I mesi estivi si sono aperti all’insegna di un preoccupante clima d’incertezza. Lo rileva la Confcommercio nella sua consueta congiuntura mensile. “Il quadro internazionale appare ancora molto complesso e non si intravedono segnali di risoluzione del conflitto in Ucraina” spiega Confcommercio che stima per l’Italia a luglio un calo del Pil dello 0,6%.
“I mercati delle materie prime continuano ad essere attraversati da molteplici turbolenze, elemento che contribuisce a rendere molto complicata l’individuazione della fine della fiammata inflazionistica che sta coinvolgendo tutte le principali economie. A questo si aggiungono i timori, non sempre razionali, sulle conseguenze delle restrizioni monetarie messe in atto dalle Banche Centrali. Non agevola le propensioni al consumo e all’investimento la crisi politica che stiamo vivendo”, aggiunge l’associazione dei commercianti.
L’economia italiana, “che pure ha mostrato nella prima parte dell’anno grande vivacità, ha cominciato a evidenziare segnali di un possibile forte rallentamento. Tale tendenza si dovrebbe confermare anche a luglio, mese per il quale la nostra stima indica un calo dello 0,6% su giugno e una crescita nulla nel confronto annuo”.
I consumi seppure in crescita tendenziale (+0,7% su giugno del 2021), mostrano una dinamica più contenuta rispetto ai mesi precedenti (mentre sarebbe già negativa, a giugno, la variazione del volume destagionalizzato).
Non vanno trascurati alcuni elementi che potrebbero rappresentare il primo segnale di un atteggiamento più attento delle famiglie.
Anche a giugno 2022 la domanda si è concentrata verso il recupero della componente relativa ai servizi (+11,9% nel confronto annuo) soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero. Per i beni (-3,3% su giugno 2021) la situazione si conferma articolata.
Sulla base delle stime di Confcommercio, a luglio si dovrebbe registrare, rispetto a giugno, un incremento dei prezzi al consumo dello 0,7%, con una variazione dell’8,2% su base annua.
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