La persistenza dell’inflazione su tassi contenuti e il deciso ridimensionamento registrato nella media del 2013 (dal 3,0% si è scesi all’1,2%), con un trascinamento nullo sul 2014, sono dati positivi che possono favorire un recupero del potere d‘acquisto e l’aumento della fiducia. È quanto si apprende dell’Ufficio Studi Confcommercio.
“Ma sono dati al tempo stesso insufficienti a stimolare una domanda che da tre anni registra una continua diminuzione perchè vanificati dall’assenza di politiche incisive sul versante della riduzione del carico fiscale. E’ dunque evidente, sottolinea Confcommercio, che questa situazione, nonostante al momento non sembra destinata a tradursi in deflazione, non può certo essere guardata con ottimismo”.