“Le imprese sono chiamate a versare, entro il 30 aprile, altri 70 milioni di euro per il Sistri (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), un sistema che è confuso e inefficiente, sbagliato nell’impostazione e nella realizzazione, che non è mai decollato nonostante gli sforzi compiuti dalle associazioni per informare e per formare gli addetti ai lavori”. Lo denuncia Confindustria in una nota. “Questa situazione – si legge – è ben nota al governo e al ministero dell’ambiente, al quale sono stati dimostrati e documentati i gravi disservizi e le innumerevoli disfunzioni nella sua concreta applicazione”.
“Le imprese – si legge – stanno pagando dal 2010 un sistema, nel frattempo rinviato ben sette volte, che ha perso ogni credibilità, ricevendone in cambio solo problemi e preoccupazioni. Non si può pretendere altro dal sistema produttivo”.
“Il governo – sostiene Confindustria – ha il dovere morale di annullare il contributo 2012, in attesa di fare chiarezza sulla situazione e sulla reale efficienza dell’impianto informatico e sulle procedure adottate, soggette a continue modifiche e aggiustamenti nel tentativo di recuperare i difetti originali del progetto”.
L’associazione chiede pertanto al Governo di disporre da subito la soppressione del contributo. (LF)
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