Continua la protesta, iniziate ieri mattina, dei 24 operai della centrale a biomasse Eta di Cutro del gruppo Marcegaglia. I dipendenti, in totale 44, sono tutti in cassa integrazione dal maggio scorso per adeguamento tecnico della centrale. I lavori però non sono mai iniziati. A sostenere i padri di famiglia che si sono arrampicati a 56 metri di altezza, su una torre della centrale, i loro figli, bambini di età variabile dai 4 ai 9 anni, insieme alle madri, che si sono incatenati al cancello dello stabilimento.
Gli operai denunciano la loro situazione di precarietà lavorativa e la preoccupazione sul futuro dello stabilimento. Da quattro mesi non riescono ad avere un contatto con il gruppo Marcegaglia per sbloccare questa situazione di stallo. “Questa centrale, con l’indotto, dà lavoro a 400 persone ma, nonostante fosse una tra le più produttive del gruppo, i lavori di adeguamento non sono mai partiti”, dice un operaio. (FRN)