Stesse regole per gli appalti pubblici e privati. Introdurre una patente a punti e cancellare i subappalti a cascata. Sono le indicazioni che arrivano dal leader della Cgil, Maurizio Landini, che, su La7, commenta l’incidente sul lavoro avvenuto a Firenze.
“Le regole devono essere uguali per tutti perché nel privato c’è ancora di più una giungla”, ha spiegato Landini. Bisogna “fare un sistema di regole uguale per tutto il sistema degli appalti” e “cancellare il subappalto a cascata”. Infine, secondo il numero uno della Cgil, occorre “introdurre la patente a punti, le imprese che si mettono in gioco devono avere una patente che certifica che non hanno avuto incidenti e che sono in regola”.
Sulla sicurezza sul lavoro, prosegue, “il sindacato l’ultimo incontro a luglio 2023 abbiamo presentato una piattaforma unitaria Non ci sono stati altri incontri” con il ministro del Lavoro, Marina Calderone. “I rapporti che il governo ha è sui giornali. Sono mesi che non si fanno trattative”.
Mercoledì 21 febbraio sono previste due ore di sciopero e manifestazioni in tutta Italia sui temi della sicurezza. Landini annuncia la sua presenza a Firenze, insieme al segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, per la manifestazione che si concluderà proprio davanti al cantiere dell’incidente.
Proprio il leader della Uil, in un’intervista rilasciata a La Stampa, conferma la concordanza con le posizioni di Landini: “Il governo sui temi della sicurezza” sul lavoro “non l`abbiamo proprio visto. L`ultimo incontro risale al luglio dell`anno scorso. Nel frattempo hanno modificato le leggi sugli appalti, che sono uno dei problemi principali per la sicurezza… I casi di Brandizzo, di Firenze, dimostrano dove porta la logica del subappalto a cascata. Se poi dovesse essere confermato che questa volta c`erano anche irregolari con contratto da metalmeccanici… Il quadro mi pare chiaro”.
“Quando nei cantieri non si rispettano le norme non sono più degli incidenti, ma degli omicidi”, prosegue il sindacalista, spiegando che “per noi c`è anche il tema di risvegliare le coscienze del Paese sul valore della vita e la dignità del lavoro. Per i femminicidi, giustamente, c`è stata una reazione, una mobilitazione. E i femminicidi sono 200 l`anno. Eppure non c`è la stessa reazione per i morti sul lavoro, 1.040 l`anno scorso secondo i dati Inail. Se ne parla tre, quattro giorni e poi non se ne parla più. È anche una questione culturale”, conclude Bombardieri.
e.m.