Il 10% delle risorse ottenute dalle dismissioni del patrimonio “originario” degli enti locali sarà destinato al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, contribuendo così alla riduzione del debito pubblico. Lo stabilisce un emendamento del governo al decreto Fare approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato. La misura si aggiunge a quella che prevede una quota del 25% da destinare al Fondo nel caso di patrimonio dello Stato trasferito agli enti locali e poi venduto. I Comuni possono però evitare di cedere il 10% se una quota uguale o maggiore viene usata per tagliare il debito degli stessi enti locali.
In commissione a Palazzo Madama è stata approvata anche una modifica che riduce da 150 a 100 milioni le risorse destinate al pagamento dei debiti degli enti in pre-dissesto e attinte dai fondi messi a disposizione per pagare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese.
Inoltre, è stato approvato l’emendamento del M5S per finanziare il Fondo di garanzia per il microcredito alle piccole e medie imprese.
“Grazie a questo emendamento del Movimento 5 Stelle – spiega una nota dell’ufficio stampa -, si prevede che ‘al fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese, possono affluire previa assegnazione all’entrata del bilancio dello Stato contributi su base volontaria per essere destinati alla alla microimprenditorialità’. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge ‘con decreto del ministero dell’Economia verranno definite le modalità di attuazione del presente comma nonché le modalità di contribuzione da parte di enti associazioni società o singoli cittadini al predetto fondo di garanzia’.