Continuano le dimissioni alla Enron. Sei membri del consiglio di amministrazione del colosso dell’energia Usa fallito, metà del totale, lasceranno l’incarico entro un mese. Ed il responsabile del servizio pensioni, cedendo all’ultimatum del governo, lascerà l’incarico ad un esperto esterno.
Era stato il ministero del lavoro a imporre alla Enron, minacciando di ricorrere al giudice, di lasciare la direzione del piano pensioni ad un esterno dopo che i dirigenti della compagnia avevano lasciato svanire il fondo pensioni di oltre 20.000 dipendenti (basato su azioni della compagnia, diventate carta straccia dopo la clamorosa bancarotta).
L’amministrazione Bush ha sottolineato che l’esperto esterno dovrà «proteggere aggressivamente» le pensioni dei dipendenti.
Le dimissioni dei membri del consiglio di amministrazione responsabile della bancarotta di dicembre erano aspettate. I vecchi dirigenti hanno perso la fiducia esterna verso il loro operato e sembrano aver perso ogni controllo su ciò che rimane della compagnia.
In gennaio era stato il presidente della Enron, Ken Lay, a dimettersi affermando di essere troppo preso dai problemi legali della bancarotta per potersi occupare della riorganizzazione dell’ex gigante dell’energia.
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