Pronti a rinnovare il contratto prima di Natale e pronti a rinnovarlo subito, ma è ciò è possibile solo attraverso la sinergia tra imprese, governo e sindacati. È questa la chiave di volta offerta da Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti, in un’intervista al quotidiano La Stampa, che individua la soluzione per il travagliato rinnovo dei quattro contratti nazionali del commercio, tutti scaduti nel 2019, proprio nella collaborazione e nella buona volontà delle parti. Nessuno escluso.
In vista c’è lo sciopero proclamato dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per il 22 dicembre, nell’ultimo fine settimana prima delle festività natalizie, che riguarderà i dipendenti occupati nelle imprese del Terziario, Distribuzione e Servizi, della Distribuzione Moderna Organizzata e della Distribuzione Cooperativa. Anche a fronte di ciò De Luise ribadisce la ferma volontà di approdare al rinnovo in tempi brevi richiamando innanzitutto l’intervento del governo: “Non si può continuare a stritolare e a considerare l’impresa di vicinato alla stregua di tutte le imprese rispetto alla tassazione”, sottolinea la presidente di Confesercenti, soprattutto alla luce dei tassi di nati-mortalità delle imprese, ed è per questo che “da anni chiediamo che vengano detassati tutti gli aumenti salariali in maniera tale da assicurare ai dipendenti aumenti più alti”.
In questo delicato gioco delle parti, al sindacato viene invece chiesto “di tener conto della situazione attuale”, che “poi magari cambierà”, ma soprattutto “di ragionare sui picchi stagionalità e sulla flessibilità necessaria per affrontare determinati periodi dell’anno”, e “di aprire una discussione sui contratti a termine, consentendone il massimo utilizzo nei periodi di picco lavorativo”. E alla richiesta di aumenti in linea con l’inflazione, De Luise risponde: “Siamo disponibili a fornire una risposta salariale in linea con l’Ipca 2023-2025 ”.
e.m.