“I dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano una minaccia seria per l’industria italiana della moda, già colpita da tariffe elevate sui prodotti. Un ulteriore aumento metterebbe in difficoltà l’intera filiera, dai materiali alla produzione e distribuzione, con effetti globali sui costi e sui consumi sia diretti che indiretti”. Lo dice Luca Sburlati, presidente di Confindustria Moda, su dazi Usa al 30% per l’Ue.
“Tuttavia, questa sfida può diventare anche un’opportunità per rafforzare filiere innovative e sostenibili e per spingere sul nearshoring, ricostruendo produzioni più vicine in Italia e nel Mediterraneo e creando nuovi legami commerciali come quello con il Mercosurc – aggiunge – condividiamo pienamente quanto affermato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sulla necessità di mantenere la calma e i nervi saldi. Ora serve un’azione decisa: l’Europa deve muoversi unita, e l’Italia dotarsi finalmente di una politica industriale chiara per difendere il primato del Made in Italy. Ricordiamo che nel 2024 il settore Tessile & Abbigliamento ha esportato verso gli Stati Uniti beni tessili e di abbigliamento per oltre 2,75 miliardi di euro. È il terzo mercato di sbocco per l’export del comparto”.



























