C’è una nuova puntata nella telenovela sui soldi della famiglia Riva. Scrive il Corriere di Taranto che dopo il pronunciamento del tribunale di Bellinzona contro la procura federale di Berna, adesso è arrivato il ricorso di quest’ultima contro la decisione dei colleghi del tribunale del Canton Ticino. Al centro della contesa, il rientro in Italia degli 1,2 miliardi di euro sequestrati ai Riva dalla Procura di Milano ed ancora bloccati nelle cassette di sicurezza della banca UBS in Svizzera.
Riassunto delle puntate precedenti: dopo la richiesta avanzata dai magistrati di Milano ai colleghi svizzeri sul rientro dei capitali (previsti anche da un decreto legge sull’Ilva dello scorso anno), era arrivato l’ok da Berna, a patto però che fossero concesse alcune garanzie in caso di assoluzione degli imputati nel processo in corso a Milano. Garanzie però che il tribunale di Bellinzona ha ritenuto insufficienti al punto da esprimersi con una sentenza contro il rientro, bloccando il miliardo 200 mila euro che avrebbe dovuto tornare in Italia per finanziare il risanamento dell’Ilva. Anche di qui deriva la decisione del governo italiano di mettere in vendita il gruppo siderurgico entro il mese di giugno.
Ma proprio quando la partita sembrava ormai chiusa, ennesimo colpo di scena: e cioe’ l’annuncio di un contro-ricorso da parte dei magistrati di Berna nei confrontj dei colleghi di Bellinzona, che chiama il tribunale federale di Losanna ad arbitro ultimo della controversia. La cui ultima parola potrebbe pesare non poco sulle vicende attuali e future dell’Ilva. Anche se pesano non poco i tempi: non si puo’ prevede, infatti, quanto ci mettera’ il tribunale di Losanna a esprimersi in via definitiva.
Ok Camera a recupero fondi Riva per territori e bonifiche
Via libera dell'Aula della Camera, all'unanimità (425 sì su 425 presenti), ad un emendamento al decreto Ilva che punta al recupero dei fondi dei Riva per destinarli ai territori e alle bonifiche




























