Un giovane su quattro in Italia, così come in Spagna e in Portogallo, è a rischio povertà. Lo dice un rapporto della Commissione europea secondo il quale in tutta l’Ue la minaccia riguarda il 15% della popolazione con grandi differenze tra paese e paese: dal 10% della Svezia al 21% dell’Irlanda. Per l’Italia invece il rischio povertà, secondo i dati del 2001, riguarda una percentuale del 19%, così come per la Spagna. Ma il dato sale al 25% per la fascia di età dai 18 ai 24 anni.
I giovani più vulnerabili, spiega la Commissione europea, sono quelli che lasciano la scuola senza avere le qualifiche necessarie per far fronte alla transizione verso una società globale della conoscenza.
Anche se la percentuale negli ultimi anni è progressivamente diminuita, più di 55 milioni di persone e un bambino su cinque sono minacciati dalla povertà. Per questo Bruxelles richiama ancora un volta gli stati membri a lottare contro l’esclusione sociale che resta una delle priorità dell’Unione europea.
Con i piani di azione nazionali progressi considerevoli sono stati già realizzati, spiega l’esecutivo europeo, ma resta ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo di Lisbona che consiste nello sradicare totalmente la povertà entro il 2010.
La strada da seguire, secondo la Commissione, è quella di un impegno coordinato tra gli Stati con la partecipazione e il coinvolgimento della società civile e delle autorità locali e regionali. Le regioni hanno dato vita ad un’associazione guidata da Toscana e Bruxelles capitale per studiare il fenomeno dell’esclusione sociale nelle singole realtà. L’associazione attiva già da due anni comprende una ventina di amministrazioni regionali e locali che hanno deciso di mettersi insieme per dare una risposta coordinata al problema.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu