Quasi come una dichiarazione di guerra alla “politica neoliberale” e all’arroganza dei datori di lavoro; è stato il interpretato il discorso tenuto dal nuovo presidente della confederazione unitaria dei sindacati tedeschi (DGB), Michael Sommer, in seguito alla sua trionfale elezione. Il sindacato è deciso a imprimere una svolta decisiva in direzione di una maggiore giustizia sociale, per correggere le “devastanti conseguenze di due decenni di neoliberalismo”. E Sommer non si è limitato agli attacchi verbali, ha anche avanzato proposte concrete che dovrebbero “riequilibrare” la situazione. Per finanziare un’assicurazione sociale di base per tutti, il nuovo leader sindacale pensa di introdurre una “tassa bit” sulle attività in internet, un’imposta sui profitti in borsa degli speculatori e sui grossi capitali.
Con l’elezione di Sommer che ha ottenuto, con il 94% dei voti; uno dei migliori risultati da decenni, il DGB voleva imprimere una chiara svolta a sinistra e un tono più aggressivo nella sua politica sociale, nei confronti degli imprenditori, ma anche del governo. In tal modo, l’organizzazione spera di poter recuperare per i suoi otto sindacati di categoria, maggiori consensi tra gli iscritti e, soprattutto, tra i giovani.
E Michael Sommer non ha deluso le aspettative. Già all’inizio del suo discorso ha attaccato i datori di lavoro in quanto, con le inaccettabili condizioni riguardanti le retribuzioni, imposte per riprendere le trattative sul “patto per il lavoro”, avrebbero cercato di ricattare i lavoratori e ledere l’autonomia tariffaria. Sommer ha dichiarato che il “patto del lavoro” è importante per creare le premesse per una maggiore occupazione, ma che il DGB non è assolutamente disposto a cedere alle pressioni della controparte. Inoltre, l’organizzazione è pronta a combattere contro ogni tentativo di indebolire i sindacati di categoria e i lavoratori. A questo punto, Sommer non ha esitato anche a lanciare un chiaro avvertimento nei confronti dei partiti, in particolare nei confronti del candidato dell’Unione CDU/CSU, Edmund Stoiber e del suo progetto di liberalizzare il mercato del lavoro. Il presidente del DGB non ha lasciato dubbi sulla posizione del sindacato al riguardo: “tutti coloro che cercheranno di eliminare, o mettere in discussioni i diritti conquistati finora dai lavoratori dovranno fare i conti con la nostra più dura opposizione!”. I primi risultati del nuovo spirito combattivo dei sindacati cominciano a farsi sentire: la CDU che voleva far bloccare dalla camera dei Laender (in cui ha la maggioranza) la nuova legge contro i salari dumping e il lavoro nero, comincia a tentennare e probabilmente finirà per cedere alle richieste dei sindacati. Con acclamazioni quasi altrettanto calorose è stata accolto il discorso tenuto al Congresso dal Cancelliere Gerhard Schroeder, che ha ricordato, nel suo intervento, tutte le iniziative prese dal suo governo negli ultimi quattro anni per rafforzare la rappresentanza dei lavoratori e i loro diritti. Al tempo stesso, Schroeder si è impegnato a intensificare una politica a favore di una maggiore giustizia sociale e non ha esitato a chiedere il sostegno dei sindacati nella campagna elettorale in vista delle elezioni del 22 settembre.
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