Dopo l’aggressione del controllore sul treno nel Lodigiano, la Fit-Cisl annuncia “iniziative sindacali” qualora non arrivassero provvedimenti efficaci da parte delle imprese ferroviarie. In una nota il sindacato, attraverso il segretario generale, Antonio Piras, ha espresso “solidarietà al collega di Trenord accoltellato oggi e alla sua famiglia e gli auguriamo che l’operazione alla mano non lasci danni permanenti”.
Per il segretario generale “quanto sta accadendo è gravissimo, non c’è altro modo di definirlo. Non è possibile essere accoltellati mentre si sta lavorando: il codice civile e il testo unico sulla sicurezza sanciscono che un’azienda deve garantire l’incolumità fisica ai propri dipendenti, ma nelle imprese ferroviarie, non solo in Trenord quindi, la violenza contro i lavoratori non sembra avere fine perché manca una seria prevenzione”.
“Il fenomeno delle aggressioni va fermato con un mix di interventi – prosegue Piras – in primis chiediamo che i ferrovieri abbiano lo status di pubblico ufficiale per tutto il periodo in cui sono in servizio e non solo quando effettuano il servizio di controllo biglietti: non deve passare il messaggio che possono essere aggrediti senza pagare conseguenze. Poi chiediamo che ogni impresa ferroviaria si doti di un Comitato tutela aggressioni, oggi esistente solo in Trenitalia, e che tali Comitati siano attivi in modo permanente e dialoghino tra loro per raccogliere e condividere dati in modo da prevenire”.
In occasione dell’aggressione di sabato scorso in Sardegna, ricorda la Fit-Cisl, “abbiamo fatto un appello all’azienda (in questo caso Trenitalia) e al ministero dell’Interno chiedendo di convocarci, ma a quattro giorni dal fatto non abbiamo avuto nessun riscontro e questo ci dispiace molto”. “Qualora nelle prossime ore non arrivassero da parte delle imprese ferroviarie passeggeri comunicazioni relative all’adozione di provvedimenti efficaci – conclude – ci vedremo costretti ad attivare ‘in coerenza con la legislazione vigente’ iniziative sindacali volte a preservare l’incolumità dei lavoratori e conseguentemente garantirne la salute e la sicurezza”.

























