Una lunga riunione, durata quattro ore. Ma al termine, dai protagonisti, poche e scarne dichiarazioni generiche. Di concreto, soltanto la data dei due prossimi appuntamenti: il 17 e il 30 di settembre. Questo, in sintesi, l’esito del secondo incontro, mercoledì 30 luglio, tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e il presidente di Confindustria, nella foresteria di Via Veneto. Per dirla in gergo: ‘’non c’è titolo”. In realtà il titolo c’è, eccome: la riunione è servita, sostanzialmente, a raggiungere un consenso “politico’’ di tutte le parti per autorizzare la diffusione dei dati raccolti dall’Inps sulla rappresentanza. E infatti, proprio nel corso della lunga riunione di ieri pomeriggio, le tre confederazioni e la Confindustria hanno messo nero su bianco una nota congiunta sul tema, diffusa poi la mattina di giovedi 31, pur senza fare esplicito riferimento al vertice di Via Veneto.
Un piccolo promemoria sulla faccenda: i dati sulla rappresentanza, raccolti da Inps e Ministero del lavoro in base a due accordi sottoscritti da tutti i sindacati e dalla Confindustria, e risalenti al 2014 e al 2017, sarebbero in realtà disponibili da parecchio tempo. Ma, come hanno dichiarato più volte almeno due presidenti dell’Istituto (Tito Boeri prima, e in seguito anche Pasquale Tridico) non sono mai stati resi pubblici per volontà dei sindacati stessi. In particolare, per la prudenza che la Cisl ha sempre tenuto rispetto a questo tema. Ieri, però, la situazione si è sbloccata, e anche Daniela Fumarola ha convenuto sull’utilità di rendere pubblico quanto meno il dato complessivo, validato da Inps e Inl: “Cgil, Cisl e Uil, attraverso le rispettive federazioni di categoria, rappresentano in media oltre il 91% della rappresentanza sindacale complessiva nei Ccnl oggetto di rilevazione”, afferma la nota congiunta, sottolineando che questo “ conferma la solidità e la lungimiranza delle scelte compiute nel tempo da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria in materia di rappresentanza sindacale e contrattazione collettiva nazionale”.
Se questo primo piccolo passo servirà a proseguire nel cammino di una maggiore trasparenza sul tema di ‘’chi rappresenta chi’’, è presto per dirlo; l’argomento sarà ripreso nei prossimi incontri di settembre, anche perché l’obiettivo comune a sindacati e imprese resta soprattutto quello di mettere fuori campo i cosiddetti ‘’contratti pirata” e coloro che li sottoscrivono. Nel frattempo, si porta a casa un risultato politico, che dimostra plasticamente quanto le parti sociali, riunite attorno allo stesso tavolo dopo anni di gelo e distanza, siano oggi in grado di dialogare costruttivamente.
Come del resto conferma anche Fumarola al termine dell’incontro, giudicato ‘’molto positivo’’, e “improntato a un metodo di confronto concreto e costruttivo, nel merito e nei contenuti”. Per la leader Cisl si è “condivisa l’urgenza” di intervenire su alcuni precisi dossier: “salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ruolo della contrattazione, rafforzamento della bilateralità, diritto alla formazione continua, politiche industriali ed energetiche”. Fumarola non cita l’argomento ‘’rappresentanza’’, ma in compenso rilancia il patto sociale, tanto più necessario, afferma, alla luce dei dazi: “Gli effetti potenziali dei dazi sull’economia nazionale mettono in evidenza il bisogno di fare rete, di costruire insieme una strategia di coesione e sviluppo. Il Paese ha bisogno di un patto sociale che consolidi l’impegno comune tra imprese, sindacati e istituzioni su sicurezza nei luoghi di lavoro, occupazione, produttività e salari. È questa la sfida che vogliamo cogliere, con determinazione e spirito costruttivo”. I dazi rappresentano, del resto, un. altro elemento di comune preoccupazione per le imprese come per i sindacati, che si sono prefissati un approfondimento specifico nel prossimo incontro del 17 settembre: quando, si spera, la situazione sarà un po’ più chiara.
Altri temi discussi a Via Veneto, secondo Landini: “abbiamo parlato di salute e sicurezza, rappresentanza, superamento dei contratti pirati. E poi semplificazione del numero dei contratti, investimenti sulla formazione, certificazione della rappresentanza e misurazione della stessa estendendo le elezioni Rsu e dei rappresentanti per la sicurezza”. Infine, giusto alla vigilia dell’incontro di Via Veneto anche il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri aveva così tracciato l’agenda della discussione: “Abbiamo individuato alcuni punti su cui ci confronteremo: salute e sicurezza, semplificazione contrattuale per osteggiare i contratti pirata, certificazione della rappresentanza sindacale con un election day ogni tre anni così come già accade nel settore pubblico, riforma del modello contrattuale che oggi ancora si basa sull’Ipca al netto degli aumenti dell’energia”. E aveva auspicato: “speriamo di poter affrontare tutti questi temi”. A settembre si vedrà. Per intanto, si va in ferie con un passetto avanti.
Nunzia Penelope