“L’Italia è in emergenza liquidità. E’ in corso la terza ondata di credit-crunch, dopo quelle del 2007-2009 e quella del 2011-2012”. Lo ha detto il direttore generale di Confindustria, Marcella Panucci, in audizione alla Camera sul decreto debiti P.A. “I prestiti alle imprese sono in caduta da più di un anno e mezzo: lo stock erogato si è ridotto di 47 miliardi”.
“Le p.a. italiane hanno debiti verso le imprese in circa 91 miliardi di euro alla fine del 2011, poco meno del 6% del Pil”. Un ammontare, ha detto il direttore generale di Confindustria, “che non ha eguali in Europa: è una volta e mezza i debiti commerciali della P.A. in Francia, quasi tre volte il Portogallo, oltre 4 volte la Spagna e quasi 5 quelli della Grecia”
A suo avviso, “con l’immediata liquidazione di 48 miliardi si genererebbero, in tre anni, 10 miliardi di investimenti aggiuntivi delle imprese che avrebbero l’effetto di aumentare il livello del Pil: dopo tre anni di circa l’1%”.
La scarsità di fondi, secondo Panucci, contribuisce all’aumento dei fallimenti delle imprese, che di fatto sono raddoppiati nell’arco di cinque anni: 3.596 nel 4 trimestre 2012 contro i circa 1.800 nel 4 trimestre del 2007″.
Il decreto sblocca debiti Pa, continua il direttore, “interviene anche sulla Tares, che suscita forti dubbi di costituzionalità in ordine alla maggiorazione, destinata alla copertura dei servizi indivisibili dei Comuni”. Il tributo, ha evidenziato Panucci in audizione alla Camera sul decreto debiti Pa, “comporta difficoltà operative per le imprese oltre che un significativo incremento del prelievo rispetto alla situazione preesistente”. Secondo Confindustria occorre “rinviare l’applicazione della Tares al 2014 per rivederne l’impostazione; abrogarne a regime la maggiorazione; escludere la Tares per alcune tipologie di locali”.