nostro Paese si vedrebbe costretto a rimborsare il prefinanziamento ricevuto. In altri termini, potrebbe determinarsi attenzione a quelle professionali, attivando specifici protocolli d’intesa che impegnino queste istituzioni ad un maggior ruolo all’interno della Garanzia giovani. Ritiene che proprio questo elemento debba indurre a qualche riflessione a proposito della proposta di regolamento all’ordine del giorno. Fa presente, infatti, che essa mira infatti a rafforzare ulteriormente l’effetto leva delle misure già vigenti attraverso un aumento della quota di prefinanziamento iniziale inerente il Fondo sociale europeo, in affiancamento alle misure per la crescita stabilite dal nuovo Fondo Strategico per gli Investimenti. Attualmente, il livello di prefinanziamento, versato all’atto dell’adozione del programma operativo, è stabilito nell’1 per cento del contributo a carico dell’Unione europea. I successivi finanziamenti (i cosiddetti pagamenti intermedi) vengono effettuati in base alla certificazione presentata. Osserva che la proposta di regolamento, intervenendo a parziale modifica della disciplina vigente (il regolamento n. la situazione paradossale per cui l’Italia, pur essendo tra i paesi membri che più degli altri hanno bisogno di queste misure di cui ha giustamente promosso l’adozione, potrebbe trovarsi nelle condizioni di non potersene avvalere. Occorre quindi operare un’attenta valutazione in sede di parere presto questa Commissione, a partire dalla soglia del 50 per cento dei pagamenti intermedi, riflettendo sulla necessità di una sua eventuale modifica in sede europea. Più in generale, tali elementi di criticità riscontrati inducono a ritenere opportuna una costante partecipazione italiana durante tutto l’iter 234 del 2012. Ritiene che sia opportuno, ai fini di un corretto e puntuale intervento italiano nell legislativo di approvazione della presente proposta di regolamento per intervenire in anticipo sulla base delle migliori indicazioni disponibili. Pertanto, prima di pervenire all’espressione di una valutazione positiva sui contenuti della proposta di regolamento, occorre procedere a una rapida istruttoria per acquisire utili elementi di valutazione e di informazione sullo stato di attuazione del piano nazionale e sulle concrete possibilità che le misure più favorevoli previste dalla proposta di regolamento all’ordine del giorno possano essere tempestivamente attivate, in particolare nelle regioni che registrano il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Inoltre, fa notare che, a quanto risulta, il Governo ha segnalato la proposta in esame il 17 febbraio 2015 ma non ha inviato al Parlamento la relazione prevista dall’articolo 6 della legge n.a procedura legislativa, che il Governo provveda a inviare al più presto tale relazione, anche ai fini della presente istruttoria parlamentare. Ritiene in ogni caso importante un confronto su questi temi con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali prima dell’espressione della posizione della Commissione sull’atto in esame.
Antonio PLACIDO (SEL)234 del 2012, auspicando che tale trasmissione possa avvenire in tempi ragionevoli. , condividendo le osservazioni testé svolte dalla relatrice, chiede al Governo delucidazioni circa l’invio della relazione prevista dall’articolo 6 della legge n.
Il sottosegretario Massimo CASSANO fa presente che il Governo si impegna a fornire celermente ogni utile elemento di valutazione, al fine di mettere la Commissione nelle condizioni di svolgere la propria istruttoria parlamentare nel miglior modo possibile.
Monica GREGORI (PD), relatrice, ritiene che tale adempimento da parte del Governo sia importante ai fini della prosecuzione dell’iter.
Cesare DAMIANO, presidente, auspicato che sul provvedimento in esame si possa svolgere un’attenta riflessione, soprattutto alla luce delle criticità rilevate dalla relatrice in ordine al potenziale rischio di un rimborso dei prefinanziamenti da parte dell’Italia, rinvia il seguito dell’esame della proposta ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 4 marzo 2015.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 3 marzo 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.10.
Indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati: deliberazione di una proroga del termine.
(Deliberazione di una proroga del termine).
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, secondo quanto concordato nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 26 febbraio 2015, è stata acquisita l’intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, ai fini di una proroga, fino al 31 marzo 2015, del termine per la conclusione dell’indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati.
Propone, pertanto, di approvare detta proroga del termine dell’indagine conoscitiva.
La Commissione approva la proposta del Presidente.
La seduta termina alle 14.15.
RISOLUZIONI
Martedì 3 marzo 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.15.
7-00449 Cominardi: Iniziative in materia di occupazione in relazione agli sviluppi dell’innovazione tecnologica.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione.
Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell’odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Avverte, quindi, che oggi avrà luogo l’illustrazione della risoluzione in titolo, nonché l’eventuale svolgimento di interventi di carattere generale, mentre il parere del Governo sarà acquisito in una successiva seduta, da definire in base alle determinazioni che saranno assunte in una prossima riunione dell’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Ricorda, inoltre, che nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi lo scorso 26 febbraio 2015, si era prospettata l’opportunità di deliberare, in una successiva riunione, lo svolgimento di un ciclo di audizioni informali.
Claudio COMINARDI (M5S), nell’illustrare la risoluzione a sua prima firma, evidenzia come essa affronti il tema della disoccupazione determinata dall’evoluzione tecnologica, sottolineando il rischio di un aumento del numero di disoccupati prodotto dalla sostituzione di lavoratori nell’ambito dei processi produttivi da automazione. Citato il caso di Amazon, ha deciso di avvalersi di oltre quindicimila droni nel proprio magazzino, nonché quello della Volkswagen nella produzione delle auto, fa notare che le imprese, grazie ai progressi raggiunti nel campo dello sviluppo tecnologico, procedono a una riduzione del personale nello scopo di massimizzare i profitti, sottolineando come la stessa Italia sia ormai un Paeseleader nel campo dell’automazione dei processi produttivi. Ritiene, pertanto, che l’innovazione tecnologica nel campo del lavoro, se non adeguatamente sostenuta da adeguamenti normativi, rischi di aumentare le disparità sociali, citando, in proposito, alcuni studi scientifici che suffragano tale ipotesi, tra cui, ad esempio, uno studio dell’associazione Oxfam. Valuta opportuno svolgere un’adeguata riflessione sul tema, anche attraverso lo svolgimento di un ciclo di audizioni, affinché si promuovano iniziative di natura legislativa, tese, ad esempio, a ridurre progressivamente l’orario di lavoro, a incrementare l’offerta formativa, soprattutto nei settori ad alta specializzazione tecnologica, o a prevedere opportune forme di sostegno al reddito. Ritiene, in conclusione, che sia opportuno indirizzare il progresso scientifico al fine di renderlo compatibile con le esigenze dei cittadini e dei lavoratori, migliorando nel complesso il benessere della collettività ed evitando conseguenze sociali gravi che potrebbero portare addirittura alla fine del lavoro, così come inteso oggi.
Il sottosegretario Massimo CASSANO si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.
Cesare DAMIANO, presidente, ritiene che il tema oggetto della presente risoluzione sia di grande interesse e di stretta attualità, sollecitando una riflessione intorno ai cambiamenti imposti alla società dall’evoluzione tecnologica, che, a suo avviso, non sono tali da determinare la «fine del lavoro», come paventato da Rifkin, ma possono sicuramente comportare una trasformazione considerevole dei rapporti di lavoro. Giudica utile avviare una discussione su questi temi, eventualmente arricchita dai contributi derivanti da un ciclo di audizioni informali, che offra spunti di riflessione in grado di condurre a iniziative volte a sollecitare soluzioni che tendano a un miglioramento delle condizioni di lavoro. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.