No agli aumenti dell’Iva previsti dalle clausole di salvaguardia, riduzione dell’imposizione locale e un rafforzamento della progressività fiscale. È quanto ha chiesto la Cisl nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni speciali riunite di Camera e Senato sul Def.
“Condividiamo la necessità di scongiurare l’incremento dell’Iva e delle accise nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica – ha detto il segretario confederale Ignazio Ganga -. Inoltre, sarà fondamentale evitare che l’eliminazione delle clausole sia compensata con aumenti di imposte sui redditi medio bassi che avrebbero tra l’altro effetti particolarmente depressivi, penalizzando sul fronte dei consumi l’andamento del ciclo economico”.
L’esponente della Cisl ha ricordato che il Def per il terzo anno consecutivo ha prorogato il blocco dell’imposizione locale, circostanza che “evidenzia la difficoltà a dare una risposta all’elevata imposizione territoriale, cresciuta di 20 miliardi di euro nel periodo 2007-16, e a definire un assetto strutturale della stessa che la Cisl auspica e sollecita da tempo”.
Il sindacato torna poi a chiedere una riforma fiscale in linea con la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla stessa Cisl per “un fisco più equo che ipotizza, nel rafforzare il principio della progressività dell’imposizione tributaria, la rivisitazione delle aliquote e il ridisegno del sistema delle deduzioni, detrazioni e agevolazioni, insieme all’ampliamento della fascia della no tax area, dando un reale sostegno alla famiglia attraverso l’introduzione di un nuovo assegno familiare”.