A margine della presentazione dell’iniziativa “Terzo Tempo”,il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha ventilato la possibilità del completo rinnovo dei contratti degli statali, in stallo da sette anni.
Il ministro ha precisato che il decreto legislativo sul pubblico impiego, che ha già ricevuto i pareri del Parlamento, potrebbe arrivare in consiglio di ministri tra questa settimana e la prossima.
Prima dell’estate, invece, ci sarà il varo delle direttive all’Aran per l’avvio del tavolo negoziale con i sindacati per il rinnovo del contratto.
Franco Martini della Cgil, Annamaria Furlan della Cisl e Antonio Foccillo della Uil, hanno chiesto al ministro, con una lettera congiunta, un incontro “urgente” per presentare “emendamenti” al testo di riforma prima che questo venga definitivamente approvato dal consiglio dei ministri. Per i sindacati, il testo non rispetterebbe del tutto il patto siglato dal governo il 30 novembre dello scorso anno sul rinnovo del contratto di lavoro.
In particolare, il pacchetto di emendamento inviato da Cgil, Cisl e Uil parte dal riequilibrio tra la legge ed il contratto poiché, sostengono i sindacati, se con le regole della Brunetta la legge vince sempre sul contratto, l’accordo del 30 novembre rovescia questa impostazione, e le regole del contratto prevalgono sulla legge. Ma lo schema di decreto predisposto dal governo avrebbe alcuni “bug” su questo fronte. In linea di principio la riforma del pubblico impiego prevede la «derogabilità» delle norme di legge da parte dei contratti, sia quelle passate, che presenti e anche future.
Il ministro Madia ha accolto la richiesta e dovrebbe vedere i sindacati in settimana, prima del varo del provvedimento.