Il ddl Fornero di riforma del mercato del lavoro esce dalla commissione Lavoro del Senato con un allentamento delle maglie sul ricorso alla flessibilità in entrata, accompagnato da alcune tutele in più verso il lavoro ‘atipico’. E’ la ricaduta della mediazione raggiunta nella maggioranza e con il governo dai due relatori, Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd). Qualche ritocco é arrivato anche sull’articolo 18 ma su questo punto la sostanza dell’accordo raggiunto dall’esecutivo con le parti sociali non é cambiato.
Queste le principali novità introdotte per lo più con emendamenti del governo o dei relatori. Co.co.pro. – viene previsto una sorta di ‘salario base’ e verrà rafforzata in via sperimentale per tre anni l’indennità di disoccupazione una tantum che potrà essere di 6mila euro per un periodo di lavoro di almeno sei mesi in un anno.
Partite Iva – Cambiano i requisiti per certificare le ‘vere’ partite Iva. Una delle principali novità é che una partita Iva sarà considerata tale se la persona avrà percepito un reddito annuo lordo da lavoro autonomo di almeno 17-18mila euro.
Job on call – L’avvio del lavoro ‘a chiamata’ (o ‘intermittente’) potrà essere comunicato dal datore di lavoro alla Direzione territoriale del lavoro competente per territorio con “sms, fax o posta elettronica certificata”. In caso di violazione di questi obblighi viene fissata una sanzione tra 400 e 2.400 euro. Inoltre viene ‘liberalizzato’ per gli under 24 e gli over 55.
Contratti a tempo determinato – Viene raddoppiata la possibile durata del primo contratto senza causale da sei mesi ad un anno. Inoltre, gli accordi interconfederali e i contratti collettivi potranno prevedere, in alternativa a questi 12 mesi, una ‘franchigia oggettiva’ nei casi di specifici processi organizzativi (avvio di una start up, lancio di un nuovo prodotto, rilevante cambiamento tecnologico, progetto di R&S, proroga di una commessa) nel limite del 6% dei lavoratori occupati nell’unità produttiva. Cambia anche il ‘periodo di inibizione’ tra più contratti: si passa da 60 e 90 giorni a 20 e 30.
La possibilità di reintegro in caso di licenziamento per motivi disciplinari potrà essere decisa sulla base dei contratti collettivi, senza riferimento alla legge. Viene poi prevista l’efficacia del licenziamento disciplinare dal momento della comunicazione con la quale il procedimento é avviato. Quindi la procedura di conciliazione non viene bloccata dalla malattia. Uniche eccezioni: maternità o infortuni sul lavoro. Novità sono state approvate anche sulle modalità del processo di appello. Sempre in tema di licenziamenti individuali sono state riscritte le misure sulla individuazione di luogo e modalità con cui la comunicazione può essere effettuata e viene prevista la possibilità di una sospensione di 15 giorni della procedura conciliativa in caso di legittimo e documentato impedimento del lavoratore ad essere presente all’incontro.
Produttività – Si conferma a regime dal 2012 e si semplifica la procedura per gli sgravi contributivi per i premi di produttività introdotti in via sperimentale per il triennio 2008-2010. Le risorse previste, e già in bilancio, sono 650 milioni.
Partecipazione lavoratori – Approvata una delega per introdurre in Italia forme di partecipazione dei lavoratori nella vita dell’impresa sulle linee della direttiva europea; fra le varie forme di partecipazione anche quella agli utili o al capitale dell’impresa, all’attuazione e al risultato dei piani industriali, al controllo sull’andamento o su determinate scelte di gestione aziendali.
Aspi – Si consente la possibilità di prendere tutta insieme l’indennità di disoccupazione per avviare un’attività di lavoro autonomo. E’ una misura sperimentale per il periodo 2013-2015, entro un tetto di spesa di 20 milioni per ciascuno dei tre anni.
Affitti – Modificata una delle norme introdotte a copertura degli oneri previsti dalla riforma: il taglio della deduzione forfetaria per tenere conto, a fini Irpef, del canone di locazione viene leggermente ridotto: non al 5 ma al 7% (oggi é al 15%).
Viene chiarito che, anche se non si supera la quota del 50% delle conferme, si potrà comunque assumere un apprendista.
Ticket – E’ stata decisa la soppressione della norma che abrogava l’esenzione dai ticket sanitari per i disoccupati a basso reddito.
Mutui – Cambiano le regole per accedere alla sospensione delle rate di mutuo sulla prima casa. Fra le novità viene chiarito che la sospensione “non comporta l’applicazione di alcuna commissione o spesa di istruttoria ed avviene senza richiesta di garanzie aggiuntive”. Le norme riscrivono i requisiti per poter fare domanda con una maggiore attenzione ai lavoratori cosiddetti ‘atipici’.
Stop pensioni a mafiosi – Stop a indennità di disoccupazione, assegno sociale, pensione sociale e di invalidità per chi é condannato per reati di mafia, terrorismo, azione eversiva o stragi o per aver agevolato queste attività illecite. La misura prevede anche la revoca della pensione quando abbia origine da “un rapporto di lavoro fittizio a copertura di attività illecite” legate a questi reati.
Congedi – Viene rivisto il congedo di paternità nei primi cinque mesi di vita del figlio: sarà obbligatorio un giorno e facoltativo e in accordo con la madre per gli altri due. Inoltre, i voucher per la baby-sitter potranno essere utilizzati anche per pagare le rate dell’asilo pubblico o privato.
Dimissioni in bianco – Vengono riscritte le misure per il contrasto a questa pratica per renderle più efficaci.
Voucher – Imprese commerciali e studi professionali potranno usufruire del lavoro tramite voucher con un tetto di 2mila euro a favore di ciascun committente. I voucher potranno essere utilizzati in agricoltura con modalità differenti a seconda della grandezza dell’azienda: per quelle sotto i 7mila euro di fatturato il ricorso sarà ‘liberò (ad esclusione dei lavoratori iscritti negli elenchi nominativi) mentre per quelle al di sopra sarà limitato a pensionati e studenti under 25. Previsto un valore orario da aggiornare sulla base del confronto tra le parti.