I consulenti del lavoro lanciano l’allarme sugli effetti che la legge di stabilità 2015, appena approvata dalla Camera e ora al vaglio del Senato, rischia di avere sulla già critica situazione occupazionale del nostro Paese. Nel parere n.5/2014 della Fondazione Studi, i consulenti denunciano infatti che “sono a rischio oltre 300mila posti di lavoro nei prossimi tre anni, visto che la manovra finanziaria contiene la soppressione di una norma che potrebbe rivelarsi fatale soprattutto per gli artigiani di tutt’Italia e per tutti gli imprenditori delle regioni del Sud”.
“Gli sgravi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle previsioni della legge di stabilità (art. 12), andrebbero a sostituire quelli previsti dalla legge 407/90”, una sostituzione dannosa secondo i consulenti, che ricordano come con la legge 407/90 siano stati avviati “in questi 24 anni alcuni milioni di rapporti di lavoro, particolarmente dagli artigiani su tutto il territorio e dai datori di lavoro del Mezzogiorno per i quali vige lo sgravio contributivo del 100%”.
“Ove non dovesse essere introdotta nell’ordinamento una norma che consenta di ottenere un impatto economico-sociale identico – si legge nel parere della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro – si avrebbero immediate ripercussioni sui già pessimi livelli occupazionali. Lo sgravio contributivo per i neoassunti (3 anni di esenzione dai versamenti Inps), infatti, è molto meno vantaggioso delle previsioni della legge 407/90 che fino a oggi, con varie modifiche, ha regolato le assunzioni agevolate e che sarà abolita con la legge di stabilità”.
F.P.


























