Si è invertita la traiettoria del debito pubblico complessivo nell’Unione europea: dopo 15 trimestri consecutivi di aumenti, nel terzo trimestre dello scorso anno ha registrato una prima attenuazione, portandosi all’86,6 per cento del Pil per l’Unione a 28 dall’87 per cento dei tre mesi precedenti. Lo riporta Eurostat, precisando che per l’insieme dell’area euro l’indebitamento si è attestato al 92,1 per cento del Pil, dal 92,7 per cento del secondo trimestre.
In Italia, riporta l’ente di statistica comunitario, a 2.134 miliardi di euro il debito pubblico so è attestato al 131,8 per cento del Pil dal 133,8 per cento del secondo trimestre.
Per incidenza sul Pil il debito italiano è il secondo più elevato dopo quello della Grecia, al 176 per cento dal 177,5 per cento di tre mesi prima. Ed è il secondo più elevato anche come ammontare assoluto, appena alle spalle dei 2.155 miliardi della Germania, che tuttavia rapportati alla mole della prima economia europea corrispondono al 74,8 per cento del Pil, dal 75,3 per cento del secondo trimestre.

























