Nei futuri partner europei è in media cinque volte più basso il costo orario della manodopera, in settori come l’industria e i servizi, rispetto all’Europa dei Quindici. Salari molto più bassi, che potrebbero tradursi in vere e proprie calamite per investimenti industriali verso i futuri partner.
È quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi dall’Ufficio statistico dell’Ue (Eurostat) che, comparando i dati del costo della manodopera nel 2000, rivela anche il persistere di sensibili disparità in materia salariale anche nell’Ue dei Quindici. Due dati rilevanti: il costo orario della manodopera per un imprenditore in Svezia e oltre di tre volte superiore (ossia 28,56 euro) a quello di un imprenditore in Portogallo (8,13).
Nella speciale classifica mancano i dati relativi a Belgio, Italia e Malta, attesi nelle prossime settimane. Tuttavia, responsabili di Eurostat ricordano che nell’ultima indagine sul costo del lavoro nei settori dell’industria e dei servizi, realizzata sui dati del 1996, in Italia il costo medio orario era pari a 19,16 euro.
Nell’Unione a Quindici, oltre al Portogallo, è in Grecia, Spagna e Irlanda, che si registrano i costi più bassi. La Svezia guida, insieme a Danimarca e Germania, il gruppo dei paesi dove le spese salariali superano la media europea, che è di 22,70 euro l’ora.
Le disparità diventano voragini quando il confronto si sposta verso i paesi in via di adesione all’Ue. Tra i primi dieci futuri partner, attesi nella primavera del 2004, solo per Cipro e Slovenia il costo orario della manodopera è paragonabile o leggermente superiore a quello del Portogallo – rispettivamente 10,74 e 8,98 euro. Nei restanti paesi le variazioni vanno da 2,42 euro l’ora in Lettonia ai 4,48 in Polonia.
Per Burlgaria e Romania, che aderiranno all’Ue solo nel 2007, i costi medi appaiono irrisori per gli imprenditori europei, sono rispettivamente di 1,35 e 1,51 euro l’ora.
Per calcolare il costo medio della manodopera gli esperti europei hanno diviso il totale dei costi annuali per il numero di ore lavorate durante l’anno. Nel totale dei costi sono compresi i salari e i trattamenti in natura, gli oneri sociali a carico degli imprenditori, ed altre spese (ad esempio la formazione professionale) mentre vengono sottratte sovvenzioni a beneficio dell’imprenditore.
Salari e trattamenti in natura, sottolinea Eurostat, rappresentano la parte più importante dei costi totali della manodopera: nell’Ue vanno dal 66,5% in Svezia all’87,7% in Danimarca.
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