Letteralmente “ripresa senza lavoro”. Un’espressione che si usa quando, dopo una fase di recessione, l’economia di un Paese riprende a crescere ma non aggiunge posti di lavoro. Anzi, il tasso di disoccupazione tende ad aumentare ulteriormente. E’ quello che sta accadendo nel territorio della provincia.
Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha messo in relazione i dati relativi all’export che emergono dall’ultima indagine di “Veneto congiuntura” prodotta da Unioncamere a quelli che riguardano l’occupazione. Ebbene, nel 2015 l’export padovano ha raggiunto gli 8,7 miliardi di euro, segnando un aumento del +2,8% rispetto all’anno precedente. In particolare, per i prodotti della meccanica si registra nell’insieme un aumento del +4,3% (contro però il +6,5% del 2014), determinato dalle variazioni che hanno interessato motori (+31,8%), macchine per impiego generale (+5,3%) e macchine per l’agricoltura (+3,8%). E tuttavia, è una crescita che non produce lavoro: nel settore manifatturiero l’andamento dell’occupazione è negativo (-0,6% contro il +0,1% del 2014).
“I segnali di ripresa ci sono, ma le esportazioni non trainano l’occupazione: è questa la sintesi che è possibile fare a partire dai numeri oggettivi” ha sottolineato Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, Associazione delle piccole e medie industrie.
“La domanda è: perché il mercato del lavoro non trae beneficio da tutto ciò? – si chiede ancora il ppresidente – Credo che le ragioni siano molteplici, a partire dalle caratteristiche peculiari delle nostre aziende, che sono di piccole dimensioni e non sono attrezzate strutturalmente per cavalcare l’onda”, ha concluso.