Un calendario articolato su otto date: è questo il prodotto del quinto incontro della tratttativa per il nuovo contratto dei metalmeccanici. Come fissato nel precedente appuntamento, svoltosi a Roma giovedì 21 gennaio, i rappresentanti dei sindacati di categoria – Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil – e quelli delle associazioni datoriali aderenti a Confindustria – Federmeccanica e Assistal – si sono visti oggi, a Roma, in quello che è stato il primo incontro a delegazioni ristrette.
Scopo della riunione odierna era appunto quello di delineare il percorso per il prosieguo di una trattativa che, nei suoi primi tre incontri a delegazioni piene, non avea consentito alle parti di fare significativi passi avanti. Infatti nei primi due appuntamenti – tenuti, rispettivamente, il 5 novembre e il 4 dicembre dell’anno scorso – i sindacati avevano sostanzialmente illustrato le loro due piattaforme rivendicative: quella condivisa da Fim e Uilm, e quella della Fiom. Nel terzo appuntamento, il 22 dicembre, Federmeccanica e Assistal avevano poi esposto i vari punti di una loro proposta volta a ottenere quello che loro stesse avevano definito come un “rinnovamento” (e non un semplice rinnovo) del contratto.
Di fronte a una situazione di stallo, che tendeva a riprodursi – e quindi, in qualche modo, ad aggravrsi – nella prima parte del quarto incontro, il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, si era fatto portavoce di una proposta di metodo volta a superare il blocco sostanziale della trattativa; blocco causato dalle grandi distanze registrate fra le parti, specie per ciò che riguarda il rapporto fra contratto nazionale e aumenti retributivi. Tale proposta consisteva, appunto, nella fissazione di un calendario tematico lungo il quale portare avanti il negoziato a delegazioni ristrette. Intendendo con ciò che, a parte la presenza fissa dei segretari generali dei tre maggiori sindacati e del direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, gli altri membri delle delegazioni ristrette potranno ruotare a seconda delle loro competenze specifiche.
Ed ecco dunque le date dei prossimi incontri.
Si comincerà venerdì 5 febbraio parlando del legame fra contratto nazionale e welfare contrattuale, ovvero di previdenza integrativa (assicurata da anni dal fondo Cometa) e di sanità integrativa, destinata, secondo la proposta di Federmeccanica, a un consistente rafforzamento.
Mercoledì 10 febbraio sarà poi la volta di formazione professionale, salute dei lavoratori e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dopo un intervallo di due settimane, mercoledì 24 febbraio la trattativa affronterà alcuni dei suoi punti più spinosi: retribuzioni e inquadramento professionale, con l’aggiunta delle regole delle relazioni industriali e delle questioni relative alla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese.
Il giorno successivo, giovedì 25 febbraio, arriveranno sul tavolo i temi dell’organizzazione del lavoro (leggi: orari e flessibilità) e delle politiche del lavoro (leggi: ammortizzaztori sociali).
Esaurita questa prima fase di esame ravvicinato delle diverse problematiche negoziali, le parti torneranno a riunirsi martedì 1° marzo per rivedere quanto già discusso in materia di retribuzioni, inquadramento e welfare.
Il giorno dopo, mercoledì 2 marzo, si tornerà a parlare di formazione professionale, salute e sicurezza, organizzazione del lavoro e politiche del lavoro.
Mercoledì 9 marzo, il compito dell’ultimo incontro a delegazioni ristrette sin qui calendarizzato sarà quello di fare la sintesi si tutto il lavoro negoziale fin lì svolto.
Infine, martedì 15 marzo le parti torneranno a confrontarsi in sessione plenaria.
Fin qui ciò che oggi è stato deciso. Ma, al momento, nessuno sa se quella del 15 marzo sarà la data di conclusione del negoziato o un passaggio verso una fase ulteriore.
F.L.