Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un documento comune concepito con il fine di affrontare la difficile situazione congiunturale e governare con più efficacia i processi di transizione industriale. Il documento è stato sottoscritto ieri, 1 settembre, nel corso di un incontro tra la confederazione dell’industria italiana e le parti sociali,
Il documento presenta un modello innovativo di gestione delle crisi e delle ristrutturazioni aziendali che mette al centro la ricollocazione dei lavoratori, assegnando alle parti sociali, attraverso la contrattazione, un ruolo attivo di maggiore responsabilità.
In particolare, sono state individuate specifiche soluzioni da adottare in due differenti contesti: nelle imprese interessate dalla Cassa integrazione straordinaria, laddove siano previsti esuberi, si propone, attraverso un accordo sindacale, la condivisione di un “piano operativo di ricollocazione” finalizzato a favorire la formazione e la ricollocazione dei lavoratori, già durante il periodo di cassa integrazione. Per le attività di formazione e di outplacement le parti hanno previsto la possibilità di operare attraverso i fondi interprofessionali. Per quanto riguarda le imprese che operano in aree di crisi industriale complessa e non complessa, laddove vi siano concrete possibilità di rilancio delle attività produttive, si propongono, oltre alle misure sopra descritte, anche alcuni correttivi alla disciplina degli ammortizzatori sociali.
“Questo accordo mette in campo modalità contrattuali e politiche attive e richiede al governo di non sottrarre risorse agli ammortizzatori sociali, ma al contrario di mettere a disposizione quelle risorse che con il venir meno della mobilità non ci sarebbero state”. Questo il commento di Susanna Camusso, secondo la quale la notizia ha ancora un risvolto politico perché si sancisce la fine di quella “narrazione sull’abolizione della rappresentanza e dei corpi intermedi”. Può iniziare una “stagione diversa e questo accordo dice che le parti sociali sono in grado di fare accordi, di fare proposte e di rivendicare un’interlocuzione con il governo che non sia più estemporanea, ma che provi ad affrontare i temi concreti del lavoro”.
Si attende ora il vaglio del documento da parte del Governo, per procedere poi all’attuazione delle proposte. Un prossimo appuntamento tra governo e sindacati sui temi del lavoro è fissato per il prossimo martedì 6 settembre.




























